Science+Fiction, festival della fantascienza edizione "zerosette"

Notizia inserita il 11/11/2007

Science+Fiction

FESTIVAL DELLA FANTASCIENZA

EDIZIONE ZEROSETTE

TRIESTE 12-18 NOVEMBRE 2007

 

PREMIO URANIA ALLA CARRIERA A JOE DANTE

EVENTI SPECIALI CON METROPOLIS E BLADE RUNNER

MOEBIUS OSPITE D’ONORE DEL PROGRAMMA VOYAGE FANTASTIQUE

 

L’edizione zerosette di Science+Fiction – il festival internazionale della fantascienza – manifestazione dedicata all’esplorazione dei mondi del fantastico, dei linguaggi sperimentali e delle nuove tecnologie nelle produzioni di cinema, televisione, arti visive e dello spettacolo - si svolgerà a Trieste negli spazi del Cinecity multiplex (Torri d’Europa) dal 12 al 18 novembre.

Anteprime, retrospettive, sezioni concorso, eventi speciali ed incontri con autori del cinema e della letteratura, formeranno lo scheletro di quest’edizione di Science+Fiction: una kermesse che dal 2005 fa parte della European Fantastic Film Festivals Federation ed è ormai universalmente riconosciuta come rampa di lancio per le opere più innovative e per i registi emergenti.

Anche quest’anno l’iniziativa è realizzata e promossa dal centro ricerche e sperimentazioni cinematografiche La Cappella Underground, con la collaborazione e il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, di Turismo FVG, del Comune di Trieste, della Provincia di Trieste, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (DGC) e dell’Università di Trieste.

Tra i tanti ospiti d’eccezione di questa edizione, un grande maestro della science fiction americana: Joe Dante sarà ospite d’onore a Trieste per ricevere il premio alla carriera Urania d’argento (istituito in collaborazione con la principale rivista italiana di fantascienza, Urania) e per presentare al pubblico del festival una selezione dei suoi film più acclamati, da Innerspace (Salto nel buio, 1987) a Matinee (1983) e Small Soldiers (1998), fino al recentissimo Homecoming (2005) tratto dalla serie Masters of Horror.

Sarà il cinema Ariston ad accogliere, lunedì 12 novembre, l’evento di apertura del festival, consacrato a una pietra miliare del cinema di fantascienza: Metropolis di Fritz Lang (1927) sarà presentato in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana di Milano, in un’edizione integrale restaurata nel 2001 da un pool di archivi coordinati dalla F.W. Murnau Stiftung. Il film sarà accompagnato dal vivo al pianoforte da Francesca e Federica Badalini.

Grande attenzione sarà inoltre dedicata alla science fiction francese, con il proseguimento del progetto Voyage Fantastique. ospite d’onore, grazie alla collaborazione di Napoli Comicon, sarà uno dei più importanti autori di fumetti di tutti i tempi: Jean Giraud, più noto con lo pseudonimo di Moebius.

Sono previsti inoltre alcuni omaggi letterari, dedicati a Howard Phillips Lovecraft (con una tavola rotonda guidata da Giuseppe Lippi), a Kurt Vonnegut e a Philip K. Dick.

E proprio a PKD sarà dedicato un altro evento speciale del festival: la proiezione in anteprima del capolavoro di Ridley Scott Blade Runner, nella versione Final Cut. Un’occasione imperdibile per ammirare sul grande schermo un classico senza tempo, un must per tutti gli appassionati di fantascienza.

Serata di chiusura domenica con la cerimonia di premiazione del concorso e la proiezione speciale della versione originale di Grindhouse (2007) di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez.

Queste le sezioni principali della kermesse:

NEON – SELEZIONE UFFICIALE E ANTEPRIME

La sezione Neon zerosette - selezione ufficiale del festival, proporrà una panoramica sulle più recenti produzioni nei settori della science fiction, del fantasy e dell’horror; oltre alle anteprime, promosse in collaborazione con le maggiori case di distribuzione italiane e internazionali, è prevista la sezione competitiva per il miglior lungometraggio (al film vincitore sarà consegnato il premio Asteroide) e la selezione per il miglior cortometraggio fantastico europeo - European Fantastic Shorts - in collaborazione con la EFFFF.

Presidente della Giuria Internazionale per quest’edizione sarà Alfredo Castelli, il creatore di Martin Mystère, ospite del festival proprio nell’anno del venticinquennale del suo celebre fumetto.

VOYAGE FANTASTIQUE

Tra le retrospettive, dopo i mondi surreali di FantaEspaña e l’assedio dei Brit-Invaders!, grande attenzione sarà dedicata alla science fiction francese, con il proseguimento del progetto Voyage Fantastique (in collaborazione con il Centro Culturale Francese di Milano e l’Ambasciata di Francia).

In calendario un programma dedicato agli incroci tra fumetto e film di fantascienza – SF & BD (in collaborazione con Napoli Comicon). La retrospettiva avrà come testimonial due grandi artisti della BD: Jean-Pierre Dionnet e Moebius, fondatori negli anni Settanta assieme a Philippe Druillet della rivista Métal Hurlant.

Jean Giraud, più noto con gli pseudonimi di Moebius e di Gir, è uno dei più importanti autori di fumetti di tutti i tempi: ideatore per Pilote del celebre personaggio Blueberry, negli anni Settanta inizia a realizzare storie fantastiche dallo stile onirico: sua la serie Il garage ermetico con Jerry Cornelius, Arzach e L'Incal su testi di Alejandro Jodorowsky. Ha inoltre lavorato per il cinema su capolavori della fantascienza come Tron (1982), Alien (1979), The Abyss (1989) e Il quinto elemento (1997).

MARS ATTACKS!

Numerosi i programmi e gli eventi speciali, per scoprire il pianeta fantascienza sotto ogni angolazione. E nel cinquantenario dell’impresa dello Sputnik (1957) il festival apre la sezione Marx Attacks! con una grande retrospettiva sulla fantascienza sovietica: dodici film in programma, tra cui opere fondamentali nella storia del cinema di science fiction.

 

EVENTO D’APERTURA

“METROPOLIS” DI FRITZ LANG

 

Parte all’insegna della fantascienza più classica l’edizione 2007 di Science+Fiction, con un senso apparente di nostalgia del passato. Il festival cambia marchio e immagine, con richiamo esplicito allo stile di serial e collane di culto, e apre il palinsesto con una pietra miliare: Metropolis di Fritz Lang.

Proiettato per la prima volta a Berlino nel gennaio 1927 in un’edizione irreparabilmente perduta, il film circola ora in un nuovo restauro effettuato da un pool di archivi coordinati dalla F.W. Murnau Stiftung, con la collaborazione attiva della Fondazione Cineteca Italiana.

Sarà il cinema Ariston ad ospitare, lunedì 12 novembre, l’evento di apertura del festival, consacrato a una pietra miliare del cinema di fantascienza, con una serata-evento organizzata da La Cappella Underground – Centro Ricerche e Sperimentazioni Cinematografiche e Audiovisive in collaborazione con Casa della Musica / Scuola di musica 55 e di Pecar pianoforti. Metropolis di Fritz Lang (1927) sarà presentato in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana di Milano, in un’edizione integrale restaurata nel 2001 con le più avanzate tecnologie digitali, accompagnata dal vivo al pianoforte da Francesca e Federica Badalini e introdotta da un intervento del critico cinematografico Kevin Brownlow (Photoplay).

Il restauro, per il quale sono stati utilizzati anche frammenti della copia nitrato d’epoca conservata dalla Cineteca Italiana, è durato tre anni ed è stato basato sull’unico negativo originale esistente: il risultato, diversamente dalla versione americana, rimaneggiata e accorciata, che solitamente passa sugli schermi, è quanto più fedele possibile alle intenzioni del regista.

Un accurato lavoro è stato operato sulle didascalie, riprodotte nella grafia originale, e sulla musica, ricavata dallo spartito originale composto per orchestra da Gottfried Huppertz, e adattata per pianoforte ed eseguita dal vivo a quattro mani.

L’azione di Metropolis, sceneggiato da Lang insieme alla moglie Thea von Harbou e capostipite di tutti i film di fantascienza, si svolge nell’immaginaria Yoshiwara, megalopoli piena di grattacieli e di macchine, scenario di uno scontro di classe tra i dominatori e gli schiavi-automi abitanti del sottosuolo; il film, pieno di geniali elementi decorativi e di evidenti richiami ai temi futuristi propri delle avanguardie artistiche dell’epoca (la grande città, le masse, l’automazione…) si avvale della presenza di un’attrice-icona come Brigitte Helm, perfetta trasformista nella duplice parte di ispirata ‘pasionaria’ che guida gli schiavi alla rivolta e di compassionevole fanciulla che suscita l’amore di Freder, il protagonista.

 

METROPOLIS

Regia: F. Lang; scenegg.: F. Lang, Thea von Harbou; sogg.: T. Von Harbou; scenogr.: Otto Hunte, Erich Kettelhut, Carl Vollbrecht; fot.: Karl Freund, Guenther Rittau; mus.: Gottfried Huppertz; int.: Brigitte helm, Alfred Abel, Gustav Froelich.

Germania 1926, did. tedesche, sott. italiani

 

JOE DANTE

PREMIO ALLA CARRIERA URANIA D’ARGENTO

 

 

Il Premio alla Carriera Urania d’Argento - istituito nel 2002 con la collaborazione della storica rivista Mondadori “Urania” e del suo curatore Giuseppe Lippi, e realizzato sul modello di un’illustrazione originale di Karel Thole - sarà consegnato ad un grande maestro della settima arte del calibro di Joe Dante. Per l’occasione verranno presentate alcune delle sue opere di maggior successo: da Innerspace (Salto nel buio, 1987) a Matinee (1983) e Small Soldiers (1998), fino al recentissimo Homecoming (2005) tratto dalla serie Masters of Horror.

 

Approda finalmente a Trieste Joe Dante, autentico Master of the Science Fiction: uno dei migliori autori emersi dalla seconda generazione Corman, Joe Dante è – secondo le parole di Bill Krohn, curatore della colossale retrospettiva Hollywood Boulevard per Locarno nel 1999 – senza dubbio il più colto e articolato regista tra tutti quelli che attualmente lavorano a Hollywood. Profondo conoscitore della science fiction mondiale, Dante riceverà a Trieste il premio alla carriera Urania d’argento e condividerà con il nostro fandom le sue passioni fiammeggianti, che dagli esperimenti studenteschi di The Movie Orgy lo hanno condotto, attraverso film rivoluzionari come The Howling, Gremlins 1 e 2, Matinee o Small Soldiers, alle più recenti incursioni nella serie Masters of Horror con Homecoming e ai progetti per un cormaniano film dedicato alla produzione di The Trip (in Italia il film uscì come Il serpente di fuoco).

Celebrare Joe Dante a Trieste – “seconda patria”, fin dai primi Sixties, del suo padrino Roger Corman - significa riabbeverarsi alle sorgenti d’una delle ere più fruttuose e irripetibili del cinema americano: gli anni ’70, e in particolare la New World Pictures – yes, Film del Nuovo Mondo – la compagnia che Corman gestì e diresse con successo durante quel decennio.

Passarono vari lustri, Joe Dante divenne meritatamente famoso per i suoi virulenti Gremlins, Explorers, e Amazing Stories. E nell’agosto 1999 il Festival Internazionale di Locarno allestì una memorabilissima retrospettiva intitolata “Classe 1970: Joe Dante e la Seconda Generazione Corman”.

Ne abbiamo sentite di battute, aneddoti, gag, “fuck!”, “come eravamo”, assistendo, ad esempio, al diluvio di trailer demenziali che Joe Dante aveva montato per la New

World, con zampa iper-eisensteiniana; o ai lacerti di The Movie Orgy, il delirio di

spot che Dante aveva iniziato a partorire nel 1966 presso il Philadelphia College

of Art. O ancora constatando come tuttora Hollywood Boulevard morda (e fugga) quasi più del suo anarchico Piranha. Le recenti escursioni dantesche per la serie Masters of Horror, riconfermano, eccome, il suo talento aggressivo e la sua intatta”visione del Nuovo Mondo”.

(Lorenzo Codelli)

 

Mercoledì 14 novembre

15.00 omaggio a Joe Dante

Innerspace (USA, 1987, 120’) di Joe Dante – v.o.ing.sott.it.

Uno spericolato pilota collaudatore si offre volontario per essere rimpicciolito e iniettato in un coniglio, per un esperimento top secret. Quando gli incaricati dello spionaggio industriale rubano uno dei due microchip necessari per invertire il processo, il pilota viene, per errore, iniettato nel corpo di un timido commesso di un supermercato. I due, insieme alla ragazza del pilota, hanno 24 ore per ritrovare il microchip rubato, rima che il pilota esaurisca la sua corta di ossigeno.

 

Venerdì 16 novembre

15.00 omaggio a Joe Dante

Small Soldiers (USA, 1998, 110’) di Joe Dante – v.o.ing.sott.it.

Un’avventura incredibile che ha come protagonisti i membri del Comando lite, soldatini giocattolo programmati er uccidere un’altra serie di bambolotti nemici, i Gorgonauti, creature gentili ma all’aspetto bizzarro. La battaglia tra i due schieramenti è agguerrita, ma l’alleato mano Alan Abernathy, un ragazzino molto coraggioso, aiuterà i Gorgonauti difendersi dai terribili minuscoli soldati.

17.15 omaggio a Joe Dante

Gremlins 2: The New Batch (USA, 1990,106’) di Joe Dante – v.o.ing.sott.it.

Billy Peltzer e Kate Beringer si trasferiscono a New York e lì incontrano nuovamente Gizmo,

il loro amico Mogwai. Ma una serie di incidenti dà vita a una nuova generazione di gremlins. Billy, Kate e Gizmo ancora una volta dovranno usare tutta la loro esperienza per prevenire un’altra catastrofe.

20.00 omaggio a Joe Dante

cerimonia di premiazione - consegna del premio alla carriera

URANIA D’ARGENTO a Joe Dante

a seguire:

Master of Horror: Homecoming (Usa, 2005, colore, 35 mm, 58’)

Terrore e scandalo attanagliano la nazione quando i media scoprono che i morti viventi hanno influenzato le elezioni presidenziali. Questo adattamento di Death and Suffrage, racconto di Dale Bailey, mescola zombie horror e satira politica contemporanea con risultati agghiaccianti.

a seguire:

Trailers Reel 57 (dalla collezione diJoe Dante)

Joe Dante ha lavorato a lungo come montatore di trailer presso la New World i Roger Corman. Saranno proiettatti quelli provenienti dalla bobina 57.

 

Sabato 17 novembre

15.00 omaggio a Joe Dante

Matinee (USA, 1993, 99’) di Joe Dante 

Gene Loomis, quindicenne appassionato i horror, non sta nella pelle per l’arrivo el regista Lawrence Woolsey, in città per presentare in anteprima Mant, toria di una creatura generata da un sperimento atomico fuori controllo. a l’assurda e fantastica visione di Woolsey si trasforma improvvisamente in era emergenza quando la crisi dei missili i Cuba diventa una reale minaccia.

a seguire:

Ai confini della realtà: incontro con Joe Dante

a seguire:

Mant (USA, 1993, 20) di Joe Dante 

00.15 carte blanche a Joe Dante

Them! (USA, 1954, 90’) di Gordon Douglas – v.o.ing.sott.it.

presentazione a cura di Joe Dante.

Due poliziotti trovano una bambina n mezzo al deserto, in uno stato di profondo shock. Nelle vicinanze trovano na roulotte e un’unica traccia nella abbia, poi all’orizzonte sentono un grido

raggelante. Tornati in città, Drake sente di uovo quel grido, esce allora per strada e on verrà visto mai più. L’agente dell’FBI rness indaga e scopre che dei test atomici nel deserto hanno dato vita a una specie di formiche giganti

 

Domenica 18 novembre

20.00 omaggio a Joe Dante

The Second Civil War (USA, 1997, 97’) di Joe Dante – v.o.ing.sott.it.

Stati Uniti, fra pochi anni. Il governatore nell’Idaho, Farley dichiara chiuse agli immigrati le frontiere del suo Stato. La Casa Bianca reagisce e impone un ultimatum di 72 ore che si riduce subito a 67 e mezzo per non sovrapporsi all’ultima puntata di una soap-opera.

Mentre gli eserciti si schierano, la NewsNet, una tv mondiale, amplifica il caso. Gli Usa corrono verso la guerra civile, chi li salverà

NEON – SELEZIONE UFFICIALE

CONCORSO INTERNAZIONALE

PER IL MIGLIOR FILM LUNGOMETRAGGIO

 

 

Al centro dell’edizione zerosette di Science+Fiction, nella sezione Neon, il Concorso Internazionale assegnerà (domenica 26 novembre) al miglior lungometraggio il Premio Asteroide.. Avevamo iniziato nel 2004 un concorso internazionale dedicato ai talenti emergenti, ricchissimo negli anni scorsi di film low-fi, e ci ritroviamo ora a selezionare una gran quantità di opere di genere, firmate da registi esordienti o quasi, attrezzati di budget piuttosto importanti:a dimostrazione che la nuova fantascienza sembra dare segni di ottima salute. Alcuni esempi? Dalla Francia arriva il noir iper-tecnologico Chrysalis di Julien Leclercq; dalla Spagna, il labirintico Los Cronocrìmenes (Timecrimes) di Nacho Vigalondo, e il claustrofobico La Hora Fria (The Dark Hour) di Elio Quiroga; la Russia è rappresentata dalle atmosfere fantasy di Mechenosets (The Sword Bearer) di Filipp Yankovsky dalla Finlandia, Jade Warrior è un’opera liberamente ispirata al poema epico Kalevala; dall’Argentina, arrivano il (quasi) silent del XXI secolo La Antena, di Esteban Sapir. Fra i lungometraggi selezionati per Neon, anche quest’anno sono rappresentati diversi Paesi e culture, in un viaggio attraverso il genere e i generi.

Presidente della Giuria Internazionale per quest’edizione sarà Alfredo Castelli, il creatore di Martin Mystère, ospite del festival proprio nell’anno del venticinquennale del suo celebre fumetto. Con lui una Giuria d’eccezione, composta da grandi esperti e studiosi degli universi fantastici. Questi i giurati nel dettaglio

Alfredo Castelli (Presidente di Giuria)

Alfredo Castelli nasce a Milano nel 1947. Esordisce nel mondo del fumetto a 18 anni scrivendo per Linus, poi fonda insieme all’amico Paolo Sala la prima fantine italiana, Comics Club 104. Dal 1972 al 1976 fa parte dello staff redazionale del Corriere dei ragazzi. Dal 1976 diventa continuativa la collaborazione con l’editore Sergio Bonelli. Dall’aprile 1982 esce il suo personaggio più famoso, l’archeologo Martin Mystère, il detective dell’impossibile. Negli anni seguenti si moltiplicano le iniziative attorno a Mystère: numeri speciali e almanacchi, albi di ogni genere ed edizioni in diversi paesi.

 

Anaïs Emery

Nata in Svizzera nel 1977, Anaïs Emery ha studiato Storia del Cinema all’Università di Losanna. Nel 1999, è stata tra i fondatori del Neuchâtel International Fantastic Film Festival (NIFFF). Dal 2004, è direttore artistico della manifestazione. Il NIFFF si occupa di film fantastici, cinema asiatico e tecnologie digitali: unica manifestazione svizzera dedicata al cinema di genere, il NIFFF è diventato in sole 7 edizioni uno dei festival più importanti del Paese.

 

Jean-Francois Ranger

Nato il 4 giugno 1959 a Strasbourg (Bas-Rhin). Direttore di programmazione della Cinémathèque française. Collabora regolarmente con il quotidiano Le Monde dal 1995. Membro del comitato redazionale della rivista Cinéma (Editions Léo Scheer).

 

Fritz Herzog

Fritz Herzog è il curatore della collezione della Cineteca alla Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS).Herzog ha conseguito nel 1978 una laurea in Cinema e Teatro all’Università di Penn State e in seguito ha lavorato come assistente di produzione e tecnico in diversi film e produzioni televisive. Nel 1987 ha cominciato a lavorare presso la cineteca della UCLA Film & Television, dove è rimasto per cinque anni. Nel 1992 è stato assunto come primo archivista presso la nuova Cineteca dell’Academy.

 

Alla Verlotsky

Alla Verlotsky è la fondatrice e presidente della Seagull Films, società con sede a New York costituita nel 1999 per fornire una programmazione ed una distribuzione di alta qualità al cinema d’essai, indipendente ed innovativo proveniente dall’ex Unione Sovietica e dalla Russia contemporanea, già acclamato dalla critica. Prima di trasferirsi negli Stati Uniti nel 1991, Alla Verlotsky era Direttore Esecutivo dell’Associazione dei filmmaker indipendenti dell’ex Unione Sovietica, con sede a Mosca.

 

 

 

Questi i titoli nel dettaglio:

martedì 13 novembre

20.00 concorso

Chrysalis (Francia, 2007, 95’) di Julien Leclercq

Parigi, 2025. Il corpo di una giovane ragazza, immigrata clandestina, viene trovato con delle strane cicatrici attorno ai suoi occhi. Il tenente di polizia David Hoffmann trova un collegamento tra l’omicidio e il famoso contrabbandiere Dimitri Nicolov. Hoffmann ritiene che Nicolov sia responsabile anche della morte di sua moglie, anche lei un’ufficiale della polizia.

 

mercoledì 14 novembre

15.30 concorso

The 4th Dimension (USA, 2007, 82’) di Tom Mattera e Dave Mazzoni

Sceneggiatura/Screenplay Un uomo che viaggia per sbaglio indietro nel tempo e incontra se stesso. Una ragazza nuda nel mezzo della foresta. Un uomo strano con la faccia coperta da bende rosa. Un’inquietante villa in cima alla collina. Tutti pezzi di un imprevedibile puzzle dove terrore, dramma, suspence, porteranno a un impensabile crimine. Chi è l’assassino? Chi è la vittima?

20.00 concorso

film a sorpresa!

 

giovedì 15 novembre

17.30 concorso

Jadesoturi (Jade Warrior, Finlandia/Paesi Bassi/Cina/Estonia, 2006, 110’) di Antti-Jussi Annila

Jadesoturi è una storia d’amore sullo sfondo epico della battaglia fra il bene e il male: combina fantasy e kung fu e prende ispirazione dal poema popolare finlandese noto come Kalevala. Il film collega la mitologia finlandese a quella cinese. Le vicende si svolgono in due diverse zone spazio-temporali: la moderna Finlandia e l’antica Cina.

20.00 concorso

Mechenosets (The Sword Bearer, Russia, 2006, 108’) di Philipp Yankovsky

I ricordi dell’infanzia torturano Sasha e lui non riesce a liberarsene. Decide di tornare nella città dov’è nato e cresciuto, ma lì viene brutalmente picchiato a causa della ragazza di cui era innamorato a scuola. Quella stessa sera colpisce ferocemente il suo aggressore, trovandosi così ricercato sia dai criminali che dalla polizia. Ma nessuno può immaginare che nasconda un potere soprannaturale, in grado di distruggere qualunque cosa sul suo cammino.

 

Venerdì 16 novembre

18.00 concorso

La Antena (Argentina, 2007, 90’) di Esteban Sapir

Nel pieno di un inverno lungo e aspro, un’intera città è stata lasciata senza voce. Mr. TV, un uomo malvagio e senza scrupoli, è l’unico proprietario delle immagini che mostrano e danno vita alla città, ma anche di un’estesa catena di prodotti che hanno il suo sigillo personale. Sta costruendo un piano sinistro e segreto per soggiogare per sempre tutte le anime che vivono là.

Sabato 17 novembre

17.45 concorso

La Hora Fria (The Dark Hour, Spagna, 2006, 93’) di Elio Quiroga 

Un gruppo di otto persone vive isolato in degli insediamenti che stanno andando a pezzi. Non possono abbandonare il complesso e vivono in un costante stato di allerta. Le scorte di cibo stanno finendo e le persone hanno necessità urgente di medicine e munizioni, ma per trovarle devono abbandonare la zona di sicurezza. Ciò che si nasconde al di fuori della piccola area abitata, però, è così minaccioso che non osano nemmeno parlarne.

20.00 concorso

Los Cronocrimenes (Time Crimes, Spagna, 2007, 88’) di Nacho Vigalondo

Sceneggiatura/Screenplay Un uomo che viaggia per sbaglio indietro nel tempo e incontra se stesso. Una ragazza nuda nel mezzo della foresta. Un uomo strano con la faccia coperta da bende rosa. Un’inquietante villa in cima alla collina. Tutti pezzi di un imprevedibile puzzle dove terrore, dramma, suspence, porteranno a un impensabile crimine. Chi è l’assassino? Chi è la vittima?

Domenica 18 novembre

20.30 Neon cerimonia di premiazione

consegna del premio ASTEROIDE

per il miglior film in concorso

NEON – SELEZIONE UFFICIALE

ANTEPRIME FUORI CONCORSO

 

 

La sezione Neon zerosette - selezione ufficiale del festival, proporrà una panoramica sulle più recenti produzioni nei settori della science fiction, del fantasy e dell’horror, attraverso una serie di straordinarie Anteprime.

Grandi titoli inediti sugli schermi nazionali e internazionali, in collaborazione con le maggiori distribuzioni italiane ed estere, ma anche produzioni indipendenti già acclamate nel circuito dei maggiori festival internazionali. I film Fuori Concorso proiettati in anteprima saranno dieci, provenienti da tutto il mondo: dall’australiano Dr. Plonk di Rolf de Heer alla co-produzione franco-russa Gadkie lebedi (Ugly Swans) di Konstantin Lopushansky tratta da un racconto dei fratelli Strugatsky; dall’animazione giapponese in 3D Vexille di Fuhimiko Sori ai viaggi sulla Luna delle missioni Apollo di In The Shadow of the Moon, co-produzione anglo-americana del documentarista David Sington; e ancora, ii segreti che stanno alla base della scienza genetica nei neozelandesi Perfect Creature di Glenn Standring e Black Sheep di Jonathan King; le ossessioni tecnologiche del giapponese Mushishi di Katsuhiro Ôtomo; le creature terrificanti di Gwoemul del coreano Joon-ho Bong; e le graffianti immagini storie vintage di Grindhouse, di Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, per la prima volta nella versione originale di 191 minuti.

 

Questi i titoli nel dettaglio.

 

martedì 13 novembre

17.30 anteprima

Vexille (Giappone, 2007, 110’) di Fuhimiko Sori

In un ventunesimo secolo parallelo, gli scienziati giapponesi perfezionano l’arte della biotecnologia e della robotica, con il vantaggio di allungare la durata della vita di tutti gli uomini. Tuttavia, le Nazioni Unite ritengono la tecnologia avanzata una pericolosa minaccia e cominciano a tenere il Giappone sotto stretta sorveglianza. Il governo del Giappone abbandona l’ONU emarginandosi rispetto alla visibilità e alla comunicazione globali. Dieci anni dopo, un’unità americana di forze speciali di nome SWORD, guidata dalla comandante Vexille, viene spedita a svelare l’attuale condizione del Giappone isolato.

mercoledì 14 novembre

17.15 Neon – In collaborazione con FEST

In the Shadow of the Moon (GB/USA, 2006, 100’) di David Sington – v.o.ing.sott.it.

Presentazione a cura di Fabio Pagan

Tra il 1968 e il 1972, nove shuttle americani hanno viaggiato verso la Luna e dodici uomini hanno camminato sulla sua superficie. Rimangono gli unici esseri umani ad aver messo piede su un altro mondo. In the Shadow of the Moon chiama a raccolta per la prima, e forse anche l’ultima, volta i membri ancora in vita dell’equipaggio di ogni singola missione Apollo che ha volato sulla Luna e dà loro l’opportunità di raccontare la loro versione con le loro parole.

22.15 anteprima

Perfect Creature (Nuova Zelanda/GB, 2006, 88’) di Glenn Standring

Tre secoli fa Giuseppe De Angelo, un alchimista italiano, ha scoperto per caso i segreti che stanno alla base della scienza genetica. Con quel semplice gesto, la storia è cambiata per sempre. Ritenendo di aver scoperto il codice segreto divino della vita, gli alchimisti hanno fatto le loro ricerche senza preoccuparsi delle conseguenze. Da quel momento, epidemie e influenze hanno devastato l’Europa e il resto delle colonie. L’alchimista Giuseppe De Angelo, però, ha scoperto anche qualcos’altro: ha scoperto un miracolo. Qualcos’altro è stato causato dalle grandi epidemie.

giovedì 15 novembre

22.15 anteprima

Gadkie Lebedi (Ugly Swans, Russia/Francia, 2007, 105’) di Konstantin Lopushansky

In un cosiddetto villaggio fantasma si trova un collegio per bambini dotati di talento. Qui sta crescendo una generazione giovane e inquietantemente strana e un numero sterminato di commissioni e di squadre speciali è stato sguinzagliato a studiare da vicino quest’anomalia. Sullo sfondo di questi eventi appare un eroe, che deve portare avanti la sua investigazione. Si tratta soltanto di un pretesto: in realtà questi è arrivato nel villaggio per salvare il suo bambino.

Venerdì 16 novembre

22.30 anteprima

Black Sheep (Nuova Zelanda, 2006, 87’) di Jonathan King

Terrorizzato dalle pecore e frastornato dalla terapia, Henry Oldfield ritorna alla fattoria della sua famiglia per svendersi a suo fratello Angus, inconsapevole che qualcosa di brutto sta accadendo: il programma di ingegneria genetica senza scrupoli di Angus. Quando una coppia di inetti attivisti per l’ambiente libera un agnello mutante dal laboratorio di Angus, migliaia di pecore vengono trasformate in predatori assetati di sangue. Insieme al bracciante Tucker e alla giovane ambientalista Experience, Henry si trova bloccato nella fattoria proprio quando il suo incubo peggiore prende vita.

Sabato 17 novembre

15.15 anteprima

Mushishi (Bugmaster, Giappone, 2006, 131’) di Katsuhiro Ôtomo

Cercando di sopravvivere in un’epoca ossessionata dalla tecnologia, i Mushi gettano il loro malvagio incantesimo sugli esseri umani e sulla natura. Ginko, capelli precocemente bianchi, ha perso la propria giovinezza ed un occhio per studiare i Mushi. Come un medico ambulante, visita luoghi lontani per disfare i loro piani e curare le loro vittime. Nel frattempo, in un palazzo appartato, la bella Tanyu registra la storia delle creature. Tuttavia un giorno, l’inchiostro che utilizza per scrivere i suoi racconti finisce per permeare i suoi vasi sanguigni e tutti i caratteri scompaiono dalle sue preziose pergamene.

Domenica 18 novembre

15.00 anteprima

Gwoemul (The Host, Sud Corea, 2006, 119’) di Joon-ho Bong

Gang-du lavora in un chiosco sulle sponde del fiume Han. Il paesaggio idilliaco si trasforma improvvisamente nel caos, quando una creatura terrificante risale dal fiume e comincia a stritolare e mangiare la gente. Gang-du e sua figlia scappano per mettersi in salvo, ma all’improvviso il mostro afferra la bambina e scompare nell’acqua. Il governo annuncia che il mostro è in realtà “l’ospite”, il portatore di un virus non identificato.

17.30 anteprima

Dr. Plonk (Australia, 2007, 83’) di Rolf de Heer

Nel memorabile 1907, il dott. Plonk, eminente scienziato ed inventore, calcola che il mondo finirà esattamente tra 101 anni a meno che non si faccia subito qualcosa.Come accade a tanti visionari negli anni, Plonk è ridicolizzato per le sue convinzioni, da politici, burocrati e anche dal suo fedele servitore Paulus. Essendo un pensatore ai margini, Plonk inventa una macchina del tempo e si mette in viaggio per collezionare prove necessarie dal futuro stesso che sta svanendo.

 

Sabato 17 novembre

22.00 evento speciale Nocturno

Rec (Spagna, 2007, 85’) di Jaume Balagueró, Paco Plaza

Un gruppo di reporter televisivi si affianca a una squadra di vigili del fuoco in servizio notturno, col compito di riprendere da vicino la vita di questi professionisti, il loro lavoro, le lunghe attese e le situazioni di estremo pericolo che possono incontrare. Il loro primo intervento è una chiamata in soccorso di un’anziana signora rimasta intrappolata nel suo appartamento per una qualche ignota ragione. Ma durante l’operazione di salvataggio qualcosa non va per il verso giusto, trasformando, inaspettatamente, un’azione di ordinaria routine in un vero e proprio inferno.

Domenica 18 novembre

20.30 Neon cerimonia di premiazione

Grindhouse (USA, 2007, 191’) di Robert Rodriguez e Quentin Tarantino – v.o.ing.sott.it.

In Death Proof di Tarantino, Jungle Julia, la DJ più calda di Austin, esce una sera per rilassarsi con le amiche Shanna e Arlene. Stuntman Mike, uno sfregiato ribelle, le segue di nascosto, osservandole attentamente da dietro il volante della sua macchina. In Planet Terror di Rodriguez, due dottori, durante il turno di notte, si ritrovano invasi da abitanti del villaggio affetti da pustole. Tra i feriti c’è anche Cherry, una ballerina, la cui gamba è stata strappata dal corpo. Cherry e il suo ex-fidanzato Wray si mettono a capo di un improvvisato gruppo di guerrieri nel mezzo della notte.

 

 

 

 

 

 

NEON – SELEZIONE UFFICIALE

EUROPEAN FANTASTIC SHORTS

 

Oltre alla sezione competitiva per il miglior lungometraggio, la sezione Neon propone una seconda sezione competitiva. La Selezione di cortometraggi fantastici europei - in collaborazione con l’EFFFF - sarà finalizzata anche quest’anno alla nomination per il Miglior Cortometraggio Fantastico Europeo a cui verrà assegnato il prestigioso Melies d’Or.

European Fantastic Shorts

concorso

 

Absence (Francia, 2007, 8’) di Kevin Lecomte

Un messaggio su una segreteria: un respiro affannoso spezza il silenzio. La stanza è vuota eccetto per una signora che vaga in vestaglia. Entra un ragazzo. Sembra indaffarato agli occhi della donna, ma non sembra vederla.

 

Afterimage (Romania, 2007, 15’) di Catalin Leescu

Nel 2057, un artista della memoria usa una tecnologia riflettiva per ricostruire uno speciale caso di 50 anni prima.

 

Frank (Regno Unito, 2006, 6’) di Adam McAlavey

Frank sta sorvegliando la sua terra quando un lamento innaturale lo trascina in una caverna dimenticata. Nelle viscere della terra Frank trova la causa di quel terribile rumore – ed il suo peggior incubo diviene realtà.

 

Guy’s Guide To Zombies (Regno Unito, 2006, 3’) di Daniel Austin

Zombies: flagello del mondo moderno? O è solo incomprensione? Nel dubbio controllate la Guy’s Guide To Zombies, la guida definitiva dalla A alla Z per vivere con i morti.

 

Hydogg (Francia, 2007, 15’) di Frank Pitussi

Dopo aver scoperto una cura miracolosa, un dottore senza scrupoli si rifiuta di aiutare un misterioso paziente. Il suo gesto gli si ritorcerà contro.

 

Les inhumains (Francia, 2007, 17’) di Olivier Monot

In una casa, una crisi familiare: bambini piangono, due sorelle litigano, il padre urla, la madre impugna un grosso coltello... Alla TV, le cose vanno anche peggio. L’esercito ha la situazione sotto controllo, almeno così dice.

 

Limoncello (Spagna, 2007, 22’) di Jorge Dorando, Luis Alejandro Berdejo, Borja Cobeaga

C’era una volta nel West... un predicatore con dei problemi ad addormentarsi. Una ragazza ed un minorato mentale alla ricerca di una mappa. Uno sceriffo che non si lavava. Un western genuino.

 

Lost cargo (Paesi Bassi/Belgio, 2006, 15’) di Pietre Engels, Efim Perlis

È da molto che un robot non riesce più a stare al passo con il tasso di produzione su di una nave/fabbrica intergalattica.

 

Moloch (Polonia, 2006, 7’) di Marcin Pazera

Una colossale macchina crea infinite orde di soldati per una guerra senza senso. A colossal machine produces

 

Moment de gloire (Belgio, 2006, 8’) di Hendrik Moonen

Un uomo ed il suo piano per conquistare la fama eterna.

 

The reptile day (Regno Unito, 2006, 11’) di Tom Hickmore

Gli eroi del “Giorno del rettile” – la giornata in cui tutte le teste di serpente esplosero – hanno scelto di vivere una vita tranquilla, ma potranno continuare a farlo?

 

Torsia (Croazia, 2006, 17’) di Jaksa Boric

Un uomo privo d’identità sta aspettando in un clinica. È in coma e sta per essere operato, ma la chirurgia che stanno per effettuare su di lui ha strani propositi: rimpiazzare la sua colonna vertebrale con un impianto di acciaio.

 

Y que cumplas muchos mas (Spagna, 2007, 14’) di David Alcalde

Clara, un’assistente sociale, sta per imbattersi in un oscuro segreto per aiutare un bambino che suppone sia vittima di abusi. Ma nessuno, nemmeno lei stessa, è chi finge di essere

in questa storia di ossessioni, gatti e regali di compleanno.

 

458 nm (Germania, 2006, 6’45’’ - fuori concorso) di Jan Bitzer, Ilija Brunck, Tom Weber

Due lumache meccaniche si incontrano nella foresta. Dopo una breve fase di studio reciproco inizia una finta lotta che si risolve in un leggero e sensuale gioco amoroso.

 

Blaxorcist (Irlanda, 2007, 6’ - fuori concorso) di Edward King

Quando la musica soul si impossessa di una giovane ragazza bianca, è il momento di chiamare Padre Ferris...

 

Finkle’s odyssey (Regno Unito, 2007, 17’ - fuori concorso) di Barney Clay

Il mito dell’artista a cui mancano le idee raggiunge qui il suo apice grazie a Finkle, uno scrittore assolutamente incapace di creare. Un giorno vede i suoi sogni realizzarsi quando un venditore gli offre una valigia piena di idee.

 

Ma la selezione ufficiale dei cortometraggi presenti al festival, oltre a proporre anche alcune opere fuori concorso, dedica interamente uno spazio alla forma breve fantastica italiana, che anche quest’anno prenderà il nome di Spazio Italia.

European Fantastic Shorts

Spazio Italia

selezione di cortometraggi fantastici italiani 2006/2007 

 

01-KML (Italia, 2007, 3’30’’) di Guglielmo Favilla, Alessandro Izzo

Un trailer immaginario di un b-movie con astronauti, terribili mostri, donzelle in pericolo, alieni e molto altro.

 

Aturan (Italia, 2006, 15’) di Christian Brogi

Sceneggiatura/Screenplay

Un uomo si trova immerso in strani ed inquietanti paesaggi. L’uomo dopo aver passeggiato senza meta attraverso deserti, mari e fiumi inquinati ad un certo punto viene avvolto da una voce che lo riporta alla cruda e terribile realtà.

 

Last Blood (Italia, 2006, 14’) di Alessandro Izzo

25 anni nel futuro. Una malattia ha infettato tutti gli abitanti della Terra. Il nostro pianeta sta vivendo in un’era post-apocalittica nella quale la tecnologia è solo un reperto salvato nella tasca di un sopravvissuto.

 

Marc Random (Italia, 2007, 18’) di Salvatore Allocca

Un giovane scrittore di romanzi di fantascienza, Marc Random, passa le sue giornate chiuso dentro le quattro mura del suo appartamento cercando di porre termine al suo ultimo libro. Annebbiato dai fumi dell’alcool e dalle mille sigarette che fuma quotidianamente, ha come unica isola felice la compagnia di Maya, la ragazza che condivide con lui la casa.

 

Papilio 2017 (Italia, 2007, 8’) di Filippo Arlotta

In un ipotetico futuro sconvolto da una nuova guerra, due soldati vivranno nel loro giorno più lungo un’esperienza al limite della sopportazione, che li spingerà a scontrarsi e a comprendersi nel tentativo di reggere il peso dell’ultimo scellerato atto di follia dell’umanità contro se stessa.

 

Resistanz (Italia, 2006, 9’) di Maxi Dejoie

Resistanz è la storia di un soldato che combatte una guerra per la libertà della sua patria, invasa da un popolo spietato che ha il solo scopo di sfruttarne le risorse.

 

Syd (Italia, 2007, 17’) di Tommaso Caroni

Stefano è un giovane psicologo. Nel suo studio si presenta Alberto, un ragazzo di 14 anni in cerca di risposte ai suoi incubi. Stefano si renderà conto che quello che sta vivendo è un complicato incastro di sogni il cui custode si presenta come Syd Barrett.

VOYAGE FANTASTIQUE

SF & BD: CINEMA DE SCIENCE FICTION ET BANDES DESSINEES

 

 

Dopo l’omaggio a Jules Verne nel 2005, e dopo la retrospettiva del 2006 dedicata a NV & SF – Nouvelle Vague e Science Fiction, è la volta quest’anno di SF & BD: cinéma de science fiction et bandes dessinées. Il Voyage Fantastique di science+fiction procederà così a zig zag attraverso le immagini - animate e live action – derivate dalle migliori penne e chine di Francia.

 

La rassegna ruota attorno ad alcuni nomi centrali della produzione d’Oltrealpe: Laloux, Topor, Moebius, Dionnet, Caza, Druillet, Jodorowsky, Mézières, Caro... Si è iniziato l’elenco non a caso da René Laloux, regista di tre film di animazione che hanno fatto storia: il primo è La Planète sauvage (1973), sceneggiato assieme a Roland Topor (creatore del movimento Panico con ad Arrabal e Jodorowsky), con il quale Laloux aveva già lavorato per il corto Les Escargots. Tratto dal romanzo di Stefan Wul Oms en série (pubblicato in Italia su Cosmo n. 37 con il titolo Homo Domesticus), il film vinse un premio speciale al XXVI festival di Cannes e si aggiudicò a Trieste il Premio della Giuria, “per il lirismo di cui è pervaso, per l’alta qualità figurativa e per il grande sforzo produttivo”. Ancora da un’opera di Wul, L’Orphelin de Perdide, fu tratto il lungometraggio del 1982 Les maîtres du Temps, concepito inizialmente per essere il primo episodio di una serie televisiva realizzata in collaborazione con il produttore Michel Gilet, Jean-Pierre Dionnet e con i disegnatori della rivista Métal Hurlant (il magazine consacrato “à la bande dessinée, à la science-fiction et au fantastique” fondato nel 1974 assieme alla casa editrice Les Humanoïdes Associés, da Dionnet, Moebius, Druillet e Farkas). “In Europa e soprattutto in Francia ci sono molti disegnatori-poeti di grande talento” dichiarava Laloux nel pressbook del film; “il mio scopo è portare questi artisti, proponendo soggetti di loro gradimento, ad attraversare quella linea di separazione che divide il lavoro solitario sulle immagini fisse dal lavoro di squadra sui disegni animati. (...) E quale miglior scelta, escludendo i grandi pittori, se non entrare nell’universo di Jean Giraud, meglio noto come Moebius?”.

Tra gli Humanoïdes, l’artista più corteggiato dal mondo del cinema rimane lui, Moebius. Se resterà per sempre solo un sogno il progetto, abbandonato nel 1975, per Dune di Jodorowsky (che prevedeva contributi non solo di Moebius ma anche di H.R.Giger), è incontestabile l’apporto di Moebius per Alien (1979) di Ridley Scott. E se fu minimo il suo intervento su Blade Runner, più corposa è stata la partecipazione alla realizzazione del film Disney di Steven Lisberger Tron (1982) e a The Abyss (1989) di James Cameron.

Chi ha chiuso il cerchio, passando dallo status di disegnatore a quello di autore a tutti gli effetti, e poi realizzando anche il salto dietro alla macchina da presa, è Enki Bilal; già all’opera con Alain Resnais su La vie est un roman (1980), nel 1989 firma la sua prima regia con Bunker Palace Hotel, su sceneggiatura di Pierre Christin; nel 1994 gira il suo secondo film, Tykho Moon, mentre la trilogia di Nikopol diventa la sceneggiatura del suo film di maggior successo, Immortel (ad vitam) nel 2004.

Last but not least, uno degli ultimi artisti ad affermarsi attraverso le pagine di Métal Hurlant è stato Marc Caro, regista assieme a Jean-Pierre Jeunet (che per la stessa testata scriveva di cinema....) di film che hanno rivoluzionato l’estetica cinematografica del fantastique, come Delicatessen (1991) e La cité des enfants perdus (1995). Caro è atteso al varco nel 2008 con il suo primo film lungometraggio solo, Dante 01, realizzato assieme a uno degli scrittori best-seller della science fiction made in France, ovvero Pierre Bordage. E Bordage si è recentemente convertito in scénariste per l’edizione BD del suo romanzo Les Fables de l'Humpur, in uscita sempre nel 2008 per Humanoïdes Associés. E se diventasse presto un film?

 

 

 

Questi i titoli della rassegna nel dettaglio.

 

La Constellation Jodorowsky (Svizzera, 1994, 91’) di Louis Mouchet

La Constellation tenta di definire la poliedrica, misteriosa e intrigante personalità di Alejandro Jodorowsky, oltre ai retroscena celati nei suoi film e i segreti nascosti dietro ogni sua attività. L’arte, l’esistenza e il pensiero di Jodo vengono candidamente esplorati attraverso le interviste ai suoi maestri, amici e “colleghi”: da Marcel Marceau, suo insegnante di mimo negli anni ’50, a Peter Gabriel, da Moebius, con cui il regista ha creato celebri fumetti, a Fernando Arrabal, fondatore insieme a lui del Movimento Panic

 

Chronopolis (Francia/Polonia, 1982, 52’) di Piotr Kamler – v.o.fr.sott.it

Il film racconta della fiaba di Chronopolis, immensa città perduta nello spazio. I suoi abitanti hanno come sola occupazione e come solo piacere quello di fabbricare il tempo. Malgrado la monotonia dell’immortalità, vivono nell’attesa di un evento importante narrato come momento decisivo per gli esseri umani. Ora, grazie alla messa in atto di procedure misteriose, questo evento nasce sotto forma di una sfera bianca.

 

Delicatessen (Francia, 1991, 99’) di Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro – v.o.fr.sott.it. 

In un universo post-apocalittico, dove la carne è rara, gli inquilini di un piccolo palazzo fanno il possibile per sopravvivere. Il macellaio fa una fortuna uccidendo i nuovi arrivati e vendendo la loro carne. Fino all’arrivo di un giovane clown. Prima di ucciderlo il macellaio gli assegna una stanza e gli chiede di lavorare nel palazzo, ma il clown finisce per innamorarsi proprio della figlia del macellaio.

 

Moebius Redux: A Life in Pictures (Germania, 2007, 52’) di Hasko Baumann

In Moebius Redux: A Life in Pictures un artista straordinario racconta i propri aneddoti di vita e di lavoro. Intervengono gli artisti che ha incontrato sulla sua strada: collaboratori di lunga data come Alejandro Jodorowsky e Philippe Druillet, l’artista svizzero H. R. Giger e la leggenda della Marvel Comics Stan Lee, oltre a fan come Jim Lee e Mike Mignola. La loro narrazione non solo offre uno sguardo privilegiato a come hanno vissuto l’esperienza di lavorare con Giraud, ma ha anche il merito di presentare la rete tessuta in maniera affascinante attorno ad uno dei più grandi artisti del fumetto di sempre.

 

Cinemonstre (Francia, 2006, 60’) di Enki Bilal e Goran Vejvoda

Composto da un mix di immagini in 3D e attori in carne ed ossa, Cinemonstre è una specie di strano linguaggio di umanoidi che frequentano le immagini dell’artista del fumetto e regista Enki Bilal, come Bunker Palace Hotel, Tykho Moon e Immortel (Ad vitam). La musica è una composizione originale di Goran Vejvoda, che segue i principi della decostruzione e ricostruzione di nastri, dialoghi e suoni originali.

 

La planète sauvage (Francia/Cecoslovacchia, 1973, 72’) di René Laloux

La Planète Sauvage narra la storia degli “Om”, creature umanoidi che vengono tenute come animali domestici da una razza aliena di giganti blu chiamati “Draag”. La storia è ambientata su Ygam, il pianeta dei Draags, dove seguiamo il narratore, un Om di nome Terr, dall’infanzia all’età adulta. Riesce a sfuggire alla schiavitù grazie a un aggeggio didattico dei Draag, utilizzato per educare gli Om selvaggi, e comincia ad organizzare una rivolta degli Om.

 

A seguire:

Les maîtres du temps (Francia/Svizzera/Ungheria/RDT, 1982, 78’) di René Laloux

Sul pianeta Perdide, un attacco di calabroni giganti lascia Piel – ancora bambino – da solo su un’automobile distrutta con il padre morente. Un messaggio di emergenza arriva al loro

amico Jaffar, un avventuriero che viaggia nello spazio. A bordo dell’astronave di Jaffar ci sono il Principe tradito Matton, la sua fidanzata e Silbad, che conosce bene il pianeta Perdide. È così che ha inizio un’incredibile corsa attraverso lo spazio per salvare Piel...

 

Le cinquième élément (Francia, 1997, 126’) di Luc Besson – v.o.ing.sott.it.

Korben Dallas è un ufficiale militare in pensione, che adesso guida un taxi. Si unisce con un perfetto essere supremo di nome Leeloo per salvare il mondo da una presenza malefica che entra nella galassia ogni 5.000 anni. Per farlo, hanno bisogno di localizzare quattro pietre antiche che rappresentano i quattro elementi base: terra, aria, fuoco e acqua. Insieme dovranno superare molti ostacoli, fra cui l’antico linguaggio e le antiche tradizioni di Milla, oltre al malvagio Zorg e i suoi mercenari, per individuare le pietre e collocarle attorno al Quinto Elemento.

 

Gandahar (Francia/Sud Corea, 1987, 83’) di René Laloux

La vita nell’idilliaco paradiso di Gandahar sembra pacifica e in armonioso ordine, finchè gli Uccelli dello Specchio non riferiscono che gli abitanti di interi villaggi sono stati trasformati in pietra. Un consiglio di donne sceglie Sylvain Lanvère per scoprire i misteriosi aggressori di metallo di Gandahar. Mentre sta facendo ciò, Sylvain trova una razza di Gandahariani deformi che vivono sottoterra e un immenso cervello, entrambi il risultato di strampalati esperimenti genetici.

MOEBIUS OSPITE D’ONORE

NELL’AMBITO DELLA RETROSPETTIVA VOYAGE FANTASTIQUE

 

Testimonial della retrospettiva Voyage Fantastique, dedicata quest’anno agli incroci tra il cinema di fantascienza francese e il mondo del fumetto, sarà infatti Jean Giraud, più noto con gli pseudonimi di Moebius e di Gir. L’evento è reso possibile dalla collaborazione tra Science+Fiction e Napoli COMICON, salone internazionale del fumetto e dell’animazione, grazie al supporto del Centro Culturale Francese di Milano e dell’Ambasciata di Francia.

Nato a Nogent-sur-Marne, Francia, l’8 maggio 1938, Jean Giraud è uno dei più importanti autori di fumetti di tutti i tempi. Nel 1962 inizia per Pilote la serie Fort Navajo, creando il celebre personaggio Blueberry. In quegli stessi anni Giraud, stanco della serialità e desideroso di spazi di maggiore libertà, crea lo pseudonimo Moebius e comincia a realizzare storie fantastiche con un stile onirico particolarmente personale. La firma di Moebius riappare alla fine del 1974, quando con Philippe Druillet, Jean-Pierre Dionnet e Bernard Farkas fonda il gruppo Les Humanoïdes Associés che, nel 1975, inizia a pubblicare Métal Hurlant, sulle cui pagine Moebius pubblica la famosa serie Il garage ermetico di Jerry Cornelius, lo ieratico e visionario Arzach, John Difool e, nel 1981, L'Incal su testi di Alejandro Jodorowsky.

Da sempre sul confine tra la Nona Arte e il linguaggio degli audiovisivi, Moebius ha collaborato alla produzione di alcuni capolavori del cinema di fantascienza: Tron (1982), Alien (1979), The Abyss (1989) e Il quinto elemento (1997). Per la regia di René Laloux ha inoltre realizzato i disegni per il film di animazione Les Maîtres du temps (Francia, 1982; tr. it. I Maestri del tempo), tratto dalla novella L'Orphelin de Perdide di Stefan Wul.

Les Maîtres du temps, assieme agli altri film di Laloux La Planète sauvage (1973) e Gandahar (1988), sarà proiettato nell’ambito della retrospettiva Voyage Fantastique; tra i film in programma, anche Chronopolis (1982) di Piotr Kamler; Delicatessen (1991) di Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro; La Constellation Jodorowsky (1994) di Louis Mouchet; Le cinquième élément (1997) di Luc Besson; Cinemonstre (2006) di Enki Bilal e Goran Vejvoda.

Science+Fiction presenterà inoltre, in anteprima per l’Italia, il documentario di produzione franco- tedesca Moebius Redux: A Life in Pictures (2007) di Hasko Baumann.

 

Venerdì 16 novembre – ore 16.30

Aula Magna S.S.L.M.I.T., via Filzi 14

Masterclass con Moebius

 

 

Sabato 17 novembre – ore 18.30

retrospettiva Voyage Fantastique

Humanos / Post-Humanos: incontro con Moebius

 

 

 

MARS ATTACKS!

CINEMA DI FANTASCIENZA SOVIETICO

 

Nel cinquantenario dell’impresa dello Sputnik (1957), la sezione Marx Attacks! inaugura un ciclo di esplorazione nella science fiction prodotta nei paesi dell’Est Europa, con una prima puntata nella fantascienza sovietica.

 

A Trieste, la tradizione della science fiction dei paesi dell’Est possiede radici profonde: porta d’Oriente per antonomasia, ultimo lembo di Occidente dal quale gettare lo sguardo oltre la Cortina di Ferro (e viceversa) negli anni della Guerra Fredda, per la sua particolare situazione geo-politica, il capoluogo giuliano si è caratterizzato fin dagli anni ’50 come osservatorio privilegiato per le cinematografie dei paesi orbitanti sotto il Patto di Varsavia. Nella sua ventennale attività di promozione del cinema fantastico, il Festival Internazionale del Film di Fantascienza di Trieste (1963-1982) ha regolarmente accolto con entusiasmo sugli schermi del Castello di San Giusto pellicole provenienti da URSS, Polonia, RDT, Ungheria, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria e Yugoslavia. La produzione dei paesi dell’Est costituiva per il festival un prezioso serbatoio, fonte di opere particolarissime e di straordinaria inventiva, non a caso saccheggiate a piene mani anche dal cinema americano e dal mago dei B-Movies Roger Corman.

E ora science+fiction si pone attivamente in prima fila nel settore, con una retrospettiva frutto dell’incrocio di più rami di ricerca. Il merito principale nel recupero dei fondamentali titoli della science fiction sovietica va riconosciuto a Alla Verlotsky, Robert Skotak e Dennis Bartok, per un ciclo presentato recentemente all’American Cinematheque di Los Angeles e intitolato From The Tsars To The Stars: A Journey Through Russian Fantastik Cinema: i film principali arrivano, in copie ristampate, dalla Seagull Film. Ma un altro apporto indispensabile arriva dalla Cineteca di Bologna, depositaria dello storico fondo di pellicole dell’Associazione Italia URSS, e dal lavoro di Alena Shumakova.

La selezione si presenta pertanto come una delle monografie più complete mai presentate in pubblico. Dodici film in programma, tra cui alcune opere fondamentali nella storia del cinema di science fiction.

Questi i titoli della rassegna nel dettaglio.

Aelita (URSS, 1924, 80’) di Yakov Protazanov - v.o.rus.sott.it/fr.

Aelita, primo lungometraggio del mondo ad utilizzare il viaggio interplanetario come linea principale della trama, è basato sul romanzo, tuttora moltofamoso, di A. N. Tolstoj. Un ingegnere di talento e un soldato duro viaggiano sul Pianeta Rosso per trovarlo abitato da tranquilli umanoidi, governati con il pugno di ferro dalla bella Aelita. Segue una spettacolare sommossa: ce la faranno i nostri eroi a tornare a casa?

 

Mezhplanetnaya Revolutsiya (Interplanetary Revolution, URSS, 9') di Z. Komissarenko, U. Merkulov e N. Hodataevy

Tanto successo ebbe Aelita alla sua uscita tanto da guadagnarsi la sua personale parodia d’animazione, proprio quello stesso anno. Rivoluzione Interplanetaria non capitalizza solo sulla

popolarità di Aelita, ma serve anche a “correttivo politico”. Nel 1924, l’anno in cui morì Lenin, il Partito Comunista iniziò a distanziarsi dalla dottrina della “rivoluzione mondiale”; la nozione

del nascente marziano proletario era semplicemente passata di moda e ridicolizzata senza troppi problemi.

 

Aerograd (URSS, 1935, 82’) di Aleksandr Dovzhenko – v.o.rus.sott.it/fr.

Un avamposto russo nella Siberia orientale finisce sotto la minaccia dei Giapponesi. Aerograd è un nuovo villaggio con un aeroporto collocato in posizione strategica e di interesse vitale per il Governo. Il lavoro nel nuovo avamposto si complica nel momento in cui vengono a crearsi tensioni fra i lavoratori e una setta religiosa. Le relazioni tra i due Paesi diventano ancora più difficili nei giorni antecedenti la Seconda Guerra Mondiale, per motivi risalenti alla Guerra tra Russia e Giappone del 1905.

 

Kosmicheskiy Reis (Cosmic Voyage, URSS, 1936, 70’) di Vasili Zhuravlev – v.o.rus.sott.it./ing.

È la storia di Pavel, un rinnegato esploratore spaziale. Il suo viaggio sulla luna gli permette di scoprire una sorta di profezia tecnologica. Konstantin Tsiolkovsky, teorico del viaggio spaziale

e autore del romanzo dal quale è tratto il film, venne ingaggiato come consulente scientifico alla produzione. Egli ha disegnato più di 30 dettagliati progetti per il “l’aereo-razzo” che si vede

nel film. Anche se nel film compare un razzo dedicato a Stalin, il film si tinge comunque di individualismo anti-dottrinale, come dimostra anche la sporadica filmografia post – Viaggio Cosmico del regista ucraino Zhuravlev.

 

Nebo Zovet (The Heavens Call, URSS, 1959, 80’) di Mikhail Karyukov e Aleksandr Kozyr – v.o.rus.sott.it./ing.

È il racconto di due sonde rivali dirette su Marte e sulla Luna che si schiantano su un asteroide di passaggio. Il film presenta delle spettacolari vedute dello spazio, assieme a precise visioni

dell’orbita terrestre intasata da satelliti. Roger Corman si servì della storia e del materiale girato per il suo Battaglia oltre il Sole, del 1963, un film di serie B per i drive-in girato dall’ambizioso giovane regista Tomas Colchert (che oggi conosciamo come Francis Ford Coppola).

 

Chelovek Amphibia (The Amphibian Man, URSS, 1961, 96') di Guennadi Kazanksky e Vladimir Chebotarev – v.o.rus.sott.it./ing.

Uno dei campioni d’incassi russi di tutti i tempi (65 milioni di biglietti venduti nel 1962, che, oggi, si potrebbero tradurre in circa 520 milioni di dollari). È la storia del bellissimo uomo pesce, ambientato in un ameno luogo inusuale abitato da disonesti pescatori di perle e lupi di mare. Probabilmente il prodotto assoluto del Thaw degli anni ’50, primi ’60, questo incantevole ibrido della Sirenetta e de La Creatura della Laguna Nera surrealmente culmina con una numero di danza e musica latina e stelle del cinema russo con facce dipinte di marrone (girato a Cuba). Guardare per credere.

 

Planeta Bur (Storm Planet, URSS, 1962, 85’) di Pavel Klushantsev – v.o.rus.sott.it/ing.

Appena arrivata su Venere, una squadra di cosmonauti trova un ambiente ostile brulicante di furiosi vulcani e molteplici animali preistorici, tra cui un rumoroso e spigoloso pterodattilo. Pianeta Burg è stato in seguito acquistato da Roger Corman, che ha usato spezzoni del girato di Klushantsev come base per i film Pianeta Preistorico (1965) e Regina di Sangue (1966) di Curtis Harrington. Corman ha riciclato ancora lo stesso materiale per Viaggio al Pianeta delle Donne Preistoriche (1968), debutto alla regia di Peter Bogdanovich.

 

Mechte Navstrechu (A Dream come True, URSS, 1963, 68’) di Mikhail Karyukov e Otar Kobieridze – v.o.rus.sott.it./fr.

In questo film di fantascienza, i Centuriani rimangono affascinati da una canzone terrestre che hanno ricevuto e decidono di fare visita al nostro pianeta. Sfortunatamente, la squadra di ricognizione che spediscono finisce su Marte.

Stalker (URSS, 1979, 161’) di Andrei Tarkovsky – v.o.rus.sott.it.

Si narra che in una misteriosa Zona esiste una stanza che fa avverare i desideri: lo Stalker può portarvi lì in cambio di denaro, facendovi superare i posti di blocco militari e pericoli più oscuri. L’impronta evidente di questo film limpido e di poche parole può tuttora essere ritrovata in successi di cinema apocalittico come 28 giorni dopo.

 

Cherez Ternii K Zvezdam (Per Aspera ad Astra, Urss,1981, 146’) di Richard Viktorov – v.o.rus.sott.it./ing.

L’esploratore Pushkin, viaggiando coraggiosamente in luoghi mai esplorati dall’uomo, trova nella profondità dell’oceano un vascello abbandonato pieno di corpi di umanoidi in decomposizione. C’è soltanto un membro dell’equipaggio che si è salvato, una ginoide di nome Niya, la quale chiede disperatamente aiuto agli umani per salvare il suo pianeta d’origine Dessa, severamente inquinato.

 

Kin-dza-dza (URSS, 1986, 135’) di Georgi Danelya - v.o.rus.sott.it.

Due umani, Zio Vova e Skripach, si trovano per sbaglio su un altro pianeta dopo aver inavvertitamente toccato il pulsante sbagliato di un bizzarro marchingegno nelle mani di un strano vagabondo alieno. Il pianeta Plyuk nella galassia Kin-Dza-Dza assomiglia ad un deserto. Il paradosso di Plyuk è che la sua civiltà è molto più avanzata della nostra per quanto riguarda viaggi spaziotemporali, artiglieria, eccetera, ma dal punto di vista sociale vive in totale

forma barbarica.

 

Gorod Zero (Zero City, URSS, 1988, 103’) di Karen Shakhnazarov – v.o.rus.sott.it./ing.

Uno dei film chiave dell’era della Perestroila, Zero City racconta la storia di un ingegnere moscovita di nome Varakin, il quale arriva in un piccolo villaggio con il compito di cambiare il volume di un condizionatore d’aria costruito dalla gente locale. Egli arriva all’ufficio della compagnia e viene accolto da una segretaria che non indossa i vestiti. Poi si ritrova a pranzo. Il dessert è servito; una torta che assomiglia molto alla sua testa, preparata dallo chef che presto

si spara alla testa.

 

OMAGGI LETTERARI

 

Sono previsti inoltre alcuni omaggi letterari, dedicati a Howard Phillips Lovecraft (con una tavola rotonda guidata da Giuseppe Lippi), a Kurt Vonnegut e a Philip K. Dick. .

 

E proprio all’autore di “La svastica sul sole” e “Cronache del dopobomba” sarà dedicato un altro evento speciale del festival. Ritorna al festival anche Blade Runner nella nuova edizione digitale Final Cut, versione definitiva del capolavoro di Ridley Scott del 1982.

La proiezione rappresenta nello stesso tempo un omaggio alla memoria di Philip K. Dick, così come Kurt Vonnegut sarà ricordato attraverso le immagini di Slaughterhouse Five.

E’ minimale l’omaggio cinematografico a Howard Phillips Lovecraft, e crediamo sinceramente che il sognatore di Providence avrebbe preferito che fosse così; un tavola rotonda guidata da Giuseppe Lippi ripercorrerà invece il solco di uno storico convegno su HPL, organizzato a Trieste nel 1977.

 

Martedì 13 novembre

22.15 omaggio a P. K. Dick

Blade Runner: The Final Cut (USA, 2007, 118’) di Ridley Scott

presentazione a cura di Valerio Evangelisti

Blade Runner è tratto dal romanzo Ma gli androidi sognano pecore elettriche? Opera dello scrittore di fantascienza Philip K. Dick. Rick Deckard, un tempo “blade runner” (unità speciale di cacciatore di androidi), è richiamato dal pensionamento per fermare quattro replicanti – geneticamente modificati sotto sembianze umane con poteri ed intelletto superiori, usati come schiavi per le colonie dell’Ultramondo. Questi androidi omicidi sono tornati sulla terra in preda ad una frenesia criminale; il loro leader Roy Batty, un pericoloso “modello da combattimento”, ha come obiettivo Eldon Tyrell, proprietario della stessa corporazione che ha creato Roy.

Mercoledì 14 novembre

19.30 omaggio a Kurt Vonnegut

Slaughterhouse-Five (USA, 1972, 104’) di George Roy Hill

Il classico romanzo di Kurt Vonnegut, Jr. viene portato in vita in questo film evocativo e pieno di dark humour, dall’acclamato regista George Roy Hill. Billy Pilgrim è un soldato semplice nella Seconda Guerra Mondiale, con una caratteristica particolare: è rimasto misteriosamente bloccato nel tempo.

Billy viene sballottato in un viaggio incontrollabile avanti e indietro fra la sua nascita a New York, la vita su un pianeta lontano e gli orrori del bombardamento di Dresda del 1945.

 

Sabato 17 novembre

00.30 omaggio a H. P. Lovecraft

The Call of Cthulhu (USA, 2005, 47’) di Andrew Leman

Un professore morente lascia al proprio nipote una collezione di documenti che riguardano il culto di Cthulhu. Il nipote comincia a capire perché lo studio del culto affascinava così tanto suo nonno. Passo dopo passo comincia a mettere insieme le orribili implicazioni delle sue ricerche e ben presto si fa carico di investigare il culto di Cthulhu come se si trattasse di una crociata personale. Man mano che ricostruisce l’inquietante e terrificante realtà della situazione, la sua stessa sanità mentale comincia a vacillare. Alla fine deve passare la mano al suo psichiatra, che a sua volta sente il richiamo di Cthulhu.

MARIO BAVA: ALL THE COLORS OF THE DARK

PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI TIM LUCAS

 

 

Tim Lucas, notissimo esperto di cinema fantastico, 'direttore' della rivista americana Video Wathcdog, romanziere, sceneggiatore, saggista, parlerà in diretta da Cincinnati, Ohio, della sua Bibbia appena uscita e dedicata a tre generazioni della Bava Dynasty: Eugenio, Mario e Lamberto. 1.127 pagine straripanti di entusiasmo, dati, aneddoti, analisi, illustrazioni, rivelazioni. (http://www.videowatchdog.com/bava/index.htm)

 

“Se mi chiedeste di narrarvi una storia di un film di Mario Bava, non credo di essere in grado di farlo. Mi rimangio le parole – adesso potrei farlo, dopo aver letto la percettiva ed esaustiva biografia di Tim Lucas. Ma se il libro non esistesse, lo troverei difficile. Perché? Perché i film sono semplicemente troppo estasianti.

Ogni regista ha le proprie forze. Alcuni come De Mille o Hitchcock o Wyler, sono grandi narratori di storie. Bava non era un gran narratore, ma non aveva bisogno di esserlo e non ci provava nemmeno. Era bravo – molto bravo – a fare altro. Lui usava la luce, l’ombra, il colore, il suono, il movimento e la consistenza per condurre i suoi spettatori attraverso sentieri incantati in una sorta di sogno collettivo”

 

Martin Scorsese

 

 

 

Venerdì 16 novembre - 16.30

Aula Magna S.S.L.M.I.T., via Filzi 14

Presentazione del volume

Mario Bava: All The Colors Of The Dark

di Tim Lucas

Alla presenza di Lamberto Bava, Lorenzo Codelli, Joe Dante, Alan Jones e Kim Newman.

Interverrà in videoconferenza l’autore Tim Lucas

 

UN CAFFÈ CON…

INCONTRI CON I PROTAGONISTI DEL FESTIVAL

 

 

Ogni mattina del festival, a partire da mercoledì 14, presso la Sala Stucchi dell’Hotel Continentale gli ospiti di Science+Fiction incontreranno il pubblico: un’opportunità per conoscere da vicino i protagonisti del mondo della fantascienza, un’occasione di approfondimento sui temi centrali della manifestazione, organizzata in collaborazione con la Libreria Minerva.

 

 

Mer 14.11.07 ore 11.30

Valerio Evangelisti incontra il pubblico e presenta il suo nuovo romanzo, La luce di Orione (Mondadori, 2007)

 

Gio 15.11.07 ore 11.30

Ruggero Deodato incontra il pubblico

 

Ven 16.11.07 ore 11.30

Joe Dante incontra il pubblico

 

Sab 17.11.07 ore 11.30

Jean-Pierre Dionnet e Moebius incontrano il pubblico

 

Dom 18.11.07 ore 11.30

HPL – tavola rotonda su H. P. Lovecraft

con la partecipazione di Giuseppe Lippi, Alfredo Castelli, Kim Newman, Sebastiano Fusco

 

 

 

 

 

S LAB: UN LABORATORIO CREATIVO

PER LA NUOVA IMMAGINE DI SCIENCE+FICTION

 

Da quest'anno con S lab Science+Fiction cambia immagine. "Frullato" il marchio e gli elementi che componevano l'identità del festival, scomposti e ricomposti, il risultato è stato Science+Fiction 2007. La linea principale che costruisce il marchio segna l'unione di due sfere accostate perché la sfera è la forma centrale attorno alla quale ruota l'immagine di tutte le edizioni. Un segno orizzontale taglia i due cerchi immaginari, compone una F e concorre a formare il caratteristico +. È l'innesto di S+F, tre segni stilizzati per un unico marchio.

L'immagine dei poster? Una maxi sfera "aliena" luminosa, che dopo aver viaggiato su un'Ape 50 per tutta la città fino al Molo Audace, sarà presente anche negli spazi del Cinecity dal 12 al 18 novembre.

S lab è un laboratorio creativo che si occupa di visual design e comunicazione. Tra vasi di colore virtuali e cristallizzatori di lettere, due persone: Marco Stulle / il designer e Sara Stulle / la copywriter.

È Marco Stulle che progetta le identità visive e le immagini coordinate delle aziende clienti, passando per gli enti scientifici, come l'Istituto Nazionale di Fisica Teorica, fino alla vita mondana, come l'incarico per la champagneria Bollicine.

“L'idea che sta alla base di ogni nuovo incarico – spiega il designer - è che l'approccio sarà quello del progettista, quello cioè di chi, pur rimanendo vicino ad un'ottica artistico-creativa, inventa e costruisce perché gli oggetti abbiano una loro specifica funzione”.

Esattamente come in un sistema, dove la somma dei singoli elementi non costituisce l'insieme, che invece è dato anche dalle relazioni tra le parti, il lavoro del progettista comprende la gestione dei vari elementi in rapporto tra loro. Le sostanze e le loro relazioni concorrono alla creazione del tutto, cioè di una comunicazione equilibrata ed efficace. Gli elementi vengono dosati come in un delicato composto chimico, in quantità e modi diversi a seconda degli obiettivi: disegno, tipografia, fotografia e parola.

E nel frattempo è Sara Stulle a scrivere. “Qualche volta da uno sguardo capiamo tutto, ci sono dei momenti in cui guardiamo qualcuno negli occhi e attraverso l'espressione del suo viso gli leggiamo nel cuore. Qualche volta, invece, sarebbe bastata una parola, perché “se solo tu me l'avessi detto”...”

 

Per ulteriori informazioni su S lab:

Sara Stulle

info@sarastulle.net 

Tutti gli eventi e comunicati della sezione 'Libri, Arte e Cultura'.

Hai trovato utile questa pagina? Condividila!

+