Prima opera pubblicata da Renzo Maggiore, raccoglie una serie di poesie emblematiche del percorso di crescita effettuato dall’autore, che simboleggiano con toni vivi l’esperienza di un’esistenza in altalena tra i ritmi di una città (Trieste) e la ricerca di un’ascesi nei giardini, nei boschi, negli spazi abbracciati dall’orizzonte, tra le preoccupazioni materiali e sociali (anche riguardo a eventi quali l’11 settembre) e l’osservazione della natura e di animali rappresentativi e in qualche modo maestri come il gabbiano, l’aquila e il delfino.
La scelta delle poesie per la composizione della raccolta ha seguito due parametri: la semplicità e la condivisione.
Tra le molte liriche scritte, quelle prescelte si presentano in modo più diretto e comprensibile rispetto ad una produzione spesso ermetica, biblica e di non facile interpretazione; quasi tutte le poesie sono state lette nei salotti cittadini ottenendo una corrispondenza di empatia negli interlocutori. In qualche modo sono legate a ricordi dolci per l’autore, il quale si augura, con questa selezione, di trasmettere almeno una parte delle emozioni vissute da se medesimo e dai primi lettori.