Italo Svevo, il cui vero nome è Ettore Schmitz, nacque a Trieste il 19 dicembre 1861. Il nonno era un impiegato tedesco dello Stato, la nonna e la madre italiane. Dopo gli studi effettuati presso la scuola ebraica di Trieste, fu inviato in Germania ad una scuola commerciale, anni durante i quali si appassionò alla letteratura tedesca. A 17 anni iniziò a frequentare la scuola Superiore “Revoltella” di Trieste. A 19 fu assunto nella filiale triestina della Banca Union di Vienna: in “Una vita” le parti dedicate alla Banca ed alla Biblioteca Civica sono dichiaratamente autobiografiche.
Nel luglio 1896 sposò Livia Veneziani, figlia del produttore delle famose vernici sottomarine, e, nel 1899, lasciò l’impiego in banca per entrare nella ditta del suocero. Fino allo scoppio della guerra dovette recarsi molto spesso a Londra: per necessità prese quindi lezioni di inglese dall’allora giovanissimo James Joyce, con cui si instaurò una profonda amicizia. A causa della guerra si interruppero le sue attività commerciali e, per Svevo, ne conseguì un periodo di riposo, frutto del quale fu l’inizio della stesura, nel 1919, di “La coscienza di Zeno”.
La morte sopraggiunse improvvisa per le conseguenze di un incidente d’auto nei pressi di Motta di Livenza (Treviso), il 13 settembre 1928.