Alberto Zanverdiani

Alberto Zanverdiani, nato Zavadlan, vede la luce a Trieste nel 1894. Fu il padre, scultore del legno e restauratore, ad introdurlo al mondo dell’arte impartendogli i primi rudimenti. Parallelamente ottenne il diploma magistrale a Capodistria e la maturità classica a Trieste. In seguito si trasferisce a Vienna per proseguire gli studi presso l’università della capitale austriaca. Allo scoppio della prima guerra mondiale, per non dover combattere contro l’Italia, viene internato in un ospedale militare della città di Graz, ma anche in questo triste periodo non abbandona l’attività artistica.

Nel 1919 illustra il primo testo pubblicato a Trieste dopo la liberazione.

Per poter insegnare disegno, consegue il necessario titolo presso l’università di Bologna: sarà attivo nella didattica, a Trieste, fino al 1950.

Si interessa ai manufatti artistici, di cui diviene un esperto, ed a tutte le espressioni decorative, compresi i libri antichi. Poliedrico si occupa anche di linguistica e letteratura, nonché di naturalismo.

Artisticamente realizza ex-libris di grande pregio e dipinti della città di Trieste, ancora oggi di grande valore storicistico.

Tra le due guerre, si dedica alla pubblicistica per le locali industrie Veneziani e Modiano, illustra edizioni musicali e costruisce, su commissione, plastici cartografici.

Al termine del secondo conflitto mondiale, durante il quale è ufficiale della contraerea, si trasferisce per pochi anni, con la famiglia, a Venezia. Sente la mancanza della sua città natale, dove torna alla fine degli anni ’40, lavorandovi sia in ambito artistico che didattico.

Dai primi anni ’60, in concomitanza con il pensionamento, risiede e per lo più a Vienna. Gli ultimi anni prima della morte, avvenuta nel 1977, li trascorre però a Venezia.

Elenco dei triestini celebri.

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