Festa del papà

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La festa del papà, così come oggi la conosciamo, ricorre il giorno di San Giuseppe, che rappresenta di diritto la figura del “padre”. Un tempo festa nazionale, oggi la festa del papà deve convivere con il nuovo ruolo del padre nella crescita dei figli, e nella gestione della famiglia e della casa: sempre meno padre padrone e sempre più figura di spicco nella quotidianità familiare. Visto il crescente numero dei divorzi, la figura paterna non è però, per molti bambini, univoca, in quanto sono costretti a relazionarsi con più “papà”, vecchi e nuovi.

Popolarmente San Giuseppe è il protettore dei poveri, degli orfani e delle ragazze nubili, nonché dei falegnami. La tradizione voleva quindi che a San Giuseppe venisse offerto da mangiare ai poveri mediante l’allestimento di sontuosi banchetti, spesso all’interno delle chiese.

Dato che la celebrazione del Santo coincide anche con la fine dell’inverno, al tradizionale banchetto si sovrapponevano riti della tradizione contadina, quali l’accensione di grandi falò ai bordi delle piazze che i giovani, prima del loro spegnimento, dovevano saltare.

Dolci tradizionali sono le frittelle, le zeppole ed i bignè.

La festa del papà, come attualmente la intendiamo, pare però essere nata negli Stati Uniti circa un secolo fa, quando una giovane decise di dedicare al suo amato padre una giornata tutta speciale. Inizialmente infatti la festa veniva celebrata in giugno e solo più tardi, allo scopo di fondere tradizioni religiose e popolari, venne presa la decisione di festeggiare la figura paterna il giorno di San Giuseppe.

Nel nostro Paese la festività è particolarmente sentita nel Sud, dove Giuseppe è uno dei nomi più diffusi.

Da anni la festa è diventata un enorme business economico, stimato pari a un terzo circa di quello legato alla festa della mamma.

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