Zorro

Stai visualizzando una notizia archiviata. Eventuali date presenti in questa pagina possono far riferimento ad anni passati. Per le notizie correnti vai all'Home Page.

Ad inaugurare "gli altri percorsi" della stagione 2005/06 del teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, arriva il 20 e il 21 ottobre, alle ore 20:30, una coppia di eccezione: Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto. Insieme anche nella vita, questi due artisti offrono al pubblico triestino una personalissima "mise en scene" di Zorro, l'ultima fatica letteraria della Mazzantini (il romanzo è in vendita in tutte le librerie edito da Mondadori a € 6,50).

Castellitto, non nuovo nell'interpretare i personaggi creati dalla moglie, si cala nei panni del protagonista, un uomo dalla vita "normale" che si ritrova, un po' per scelta e un po' per caso, ad abbandonare la sua casa e la sua famiglia per mettersi a "fare il vagabondo". A volte con malinconia e a volte con umorismo il "nullafacente" uomo libero ha tempo di riflettere sul modo di vivere contemporaneo di gente che libera non è per niente.

Il costo del biglietto varia dai 12,00 ai 28,00 Euro. Lo spettacolo ha la durata di 1 ora e 30, senza intervallo.

Comunicato Stampa (18 ottobre 2005)

"Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto aprono il cartellone altripercorsi dello Stabile regionale con Zorro, spettacolo vero e poetico incentrato sulla storia d'un uomo che sceglie di vivere da clochard. I due artisti, personalità di spicco del mondo dello spettacolo e della cultura, sono sul palcoscenico del Politeama Rossetti giovedì 20 e venerdì 21 ottobre alle 20.30."

Fonde poesia e obiettività il testo di Zorro che vedremo in scena al Politeama Rossetti in una suggestiva mise en espace che vede protagonisti Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto: due personalità di grande prestigio nel mondo della cultura e dello spettacolo italiano che inaugureranno in grande stile il cartellone "altripercorsi" del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia.

Scrittrice di grande sensibilità Margaret Mazzantini racconta in Zorro una storia attuale e vera che, come la vita, intreccia profili di grande lirismo e commozione a ombre d'inquietudine. E affida il suo lavoro al talento registico e interpretativo di Sergio Castellitto che, dividendo con lei la scena, porta a teatro questo affascinante lavoro affrontando nuovamente - dopo tanto cinema - l'emozione del palcoscenico.

La libertà di un tetto di stelle sopra la testa, il senso impagabile d'ebbrezza che dà l'aprire gli occhi sul mondo per inventare ogni giorno un'avventura nuova, per trovare un percorso scandito "dal cuore" e non dai ritmi della vita "di tutti", la coraggiosa scelta di essere "out": fuori dalle mode, dagli obblighi, dal sistema, dalle altrui attese? Quanta letteratura, poesie, canzonette celebrano la filosofia di chi sceglie con coraggio una vita randagia. Ma di contro, quante volte lo speaker di un tg o i numeri di un reportage cinicamente sciorinati ci fanno trasalire, testimoniando che una notte di pioggia gelida per chi non ha un riparo può essere sinonimo di disperazione, di morte e che la libertà estrema può trasformarsi nella più drammatica solitudine?

La dimensione di chi è "senza fissa dimora" è tutta fra questi due estremi: libertà o fuga? Sgomento o poesia? Filosofia di vita consapevole e serena o conseguenza di una storia troppo dolorosa?

Margaret Mazzantini offre una emozionante riflessione su questo tema in Zorro, attraverso uno stile che combina durezza, suggestione e umorismo, già conosciuto e apprezzato nei suoi romanzi, fra cui va sicuramente menzionato il premiatissimo Non ti muovere. E Sergio Castellitto alle sue parole dà sostanza, palpito e voce, interpretando con sicurezza e umanità il protagonista.

Un notevole evento e una storia piccola e vera, dunque, che ci lascia subito spiazzati: dov'è l'eroe a cui il titolo allude? In realtà Zorro, prima ancora di essere personaggio, è un cane. Si chiamava così infatti il cane del protagonista che da bambino aveva imposto la propria intenzione di tenere il cucciolo. E per uno scherzo del destino, è nuovamente un cane - nuovamente di nome Zorro - a segnare un altro momento di profondo cambiamento nella vita dell'uomo. È infatti adulto, avviato nella sua carriera e nelle certezze, sposato, quando per un incidente investe un ragazzo. Morendo, il giovane gli affida il suo Zorro, un cane bastardo, giallo, senza pregi, ma che l'uomo accudisce con affetto. Solo davanti ai continui litigi con la moglie che non vuole l'animale, si risolve a rompere la promessa e ad abbandonarlo: ma è una scelta vana e tardiva, la moglie non lo ama più, forse ha già qualcun altro nel cuore.

Allora l'uomo esce per cercare Zorro, e a casa non torna più. Inizia così la sua storia di clochard. E la vive nella sua pienezza, fra disagio e ironia. Abita sotto i ponti, si rifugia in metropolitana, mangia dalle suore, ogni tanto fa toeletta al diurno e va a prendere qualche gelato da Mc Donald: magari passa un po'nostalgico sotto le finestre di casa per sbirciare la donna amata. Ma soprattutto guarda: l'azzurro del cielo e i volti della gente comune, le facce dei "cormorani", cioè gli uomini normali che incrocia presi nel vortice spesso insensato della quotidianità. E allora si conforta, scaccia la nostalgia con uno scatto di orgoglio per la propria condizione di uomo libero.

Randagio di cuore e di testa, ci mette a parte dei suoi pensieri buffi e intimi, di un filosofare allegro, arguto, ci lascia conoscere i fetidi santuari urbani di vagoni abbandonati, sobborghi, parchi pubblici? Un percorso senza meta se non quella delle emozioni che lungo il racconto si affastellano numerose, lasciando spazio alla poesia solo quando, davanti alla realtà, "resiste". E fra tutto questo, a volte riaffiora il racconto di una vita fraintesa, lasciata in sospeso, a causa di una donna, di un cane, di uno sbaglio? «Ed ecco un gemito di solitudine, una lacrima- scrive l'autrice - una parola brutta, un grido. Languori da inadatto. E per fortuna, e per coraggio, che c'è il bere, l'inchiostro della notte e le sue stelle, e il fiato di un incontro, e un bacio che non si sperava».

Margaret Mazzantini nasce come attrice di teatro, ma negli ultimi anni si è dedicata soprattutto alla scrittura. La sua carriera ha inizio nel 1982 quando si diploma all'Accademia di Arte Drammatica "Silvio D'Amico" di Roma e subito inizia ad affrontare ruoli di primo livello nelle grandi opere classiche del teatro. Interpreta Ifigenia di Goethe per la regia di Aldo Trionfo, Le tre sorelle di Cechov, L'onesto Jago e L'alcalde di Zalamea per la regia di Marco Sciaccaluga, La Signorina Giulia di Strindberg, Antigone di Sofocle, Mon Faust, Praga Magica per la regia di Walter Pagliaro. Oltre che per il teatro la Mazzantini lavora anche per il cinema e per la televisione. Per il grande schermo ricordiamo: Un caso di coscienza (E. Greco), Nulla ci può fermare (A. Grimaldi), Una fredda mattina di maggio (V. Sindoni), Quando le montagne finiscono (D. Carnicina), Festival (Pupi Avati), Il re di Rio (G. Veronesi), Libero Burro di Sergio Castellitto. Per la televisione interpreta: La voce regia di Brunello Rondi, Un delitto di G. Bernanos regia di S. Nocita, Venezia Salva (ripresa televisiva) regia di G. De Bosio, Cheri di Colette, con V. Moriconi, Sentimental regia di E. Muzzi, Cuore di mamma regia di Gioia Monelli, Cane sciolto 2 con Sergio Castellitto regia di G.Capitani, Eurocops regia di Gianni Lepre, Kaminsky-Un flic a Moscou (RAI 2 e TFM Francia) regia di Stephane Kurk, Promo (Documentario) regia di Marco Bellocchio. Nel 1983 vince il premio UBU come miglior attrice giovane, nel 1984 vince la maschera d'oro dell'IDI per L'Onesto Jago. Con Non ti muovere, nel 2002 vince il Premio Strega. Il romanzo è poi diventato un film per la regia di Castellitto.

Sergio Castellitto ha un ricco curriculum teatrale, cinematografico e televisivo. Spesso a fianco della moglie che per lui ha scritto Zorro, è stato diretto da nomi importanti quali Aldo Trionfo, Antonio Calenda, Luigi Squarzina, Ettore Scola, Luc Besson, Giuseppe Tornatore, Marco Bellocchio. Diretto da quest'ultimo ha ottenuto il Premio Flaiano come miglior attore per L'ora di religione, ed ha ricevuto il Ciak d'oro, il Nastro d'argento, il premio Fellini e l'European Film Awards. Per il teatro vanno menzionate le sue prove in Misura per misura (L. Squarzina) La Madre per la regia di Antonio Calenda, Candelaio (A. Trionfo), L'infelicità senza desideri per il Festival di Spoleto con la regia di Walter Pagliaro, Piccoli Equivoci (F. Però), A piedi nudi nel parco (E. Coltorti). Per il cinema, dal 1984 a oggi, la sua carriera conta più di trenta film tra italiani e stranieri: La famiglia di Ettore Scola, Le grand bleu di Luc Besson, Amore a cinque stelle di Roberto Giannarelli, Paura e amore di Margarethe Von Trotta, Una fredda mattina di maggio di Vittorio Sindoni, Stasera a casa di Alice di Carlo Verdone, Rossini Rossini di Mario Monicelli, Il grande cocomero e Con gli occhi chiusi di Francesca Archibugi, L'uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore, Ne quittez pas di Arthur Joffè, Caterina va in città di Paolo Virzì, Il regista dei matrimoni di Marco Bellocchio. Anche in televisione le sue interpretazioni sono impegnate e lo hanno fatto conoscere al grande pubblico soprattutto nei lavori degli ultimi anni: Ferrari e Padre Pio (per il quale ha ricevuto il Telegatto). Oltre che attore, Sergio Castellitto ha dimostrato un vero talento per la regia: nel 1996 dirige a teatro Margaret Mazzantini e Nancy Brilli in Manola e per il cinema è regista di Libero Burro con il quale ha vinto il Festival Internazionale del Film D'Amore di Mons e il Los Angeles Italian Film Award. Nel 2004 è regista del film Non ti muovere, con Penelope Cruz e Claudia Gerini.

Prodotto da Alien Produzioni - Fox & Gould Produzioni e Associazione Teatrale Pistoiese, lo spettacolo andrà in scena al Politeama Rossetti giovedì 20 e venerdì 21 ottobre alle ore 20.30.

Il disegno luci di Zorro è di Raffaele Perin, gli abiti di scena sono di Giorgio Armani.

Venerdì 21 settembre 2005 alle ore 18 nella sala di lettura della Libreria Minerva Margaret Mazzantini e Sergio Castellitto incontrano il pubblico: tema della conversazione - introdotta da Patrizia Vascotto (Gruppo 85) - sarà il libro Zorro. Un eremita sul marciapiede (A. Mondadori Editore)

Sono ancora in vendita posti per lo spettacolo. Acquisti di biglietti e abbonamenti saranno possibili presso la Biglietteria del Politeama Rossetti (da lunedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19) e il Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19), presso le agenzie di Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani) e Udine (Associazione Culturale Udine Sipario) e presso le Agenzie del circuito Charta presenti sul territorio nazionale. Informazioni e acquisti anche sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.

Tutti gli eventi e comunicati della sezione 'Spettacoli'.

Hai trovato utile questa pagina? Condividila!

+