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Il Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste promuove un incontro con il prof. Alberto Asor Rosa, l'insigne critico e docente di Letteratura Italiana all'Università di Roma 'La Sapienza'. Tema della conferenza: "Il '900: bilancio di un secolo. Riflessioni, memorie e contraddizioni di uno che c'era". L'incontro, introdotto dal prof. Elvio Guagnini, è in programma venerdì 1 dicembre alle 17.30 presso l'Auditorium del Museo Revoltella di Trieste, in via Diaz 27, messo a disposizione dalla Direzione del Museo. L'ingresso è libero.
Alberto Asor Rosa ha segnato i suoi esordi editoriali con la demistificazione dei luoghi comuni della cultura letteraria contemporanea (con "Scrittori e popolo", nel 1965), per occuparsi poi di argomenti relativi al Trecento, Cinquecento e Seicento, oltre che dell'Ottocento e Novecento, nonché di critica militante, seguendo la letteratura contemporanea.
Fra le sue pubblicazioni più recenti: "Genus italicum" (del 1977), raccolta di saggi sui principali autori italiani (Boccaccio, Guicciardini, Sarpi, Verga, Collodi, Michelstaedter, Campana, Calvino), cui si affiancano riflessioni sui classici e sulle origini della letteratura italiana e "Un altro Novecento", raccolta di saggi su problematiche ed autori della letteratura italiana del secolo appena trascorso. In "Stile Calvino", del 2001, ha esaminato temi e soluzioni formali del massimo narratore italiano del secondo Novecento. Si è occupato anche di autori stranieri, con volumi come "Thomas Mann o dell'ambiguità borghese" .
Nel 1973 Alberto Asor Rosa ha pubblicato una "Storia della letteratura italiana", più volte ristampata, ed ha progettato e diretto la collana "Letteratura italiana" della Einaudi.
NOTE DEL PROF. ALBERTO ASOR ROSA SUL TEMA DELLA CONFERENZA
La letteratura italiana del Novecento ha disegnato il diagramma, tormentato e tutto sommato irrisolto, di una identità nazionale, che non c'era, che solo fino ad un certo punto si è cercata nei corso di quel secolo e che forse, alla fine, non c'è stata. I suoi intrecci, e anche i suoi scambi, con le altre letterature europee ed occidentali contemporanee, hanno dato vita a un quadro assai più mosso e articolato di quanto generalmente non si sia detto. Ciò significa in breve che nella letteratura italiana del Novecento i valori di creatività e d'intelligenza prevalgono su quelli di testimonianza: i principali protagonisti hanno parlato per sé, dentro e oltre i confini nazionali, ma spesso da italiani, anzi, verrebbe voglia di dire, da molto italiani. Lo sforzo supremo di fare una letteratura europea (e non semplicemente italiana: Campana, Pirandello, Svevo, Montale, Gadda, Calvino) merita un qualche riconoscimento, anche sul. piano autobiografico. E di questo che vale la pena di parlare. (Alberto Asor Rosa)
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