Nel corso della vita Giuseppe Scaramangà raccolse un patrimonio storico-artistico legato alla storia di Trieste; alla sua morte, secondo quelli che furono i suoi desideri, venne istituita una Fondazione a suo nome ed oggi il relativo Museo espone il materiale raccolto nelle stanze in cui egli visse.
La casa, tipicamente neoclassica, è situata al civico 1 di via Fabio Filzi.
Di grande valore la raccolta di stampe, circa settecento esemplari, ispirate alla città. Particolarmente degne di nota quelle riproducenti il litorale nostrano. Numerosi anche i libri.
Una preziosa fonte per chi si occupa di cartografia od urbanistica è la collezione di carte geografiche e piante della città, tra le quali spicca La vera descrizione del Friuli, stampata nel 1553 e che, a quanto pare, è la più antica della regione.
Interessanti, specie per i residenti, i dipinti di argomento cittadino, dai quali emerge, ancora viva, la città ottocentesca.
Se il mobilio, completamente originale, può essere considerato di minor interesse, ben rappresenta tuttavia il gusto dell'epoca e ci permette di immaginare il modo di vivere di quei tempi. Gli amanti del gioco delle carte non mancheranno certamente di notare quelle qui esposte, rare e estremamente caratteristiche, prodotte da fabbriche locali.
All'interno del Museo vi è anche l'archivio delle Benedettine, che nulla ha a che vedere con il resto delle collezioni. Tra i documenti raccolti va però ricordata la bolla di papa Enea Silvio Piccolomini (già vescovo di Trieste) del 1463.