Giubileo ignaziano

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Il Centro Veritas di Trieste, a commemorazione dei 500 anni dalla morte di Sant'Ignazio promuove una serie di iniziative che avranno inizio nel mese di febbraio per concludersi a settembre.

L'Autobiografia di Sant'Ignazio
in collaborazione con la Parrocchia del Sacro Cuore e l'Associazione Cardoner<
Guida: Maurizio Costa S.I.

  • Sabato 18 febbraio - dalle 15.30 alle 18.30
  • Domenica 19 febbraio - dalle 9.15 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.00

A seguire la S. Messa nella chiesa del Sacro Cuore

Inigo de Loyola y Onaz, nacque nel 1491 ad Azpeitia nella provincia basca di Guipuzcoa al nord della Spagna. Era il più giovane di tredici figli. All'età di sedici anni fu paggio presso Juan Velazquez, il tesoriere del Regno di Castiglia. Proprio alla corte della famiglia Velazquez, ebbe modo di apprezzare il "bel mondo", maturando una particolare attenzione verso le donne. Amante del rischio, litigioso, non rinunciava a partecipare a duelli di scherma.

Per alcuni anni indossò un abbigliamento da guerriero e non dimenticò mai di portare con sé una spada e altri tipi di armi. Nella difesa di Pamplona, capitale della Navarra, contro i francesi, fu colpito da una palla di cannone che gli fratturò una gamba ferendogli a nche l'altra (20 maggio 1521). Nella lunga e penosa convalescenza chiese libri di avventure cavalleresche, ma in casa si trovarono solo "La vita di Cristo" di Landolfo di Sassonia e "Il Leggendario dei Santi" di Giacomo da Varazze. Rimase folgorato da quegli esempi e decise di darsi totalmente a Cristo.

Era stato un uomo di mondo, ma dopo la conversione intraprese una vita molto ascetica e penitente: redasse in questo periodo una prima stesura del suo famoso metodo di "Esercizi Spirituali", che successivamente perfezionò. Avendo recuperato una buona salute fisica, Inigo partì in pellegrinaggio verso il monastero di Montserrat, vicino a Barcellona; durante il suo soggiorno al monastero si dedicò alla preghiera e praticò il digiuno. Cominciò a ricercare una nuova vita al servizio di Dio e suggellò tale scelta collocando la sua spada ai piedi della famosa statua di Nostra Signora di Montserrat. Raggiunse poi Manresa; qui visse in una grotta vicino al fiume per dieci mesi, pregando e facendo l'elemosina. Fortemente desideroso di servire Dio, Inigo ritenne opportuno, al fine di assolvere questo fondamentale compito, acquisire una maggiore istruzione, soprattutto in teologia e in filosofia.

Arrivò all'Università di Parigi dove conobbe un ragazzo basco chiamato Francis Xavier ed uno francese Peter Favre. Influenzati dal percorso spirituale di Inigo, i due giovani, insieme a molti altri studenti universitari, seguirono gli "Esercizi Spirituali" sotto la sua guida. In seguito a questa esperienza nacque una formazione di religiosi destinata al servizio della Chiesa. In questo periodo Inigo decise di chiamarsi Ignazio, credendo erroneamente di riconoscere in quest'ultimo nome l'equivalente in lingua latina del suo reale nome. Papa Paolo III ricevette a Roma questo gruppo di giovani conosciuto come "Compagnia di Gesù";il Papa, sia pure oralmente, riconobbe tale Compagnia come un ordine religioso della Chiesa Cattolica nel 1540. Ignazio dedicò la sua vita a dirigere la Compagnia, scrisse "Le Costituzioni" che regolarono la vita del neonato ordine, concluse gli "Esercizi Spirituali". Alla sua morte avvenuta nel 1556, la Compagnia di Gesù era costituita da più di mille membri che operavano in venti paesi diversi in tutto il mondo. Oggi i Gesuiti sono oltre ventimila, presenti in 112 Paesi.

Storia della Compagnia di Gesù
Docente: Giovanni Miccoli

  • 14, 21, 28 febbraio: Ignazio di Loyola: le origini e i primi decenni della Compagnia di Gesù
  • 7 marzo: La restaurazione della Compagnia: il padre Roothan e le "rivoluzioni" del 1848
  • 14 marzo: La nascita de "La Civiltà Cattolica" e le sue battaglie nei decenni successivi
  • 21 marzo: L'ultimo padre Curci (tra i prodromi della crisi modernista?)
  • 28 marzo: La Compagnia di Gesù in Italia dal fascismo alla Repubblica
  • 4 aprile: Gesuiti tedeschi di fronte al nazismo
  • 11 aprile: Gesuiti francesi: un laboratorio di idee e di esperienze tra II guerra mondiale e dopoguerra
  • 2 maggio: "Servizio della fede e promozione della giustizia": il padre Arrupe e la XXXII Congregazione generale (1974/1975)
  • 9 maggio: In America Latina: nel quadro della "teologia della liberazione"
  • 16 maggio: Una testimonianza su padre Arrupe: incontro con il padre Jean-Yves Calvez S.I.

Orario lezioni: 18.30 - 20.00
Giorno: martedì
Iscrizioni: entro il 12 febbraio
Presentazione del corso: mercoledì 8 febbraio ore 18.30

Gli studenti universitari che frequentano il corso possono beneficiare dei crediti formativi assegnati dalle Facoltà agli Enti convenzionati con l'Università di Trieste.

Per informazioni:
Associazione CENTRO CULTURALE VERITAS
via Monte Cengio, 2/1a
tel. 040 569205
e-mail: centroveritas@gesuiti.it
www.centroveritas.it

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