Tullio Kezich nasce a Trieste nel 1928. Scrive già durante la seconda guerra mondiale ma il suo vero esordio giornalistico avviene soltanto dopo la liberazione. Dal 1946 ai primi anni ’50 collabora regolarmente, in qualità di critico, con Radio Trieste.
Nell’autunno del ’49 Kezich debutta nel mondo del cinema: è segretario di produzione nel film “cuori senza frontiere” girato proprio sul Carso triestino. Continua la sua carriera di critico ed al contempo rimane nel mondo del cinema: nel 1961 è co-fondatore e direttore artistico di una società che può vantare, al suo attivo, produzioni di opere di grandi registri italiani.
Nel 1969 si trasferisce a Roma, presso la direzione generale della RAI: tra le sue produzioni di quegli anni ricordiamo la notissima miniserie televisiva “Sandokan”. Parallelamente continua la sua attività di critico in campo giornalistico, non ancora terminata, collaborando con grandi testate quali, tra le altre, “Panorama”, “La Repubblica” ed il “Corriere della Sera”.
Ottiene numerosi riconoscimenti per la sua attività di drammaturgo. Saltuariarmente si occupa anche di sceneggiature cinematografiche: suo il film “La leggenda del santo bevitore”, di Ermanno Olmi, vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 1988.
Nel 1998 scrive la commedia “L’americano di San Giacomo”, il suo primo lavoro in dialetto triestino.