Presentazioni: 'Bobi Bazlen. L'ombra di Trieste.' di Cristina Battocletti e 'La Biffa e altre poesie' di Giulio Camber Barni

Notizia inserita il 21/01/2018

25 e 26 gennaio 2018
c/o Libreria Minerva, via San Nicolò 20, Trieste

Giovedì 25 gennaio alle 18.30, verrà presentato il libro di Cristina Battocletti "Bobi Bazlen. L'ombra di Trieste", pubblicato da La Nave di Teseo. L'autrice ne parlerà con Boris Pahor, Elvio Guagnini ed Alessandro Mezzena Lona.

Venerdì 26 gennaio alle 18, verrà presentato il libro "La Buffa e altre poesie" di Giulio Camber Barni curato da Lorenzo Tommasini.

"Bobi Bazlen. L'ombra di Trieste"

(Giovedì 25 gennaio alle 18.30)

Bobi Bazlen è stato uno dei maggiori influenzatori della cultura italiana nel Dopoguerra. Fondatore assieme a Luciano Foà di Adelphi, consulente di Einaudi e delle più importanti case editrici italiane, grazie a lui venne scoperto Italo Svevo e pubblicata la letteratura mitteleuropea fino ad allora sconosciuta, tra cui Kafka e Musil. Capace di leggere indifferentemente in tedesco, italiano, inglese e francese indovinava il valore dei libri in base al fatto che avessero "il suono giusto".

Affascinato da oroscopi e mappe astrologiche, aveva una cultura vastissima che si spingeva fino all'antropologia e all'arte primitiva. Di madre ebrea e padre cristiano evangelico, da adulto abbracciò il taoismo e le filosofie orientali. Imprendibile, misterioso, bizzarro anche nel vestiario, è rimasto sempre nell'ombra. Chi era dunque, Roberto, Bobi, Bazlen? Perché ha lasciato fantasmi irrisolti? Perché era amato da tanti, come la poetessa Amelia Rosselli, e avversato da altri, come il regista Pier Paolo Pasolini e lo scrittore Alberto Moravia? Una vita piena di passioni, amicizie profonde e frequentazioni di intellettuali come Elsa Morante, sofferenze, sullo sfondo della grande storia del Novecento.

Dalle mattinate passate nella bottega di Umberto Saba, alle correzioni alle poesie del Nobel Eugenio Montale, all'avventura della psicoanalisi, con Edoardo Weiss e Ernst Bernhard, di cui fu uno dei primi pazienti. Questo libro racconta un Bazlen inedito, attraverso lettere mai viste e nuove testimonianze che riportano a Trieste, che lasciò a 33 anni senza farvi (forse) più ritorno.

L'autrice: Cristina Battocletti è nata a Udine e lavora alla Domenica del Sole 24 Ore dove cura gli spettacoli, segue i festival cinematografici e la letteratura balcanica. Ha vinto alcuni premi letterari e un suo testo, selezionato al Grinzane Cavour, è edito nei Racconti del sabato sera. Ha scritto a quattro mani la biografia di Boris Pahor, Figlio di nessuno. Nel 2015 ha pubblicato il romanzo La mantella del diavolo. Vive a Milano, ha due figlie.

"La Buffa e altre poesie"

(Venerdì 26 gennaio alle 18)

Con il curatore dialogheranno Fulvio Senardi, presidente dell'Istituto Giuliano di Storia Cultura e Documentazione di Trieste e Gorizia, e Luca Zorzenon, presidente dell'Associazione culturale Il Ponte rosso. Evento organizzato dall'Associazione culturale Il Ponte rosso.

Il libro: La Buffa e altre poesie raccoglie per la prima volta tutta la produzione poetica edita di Giulio Camber Barni, triestino che combatté volontario con l'esercito italiano durante la Prima guerra mondiale. Dall'esperienza bellica egli trasse la materia delle sue liriche, caratterizzate dal tentativo di adesione alla realtà psicologica della trincea e dal rifiuto di qualsiasi autocompiacimento letterario. Queste poesie, pubblicate prima in rivista tra il 1920 e il 1921 e poi in volume nel 1935, non raggiunsero il grande pubblico perché ebbero la sfortuna di essere sequestrata dalle autorità fasciste, ma continuarono a circolare in forma semiclandestina suscitando l'interesse di autorevoli critici e letterati come Umberto Saba, Giacomo Debenedetti, Eugenio Montale. Questa nuova versione, arricchita da una prefazione di Walter Chiereghin e da un saggio critico di Fulvio Senardi, si propone anche come edizione critica dando conto delle varianti intercorse tra la prima e la seconda edizione dell'opera.

Il curatore: Lorenzo Tommasini, triestino di nascita e senese di formazione, si è occupato di letteratura triestina del Novecento dedicando i suoi studi in particolare a Scipio Slataper e a Giulio Camber Barni. Attualmente è dottorando presso l'università di Losanna dove conduce un progetto di ricerca su Franco Fortini.

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