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ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO
STORICO ARTISTICO E NATURALE DELLA NAZIONE
(riconosciuta con D.P.R. 22 agosto 1958, n. 1111)
Trieste, 1 febbraio 2005
“Nel maggio dello scorso anno chiedemmo con decisione (e sinora inascoltati) all’Amministrazione Comunale - nel corso del convegno “Per una nuova politica del verde urbano a Trieste” organizzato da ITALIA NOSTRA – l’emanazione di un regolamento per il verde che dettasse precise regole da osservare nella progettazione ed esecuzione di lavori edilizi che interessino aree alberate e verdi sia pubbliche che private, senza lasciare tutto all’eventuale cultura o sensibilità di progettisti e direttori dei lavori.
Partivamo dal presupposto che il verde pubblico e un patrimonio dell’intera popolazione; che le aree verdi ed in particolare le alberature hanno visto l’investimento di più generazioni di cittadini ed il loro valore aumenta nel tempo; che la loro perdita, per incuria, imperizia, disinteresse o per il prevalere di altri interessi portava un impoverimento della comunità, in nome della quale gli amministratori pro tempore della cosa pubblica l’avevano gestito, e che andasse in ogni caso giustificato e ne andasse proposta una compensazione.
Portavamo l’esempio di simili regolamenti già esistenti in altre città paragonabili alla nostra per conformazione e dimensioni, e spiegavamo che un simile strumento avrebbe evitato o diminuito i problemi (e le polemiche) sorti nel caso degli alberi di Viale XX Settembre, o per quelli di Campo San Giacomo, o per la trasformazione del giardino di Piazza Vittorio Veneto, e prima ancora per Piazza Perugino, o per la scomparsa di alcuni giardini privati che caratterizzavano storicamente la Via Rossetti o il colle di San Vito, o i timori per la possibile cementificazione della valle del Timignano, ed altri episodi simili.
Adesso la caduta del grosso platano che per cento anni ha ornato la piazza di Roiano, a causa delle raffiche di bora e nel corso dei lavori di riqualificazione dell’area, ed il pericolo di abbattimento che ora corrono tutti gli altri platani della piazza, si aggiunge da ultima alla serie.
Chiediamo - in attesa di sapere se la stabilità e salute delle alberature della piazza di Roiano fosse stata verificata prima di iniziare i lavori e soprattutto nella previsione che gli scavi di cantiere attuali (per circa mezzo metro sino a ridosso dei tronchi) o svolti in passato ne avrebbero indebolito la struttura – che la messa in sicurezza degli altri alberi avvenga in modo da scongiurarne l’abbattimento.
E, per il futuro, appare ancora più urgente uno strumento tecnico come il regolamento del verde che eviti simili situazioni.”
p. ITALIA NOSTRA
Sezione di Trieste
Il Direttivo
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