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Il 16 febbraio sarà trascorso un anno dalla sottoscrizione del protocollo di Kyoto; In concomitanza con questa importante ricorrenza, il Ministero dell'istruzione, Università e Ricerca, promuove la "Settimana amica del clima", iniziativa volta ad evidenziare lo stretto legame che sussiste tra il comportamento del singolo e le condizioni globali del pianeta.
Il Protocollo di Kyoto è un accordo internazionale che impegna i Paesi industrializzati -eccetto gli Stati Uniti che, pur essendo il Paese più inquinante del mondo, non hanno ratificato il trattato- e quelli con un economia in forte crescita a ridurre le emissioni di gas serra entro il 2012, in proporzione variabile da una Nazione all'altra.
Un uso corretto dell'energia, riducendo al minimo gli sprechi, è quindi dovere di ognuno. Basta davvero poco: spegnere la luce quando non serve, non lasciar scorrere l'acqua mentre ci si spazzola i denti, usare l'automobile solo quando è necessario, ridurre o eliminare del tutto il consumo di carne e derivati animali...
Chiaramente siamo tutti a pagare per le nostre cattive abitudini di vita ma, ancora di più, lo sono i Paesi del terzo e quarto mondo.
Ma vediamo in concreto cosa possiamo fare noi:
E' ora di capire che è giunto il momento di cambiare abitudini! Riflettiamo su quanto incide il nostro comportamento abituale sul resto del pianeta e sulle popolazione del Sud del mondo.