Chrònos

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Mercoledì 15 giugno 2005 si inaugura, in internet, presso la galleria d'arte virtuale www.anforah.artenetwork.net, la mostra "Chrònos" di poesie e fotografie dell'artista Fedele Boffoli. L'esposizione, inserita nel programma Webartmagazine-Anforah (progetto nazionale per la riscoperta del valore dell'Arte e il sostegno dei nuovi talenti artistici, patrocinato da Provincia e Comune di Trieste), resterà attiva un mese promovendo, in rete, una meditazione culturale sul Tempo quale dimensione di consapevolezza che rende al divenire della vita significati di unità e memoria. Vengono presentate - in tale ottica - le poesie del poeta barese che, associate a sue emblematiche fotografie di arcaici ulivi della Puglia, predispongono ad una più agevole riflessione sul tema trattato.

Riportiamo, tratte dall'introduzione alla rassegna, alcune note critiche del prof. Walter Curini:

""Nato a Bari nel 1964, ma da tempo trasferito a Trieste, l'Autore, nel corso della sua intensa militanza poetica e artistica, che lo ha visto alla guida di prestigiosi club e associazioni culturali della sua città di adozione, si è distinto fin dagli esordi giovanili, per il bisogno interiormente sentito di ripensare criticamente la Modernità.

Attingendo alla lezione della Tradizione, di cui egli non smette di mostrare l'aspetto vitale ed essenziale, è pervenuto all'idea del "vero vedere", che quest'opera intende valorizzare rispetto all'atteggiamento della nostra epoca, troppo ben disposta alla rappresentazione liturgica dell'effimero.

Testimone di una Sophia accorta e misurata, il Nostro, eccelle in immagini che hanno poco in comune con la poesia imagista del Novecento. Al pari di Empedocle egli salta nel gorgo del divenire dove può liberare l'anima "leggera / come un aquilone" (Spiriti inquieti).

Vincendo la prigionia del tempo, Fedele Boffoli, è ora pronto a rivivere la strada del "grande ritorno" che nella poesia Cicli umanitari assume un sapore espressamente orientale. Come un novello Zarathustra a cavallo di tempi e stagioni egli giunge alla porta del tempo, in cui l'istante coincide con il Tutto ed è in grado di partorire, per dirla con Nietzsche, una "stella danzante"".

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