Nuovo studio su dieta vegetariana e malattie renali

Notizia inserita il 23/01/2011

Una dieta vegetariana può avere un ruolo cruciale nella prevenzione e nella cura delle malattie renali.

Un nuovo, recente studio (dicembre 2010) pubblicato dall'American Society of Nephrology conferma che l'alimentazione a base vegetale è efficace per contrastare il decorso delle malattie renali. [1]

L'IRC è una malattia per la quale i reni non sono più in grado di svolgere il loro ruolo di "filtratori" e di eliminare in tal modo le scorie del metabolismo, specialmente scorie azotate che inducono uremia (alto tasso di urea, fortemente tossica per l'organismo). Le indicazioni terapeutiche concordano tutte nel consigliare una dieta a basso contenuto di fosforo, fosfati, proteine e sodio per evitare ulteriori danni ai reni.

Lo studio appena pubblicato spiega come i pazienti in fase avanzata di insufficienza renale cronica (IRC) abbiano un bilancio del fosforo positivo, vale a dire un livello troppo alto di escrezione renale di fosforo. Per questo l'alimentazione raccomandata per i malati di IRC è a basso contenuto di fosfati, non più di 800 milligrammi al giorno.

Questa ricerca ha però scoperto che non ha importanza solo la quantità di fosfati introdotta nella dieta, ma anche le fonti proteiche da cui derivano i fosfati stessi. Sono stati esaminati 9 pazienti che per una settimana hanno seguito una dieta onnivora, per un'altra settimana una vegetariana, equivalenti in nutrienti (le diete sono state preparate dai ricercatori stessi). Durante le ultime 24 ore di ciascuna settimana, i pazienti sono stati ricoverati in clinica per un controllo frequente del sangue e delle urine.

I risultati hanno mostrato che la settimana di dieta vegetariana aveva fatto abbassare i livelli di fosforso e di FGF23 (fattore 23 di crescita dei fibroblasti).

Come conclusione tale studio sottolinea dunque l'importanza non solo di ridurre l'apporto di fosforo/fosfati attraverso la dieta, ma di prestare attenzione anche alle fonti proteiche da cui derivano i fosfati stessi, preferendo fonti proteiche vegetali dato che queste portano a una significativa diminuzione dei livelli di fosforo.

A tale riguardo, molte ricerche sono state effettuate per evidenziare il benefico effetto che la dieta vegetariana possiede nei confronti delle patologie renali.

Le diete ipoproteiche "classiche" si basano sull'introduzione di prodotti speciali come cereali privi di glutine, mentre con la dieta vegetariana si va a ridurre l'apporto proteico di derivazione animale, in quanto i cibi animali hanno un contenuto troppo alto di proteine e scorie azotate, mentre viene aumentato l'apporto di frutta, verdura e cereali, che hanno un contenuto inferiore di fosfati.

Con questa dieta si ottiene un buon controllo dell'acidosi metabolica (grazie al potere alcalinizzante delle verdure) e un buon monitoraggio delle alterazioni lipidiche specialmente dei livelli troppo elevati di colesterolo, dato che carne, pesce, uova e latticini contengono alte dosi di grassi saturi, nocivi per l'apparato cardio-vascolare.

Fonte:

[1] Clinical Journal of the American Society of Nephrology, Sharon M. Moe, Miriam P. Zidehsarai, Mary A. Chambers, Lisa A. Jackman, J. Scott Radcliffe, Laurie L. Trevino, Susan E. Donahue, John R. Asplin, Vegetarian Compared with Meat Dietary Protein Source and Phosphorus Homeostasis in Chronic Kidney Disease, dicembre 2010

Articolo originale: Nuovo studio su dieta vegetariana e malattie renali
Fonte: AgireOra - informazioni e progetti animalisti

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