Festival Viktor Ullmann 2018, musica concentrazionaria, degenerata e dell'esilio

Ben Ardut

Notizia inserita il 15/06/2018

17-24 giugno 2018

V edizione della rassegna dedicata, unica in Europa, alla musica concentrazionaria, degenerata e dell'esilio. La manifestazione si intreccia con la XII edizione di Erev/Laila, Tracce verso Gerusalemme

Il Festival Viktor Ullmann 2018-19 si apre domenica 17 giugno alle ore 20.30 al Tempio Israelitico di Trieste con l'esecuzione della Terza sinfonia di Mendelssohn e della Prima sinfonia di Zemlinsky in prima italiana a cura di Orchestra Abià e Civica Orchestra di fiati "G. Verdi" dirette da Davide Casali. Ingresso libero e gratuito.

Un grande evento alla Sinagoga di Trieste segna la ripartenza del Festival Viktor Ullmann 2018-19, l'unico rassegna che si occupa della tematica legata al rapporto tra la musica e alla Shoah.

Organizzato dall'Associazione Musica Libera di Trieste, il Festival Ullmann è infatti l'unico festival in Europa dedicato alla musica concentrazionaria (così definita perché composta nei campi di concentramento e nei ghetti), alla musica degenerata (la musica proibita nella Germania nazista e nell'Italia fascista perché ritenuta decadente e dannosa) e alla musica d'esilio. L'intento del festival è riscoprire quelle pagine musicali per far rivivere il genio creativo dei loro compositori e riflettere sulla Shoah da un diverso punto di osservazione.

Il primo appuntamento dell'edizione 2018-19 della rassegna vedrà la partecipazione dell'Orchestra "Abimà" e della Civica Orchestra di Fiati "G. Verdi" (direttore Davide Casali). In programma, in prima esecuzione assoluta, la Sinfonia n.3 op. 56 di Felix Mendelssohn Bartholdy e la Sinfonia n.1 di Alexander von Zemlinsky.

Strettamente intersecato con il festival Viktor Ullmann, torna anche la rassegna Erev/Laila in collaborazione con la Comunità Ebraica e il Museo della Comunità Ebraica di Trieste e il festival Viktor Ullmann. Il festival, giunto alla sua XII edizione, prevede quattro concerti con inizio alle ore 20.30 ospitati sulla terrazza del Museo Ebraico di Trieste di via del Monte 3. Gli spettacoli, a ingresso libero e gratuito, si svolgeranno anche in caso di pioggia in una struttura al coperto.

Si parte martedì 19 giugno con "Voci e suoni della memoria", un concerto di musica klezmer che rappresenta un viaggio identitario che attraversa il suono dei Klezmorim per narrare della vita. Canti ebraici e dei Balcani dall'antichità ad oggi, dal Medioriente all'Occidente eseguiti dai Ben Ardut: Delilah Gutman, Filippo Dionigi, Federico Tassani e Ivan Barbari.

Giovedì 21 giugno in una Serata di musica e letteratura si terrà la presentazione del libro di Adam Smulevich "Presidenti" sulle vicende di tre presidenti di altrettante squadre di calcio italiane (e Roma) durante la Shoah.

Martedì 26 giugno, in collaborazione con il conservatorio di Milano, si terrà un Concerto di musica ebraica "Proibita" (di autori come Nathan, Joachim, Brahms, Mahler, Martinu, Milhaud, Sonnenfeld e Muczinsky) con il Gruppo Ferramonti formato da giovani musicisti allievi o recentemente laureati del Conservatorio di Milano, coordinati Simonetta Heger, docente responsabile dello Spazio della Memoria Musicale.

A chiudere, giovedì 28 giugno, l'operetta "La Principessa sella Czarda", il capolavoro di Emmerich Kálmán nell'allestimento da camera della Compagnia FuoriOpera diretto da Andrea Gottfried.

Per informazioni, info@musicalibera.it o www.triestebraica.it

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