Svolta epocale nella vivisezione: gli Stati Uniti verso i test di tossicit

Provette test alternativi senza animali

Notizia inserita il 01/03/2018

Una grande notizia in tema di lotta alla vivisezione ci viene dall'associazione di medici PCRM (Physicians Committee for Responsible Medicine) degli Stati Uniti: è appena stato pubblicato (nel gennaio 2018) un documento firmato da varie agenzie federali che impegna ufficialmente tali agenzie (e vari dipartimenti, equivalenti ai nostri ministeri) a ridurre ed eliminare l'utilizzo di animali nei test di tossicità di sostanze chimiche e farmaci.

Il fine, esplicitamente dichiarato, è di velocizzare il passaggio a tecnologie più moderne, migliorare la rilevanza dei risultati per gli esseri umani e proteggere e migliorare la salute pubblica. A questo fine, è previsto anche l'impegno a facilitare l'accettazione dei nuovi metodi da parte dei ricercatori e assicurarne l'utilizzo.

I test di tossicità servono a valutare la tossicità delle sostanze sulla pelle, sugli occhi, negli organi interni, e sono dunque estremamente dolorosi - e mortali - per gli animali usati.

Le implicazioni teoriche e pratiche

Si tratta di una presa di posizione importantissima, epocale, sia dal punto di vista teorico che pratico.

Teorico, nel senso che in questo documento di fatto si ammette tutta una serie di concetti portati avanti da decenni dal movimento antivivisezionista scientifico, vale a dire:

  • i test su animali sono obsoleti;

  • sono inutili perché non rilevanti per la specie umana;

  • con metodi più moderni senza uso di animali la salute umana è più tutelata;

  • e, tra le righe, si ammette anche che si continuano a utilizzare perché chi effettua i test non accetta di cambiare metodologie a favore di approcci più moderni, solo perché non li conosce.

Tutto questo avrà risvolti dal punto di vista pratico, perché non si tratta di una "dichiarazione d'intenti" che lascia il tempo che trova, ma di una vera e propria "roadmap", un percorso per passare dalla situazione attuale di sterminio di animali per inutili test, a una situazione in cui nessun animale sarà più utilizzato per queste prove di tossicità. Naturalmente non avverrà dall'oggi al domani, saranno necessari molti anni, ma ogni singolo passo porterà a un numero minore di animali utilizzati e a una diffusione e accettazione sempre più ampia di quelli che oggi sono chiamati metodi "alternativi".

Il piano è stato sviluppato e coordinato dall'ICCVAM, l'istituto, corrispondente al nostro ECVAM europeo, che si occupa della convalida dei metodi "alternativi" e che include i rappresentanti di 16 agenzie del governo federale degli USA, come l'EPA (Agenzia di protezione ambientale) e la Food and Drug Administration.

In esso sono descritti i passi che le agenzie coinvolte dovranno seguire per:

  • finanziare lo sviluppo di nuovi metodi senza uso di animali;

  • modificare le leggi per eliminare l'attuale obbligo di test su animali;

  • educare i propri tossicologi ad accettare e imparare a utilizzare i metodi senza animali.

Il ruolo del PCRM

L'associazione antivivisezionista e vegan PCRM, che non ha nessuna remora a mostrare apertamente che si oppone alla vivisezione sia in termini medico-scientifici che etici, di compassione e rispetto per gli animali (e che per gli stessi motivi promuove l'alimentazione vegan), ha avuto un grande ruolo nel raggiungimento di questo obiettivo: i loro esperti hanno partecipato a varie audizioni del comitato governativo, per dare consigli ed esprimere pareri.

In particolare, attraverso i loro commenti hanno ottenuto che:

  • non appena un metodo alternativo viene convalidato, sia subito vietato l'uso del corrispondente test fatto sugli animali;

  • venga data la priorità all'eliminazione (replacement) dell'uso di animali, e alla riduzione (reduction) del numero di animali usati e non invece a quello che viene chiamato "refinement", che consiste nel continuare a utilizzare animali ma "migliorare" l'efficacia del metodo (un controsenso). Infatti nel documento governativo si parla solo di replacement e reduction, mai di refinement;

  • siano inclusi anche i test per i farmaci e non solo per altre sostanze chimiche.

E' davvero una notizia bellissima e sicuramente se tutto questo si verifica negli USA, il resto del mondo seguirà. In Europa siamo stati più "bravi" perché abbiamo ottenuto, nel 2013, un divieto all'utilizzo di animali per alcuni test degli ingredienti dei cosmetici (ma non per tutti i test e non per i detersivi). Ora però, con questo programma, gli USA ci hanno davvero superato, e meno male!

Per intanto, in Europa... impegniamoci ad acquistare cruelty-free!

Speriamo in veloci sviluppi per la roadmap statunitense, ma per intanto ricordiamo che il divieto del 2013 in realtà non elimina tutti i test su animali effettuati sugli ingredienti dei prodotti cosmetici e inoltre non esistono divieti per gli ingredienti dei detersivi. Per questo motivo raccomandiamo ancora una volta di acquistare solo i prodotti - cosmetici e detersivi - della lista VIVO, di aziende che hanno aderito allo Standard Internazionale del "leaping bunny", che assicurano di non incrementare la vivisezione, senza farsi fuorviare da altri marchi o auto-dichiarazioni dei produttori.

Questi prodotti si trovano in molti negozi, supermercati, catene nazionali di negozi di detersivi e cosmetici: basta solo informarsi su quali sono queste marche e trovare il negozio più vicino che le vende; ce ne sono di vari prezzi, anche molto bassi. Non c'è motivo per non fare la propria parte anche su questo fronte, per opporsi alla vivisezione!

Fonti:

U.S. National Toxicology Program, A Strategic Roadmap for Establishing New Approaches to Evaluate the Safety of Chemicals and Medical Products in the United States, gennaio 2018

PCRM, NIH Announces Plan to Replace Animal Use in Toxicity Testing, gennaio 2018

Comunicato di AgireOra Network http://www.agireora.org - info@agireora.org

AgireOra Network e' un "contenitore" di iniziative su varie tematiche animaliste o ad esse legate, iniziative promosse da varie entita' che aderiscono al Network o che sono "consulenti" scientifici o legislativi all'interno del Network.

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