I mille occhi: programma completo e ospiti

Notizia inserita il 13/09/2009

E' stato annunciato, nel corso della conferenza stampa presso il Caffè San Marco di Trieste, il programma completo dell'ottava edizione de "I mille occhi", festival internazionale del cinema e delle arti, che si terrà a Trieste dal 18 al 26 settembre presso la consueta sede del Teatro Miela.

Ne hanno parlato, assieme al direttore artistico del festival Sergio Grmek Germani, Piero Camber (Presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia), Maria Teresa Bassa Poropat (Presidente della Provincia di Trieste) e Massimo Greco (Assessore alla Cultura del Comune di Trieste). Il Presidente Camber ha sottolineato la crescita del festival, testimoniata dall'anteprima romana di quest'anno, la Presidente Bassa Poropat ha parlato del Premio Anno Uno, organizzato nell'ambito de I Mille Occhi proprio in collaborazione con la Provincia di Trieste, mentre l'Assessore Greco ha evidenziato la mostra fotografica su Leo Castelli, di prossima inaugurazione e organizzata dal Comune di Trieste in collaborazione e in concomitanza con I Mille Occhi.

Sono già stati anticipati nei comunicati precedenti il Premio Anno Uno a Helena Ignez e i percorsi incentrati su Leo McCarey, Leo Castelli e Nikos Papatakis, ma numerosi altri itinerari andranno ad incrociarsi nei nove intensi giorni di programmazione del festival e sono stati presentati nel corso della conferenza stampa.

Tra questi, va sicuramente segnalata la seconda parte di Sonja Savic´, mimare la felicità, occasione per scoprire e riscoprire l'opera dell'attrice e regista serba. La Savic, scomparsa nel 2008 all'età di 47 anni, viene omaggiata a I Mille Occhi con una serie di proiezioni tra cui Jug Jugoistok, interpretato assieme a Petar Jakonic, presente a Trieste per l'occasione. Accanto a questo titolo lungometraggi, documentari e work in progress andranno a comporre il ritratto di un'interprete ed autrice che, all'interno del suo vasto repertorio, ha saputo trasmettere con efficacia emozioni e sfumature. L'importanza della rassegna su Sonja Savic è stata sottolineata anche da Vladimir Nikolic, Console Generale della Repubblica di Serbia a Trieste, anche lui presente al Caffé San Marco.

Tra i numerosi e prestigiosi ospiti della manifestazione, oltre ad Ignez, Papatakis e Jakonic spicca senz'altro, in apertura, la presenza di Gianfranco Gorgoni: suoi i 60 scatti che vanno a comporre la mostra fotografica su Leo Castelli organizzata negli spazi di Palazzo Gopcevich dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste in collaborazione con I Mille Occhi.

Jean-Claude Rousseau, regista francese che si è poi formato nel circuito sperimentale del cinema d'avanguardia newyorkese dall'inizio degli anni '80, presenterà i suoi De son appartement e Trois fois rien.

Jackie Raynal, oltre ad essere la curatrice della sezione dedicata a Jacques Baratier, sarà presente con due sue regie, una delle quali è una preziosa intervista "in progress" a Rohmer.

Helena Ignez, protagonista della seconda parte del programma, sarà accompagnata dal direttore della fotografia Andre Guerreiro Lopes e dalla figlia Sinai Sganzerla, produttrice esecutiva di Cançao do Baal, intenso esordio alla regia della Ignez presentato in anteprima assoluta a I Mille Occhi.

Il legame che parte da Trieste per aprirsi su scenari ben più ampi è ben rappresentato nelle sezioni Dibattito su Gianni Menon, da Trieste a Rossellini e Lola Salvi alias Marcella Battelini, una meteora triestina a Hollywood, che avrà una preziosa appendice negli spazi della Kleine Berlin.

Ma si tratta soltanto di alcuni nomi e di pochi spunti all'interno di un programma ricchissimo e tutto da scoprire, che verrà illustrato dal direttore artistico Sergio Grmek Germani anche nel corso di una seconda conferenza stampa, in programma lunedì 14 settembre alle ore 11 presso l'Auditorium del Centro Culturale Brasile Italia (Piazza Navona 18, Roma) in occasione dell'anteprima a Roma dal 13 al 15 settembre, segno inequivocabile della crescita della manifestazione.

L'ottava edizione de I Mille occhi ha come titolo "Paura e desiderio". Il festival è ideato e realizzato dall'Associazione Anno Uno con Cineteca del Friuli - Archivio cinema del Friuli Venezia Giulia, FIAF, con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Provincia di Trieste e il patrocinio del Comune di Trieste, dell'INA e dell'Ambassade de France en Italie. Collaborano i maggiori archivi italiani (Cineteca Nazionale, Cineteca di Bologna, Museo del Cinema, Cineteca Italiana), europei ed americani. La manifestazione è diretta da Sergio Grmek Germani con a fianco un prestigioso comitato artistico internazionale.

Notizia inserita il 03/09/2009

I mille occhi: Paura e desiderio - Prime anticipazioni
Papatakis, Andy Warhol, Nico e altri spunti del primo weekend

Sarà un weekend di apertura all'insegna della riscoperta e dell'incrocio di percorsi e di coincidenze quella dell'ottava edizione de "I mille occhi", festival internazionale del cinema e delle arti. Manca meno di un mese alla manifestazione, che si terrà a Trieste dal 18 al 26 settembre presso la consueta sede del Teatro Miela.

I primi tre giorni vivranno principalmente tra l'opera del regista franco-greco Nico Papatakis, la cantante Nico, Andy Warhol e Leo Castelli, collezionista e mercante d'arte originario proprio di Trieste. Dov'è il filo che li collega? La proiezione, nel weekend d'apertura festival, di titoli come "Tortura - Gloria Mundi", diretto da Papatakis, il documentario "Nico Icon" e "Imitation of Christ", oltre alla scoperta del personaggio Castelli attraverso documentari ed interviste non è un caso: si tratta di personaggi ed opere intrecciati in maniera più o meno evidente, e il legame nascosto e segreto che li unisce rappresenta soltanto uno dei possibili suggestivi percorsi che gli spettatori avranno la possibilità di intraprendere grazie all'offerta del festival, come sempre frutto di un appassionato lavoro di ricerca.

Papatakis e Christa Päffgen, cantante, attrice e modella tedesca, sono stati compagni prima che quest'ultima si trasferisse a Parigi e raggiungesse fama internazionale con il nome d'arte "Nico": a ribattezzarla così fu il fotografo Herbert Tobias, proprio partendo dal nome del suo ex ragazzo. Ecco perché Papatakis compare pure nel documentario "Nico Icon", e perché sarà lo stesso regista franco-greco ad introdurre, a Trieste, la proiezione di "Imitation of Christ", film che vede proprio Nico tra i protagonisti ed è stato girato da Andy Warhol. L'impatto emotivo maggiore al pubblico de "I mille occhi", per quanto riguarda Papatakis, arriverà però dal già citato "Gloria Mundi", intensissimo lavoro sulla rappresentazione della tortura, nella serata inaugurale del festival venerdì 18 settembre. Si tratta dell'anteprima internazionale di un capolavoro clandestino del cinema contemporaneo, girato nel 1974 ma rielaborato dall'autore nel 2004. La protagonista del film, Olga Karlatos, compare anche in altre opere presentate nel corso del festival triestino, come "Murderock", thriller per la regia di Lucio Fulci con richiami a "Suspiria", e "Oi voskoi", diretto ancora da Papatakis. Il cerchio che coinvolge quest'ultimo verrà chiuso con il suo contributo alla produzione di "Un chant d'amour" - opera unica e di culto diretta dallo scrittore, poeta e drammaturgo Jean Genet -, anche questo in programma nel primo weekend della manifestazione triestina.

Se il legame fra Andy Warhol e Nico è noto, lo è di meno quello di Castelli con lo stesso Warhol. Il mercante d'arte triestino è stato tra i responsabili della diffusione della conoscenza e dell'apprezzamento dei rappresentanti dei principali movimenti artistici del Novecento, dall'espressionismo alla pop art: trasferitosi negli Stati Uniti agli inizi del secolo scorso, si tratta di un personaggio da riscoprire, e proprio per questo motivo su Castelli verranno presentati nel corso del festival tutti i film in cui è stato intervistato, tra cui il prezioso documentario "Painters Painting", che oltre a Castelli vede tra i protagonisti appunto Andy Warhol e molti altri.

Fra gli altri appuntamenti del primo weekend, non slegata dal discorso precedente spicca senz'altro la proiezione di "De son appartement" e "Trois Fois Rien", diretti da Jean Claude Rousseau. Il regista di origini parigine, presente a Trieste per l'occasione, si è formato nel circuito sperimentale del cinema d'avanguardia newyorkese all'inizio degli anni '80. "De son appartement" ha ricevuto il primo premio Festival del documentario di Marsiglia.

A suggello della ricca programmazione del primo weekend, la partenza di un percorso d'esplorazione nel cinema di Leo McCarey, regista e sceneggiatore statunitense noto al grande pubblico soprattutto per aver diretto il capolavoro "La guerra lampo dei Fratelli Marx", oltre ai film di Stanlio e Ollio, coppia comica da lui "creata" assieme ad Hal Roach. Di McCarey, "I mille occhi" dedicherà un omaggio proprio a Laurel & Hardy, ma proseguirà poi nel viaggio attraverso la cinematografia del regista proponendo il capolavoro "The Bells of St. Mary's", con Bing Crosby e Ingrid Bergman.

L'ottava edizione de I Mille occhi ha come titolo "Paura e desiderio", ed è impreziosita con un'anteprima a Roma dal 13 al 15 settembre, segno inequivocabile della crescita della manifestazione. Il festival è ideato e realizzato dall'Associazione Anno Uno con Cineteca del Friuli - Archivio cinema del Friuli Venezia Giulia, FIAF, con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trieste e Comune di Trieste e il patrocinio dell'INA e dell'Ambassade de France en Italie. Collaborano i maggiori archivi italiani (Cineteca Nazionale, Cineteca di Bologna, Museo del Cinema, Cineteca Italiana), europei ed americani. La manifestazione è diretta da Sergio Grmek Germani con a fianco un prestigioso comitato artistico internazionale.

Il Premio Anno Uno, sostenuto dalla Provincia di Trieste ed attribuito ogni anno ad un autore da scoprire nella sua attualità, andrà a Helena Ignez, icona del cinema brasiliano "marginal". La Ignez ha segnato come attrice e collaboratrice l'opera di cineasti come Glauber Rocha, De Andrade, Julio Bressane e Rogério Sganzerla. Attrice ma anche autrice dei film da lei interpretati, sarà a Trieste dove le verrà dedicata una rassegna di alcune tra le opere più significative cui ha partecipato, accanto all'anteprima italiana del suo nuovo film, suo esordio ufficiale nella regia di un lungometraggio: "Cançao de Baal", musicalissima e eroticissima opera sovversiva.

Notizia inserita il 29/07/2009

Premio Anno Uno a Helena Ignez e anteprima romana

"I 1000 OCCHI incarnano un modo istantaneo di scrivere la storia del cinema, un processo di ricerca continua nella natura del cinema, del suo sviluppo e di tutta la sua complessa e sconcertante vastità": così recita un passaggio di un denso articolo pubblicato nella fondamentale pubblicazione monografica "On Film Festivals", curato da Richard Porton come numero monografico della rivista "Dekalog". La pubblicazione, edita da Wallflower di Londra e New York, è una vera enciclopedia dei festival cinematografici nel mondo, e le dettagliate pagine riservate a I mille occhi testimoniano la crescente importanza riconosciuta al festival triestino.

"I mille occhi", che avranno come titolo dell'VIII edizione "Paura e desiderio", si terranno a Trieste dal 18 al 26 settembre presso la consueta sede del Teatro Miela, con un'anteprima a Roma dal 13 al 15 settembre, segno inequivocabile della crescita della manifestazione. Il festival internazionale del cinema e delle arti è ideato e realizzato dall'Associazione Anno Uno con Cineteca del Friuli - Archivio cinema del Friuli Venezia Giulia, FIAF, con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trieste e Comune di Trieste e il patrocinio dell'INA e dell'Ambassade de France en Italie. Collaborano i maggiori archivi italiani (Cineteca Nazionale, Cineteca di Bologna, Museo del Cinema, Cineteca Italiana), europei ed americani. Il festival è diretto da Sergio Grmek Germani con a fianco un prestigioso comitato artistico internazionale.

L'attenzione riservata a I mille occhi in "On Film Festivals", libro-sintesi sui più importanti festival del mondo, è di estrema rilevanza se si pensa che, oltre a Venezia, Torino, Cinema Ritrovato di Bologna e Giornate del Cinema Muto di Pordenone, l'unico festival italiano a esservi considerato è proprio quello triestino, con un testo di ben quattro pagine, superiore per lunghezza a tutte le altre manifestazioni italiane menzionate. Si tratta di una lampante testimonianza dell'interesse internazionale suscitato dalla manifestazione: "È quasi impossibile definire di cosa si occupi questo festival, classificare il suo contenuto: non tratta per niente di film recenti, ma questi non gli danno fastidio, accadono e si armonizzano, benché la maggior parte delle opere mostrate provengano da epoche precedenti. Non è un festival di retrospettive, anche se la maggior parte del programma è composta da esse. Non è questione di guardarsi indietro, ma di come guardare questi film, oggi, l'attimo di ricordo-riconoscimento; non si occupa di un particolare genere cinematografico, di una regione geografica o di un determinato periodo, perché qualsiasi cosa può trovare qui il proprio posto."

Il curatore stesso della pubblicazione, Richard Porton, dedica infine al festival, nell'introduzione al volume, delle osservazioni che ne rilevano l'"anarchistic freedom" e "a sense of wonder" come caratteri essenziali.

Novità di particolare rilievo è quest'anno per il festival l'anteprima romana, in programma pochi giorni prima del festival: dal 13 al 15 settembre presso il Cinema Trevi della Cineteca Nazionale, infatti, ci sarà la possibilità di avere un antipasto di quanto accadrà poco dopo nel corso del festival. Si tratta di un'ulteriore apertura di orizzonti, oltre che di un riconoscimento dell'importanza e della qualità della proposta portata avanti dalla manifestazione.

Il festival celebra l'ottavo anno di vita, e lo fa proponendo come di consueto un percorso originale fatto di ricerca attraverso i generi e la reinvenzione spettacolare del cinema sia del presente che del passato, riportando alla luce opere ed autori che non hanno avuto la giusta considerazione e visibilità: fino ad oggi. E nella convinzione che ciò si possa fare divertendosi: la rassegna "Delitti celebri", che percorrerà come un filo tutta l'edizione di quest'anno, si rivolge a un pubblico per il quale l'amore verso il cinema può abbandonarsi a mille oggetti restando, come diceva Dreyer, "l'unica grande passione".

Il Premio Anno Uno, sostenuto dalla Provincia di Trieste ed attribuito ogni anno ad un autore da scoprire nella sua attualità, andrà a Helena Ignez, icona del cinema brasiliano "marginal". Dopo aver segnalato negli anni scorsi degli autori che in seguito hanno incontrato molte attenzioni internazionali, il premio, sempre propenso al rimescolamento delle regole, va quest'anno a un'opera prima, ma realizzata da una cineasta, Helena Ignez, che aveva segnato come attrice e collaboratrice l'opera di cineasti come Glauber Rocha, De Andrade, Julio Bressane e Rogério Sganzerla. Attrice ma anche autrice dei film da lei interpretati, la Ignez sarà a Trieste dove le verrà dedicata una rassegna di alcune tra le opere più significative cui ha partecipato, accanto all'anteprima italiana del suo nuovo film, suo esordio ufficiale nella regia di un lungometraggio: "Cançao de Baal", musicalissima e eroticissima opera sovversiva .

Numerosi percorsi, con proiezioni ed incontri con autori, andranno a formare anche quest'anno un viaggio nelle zone più segrete del cinema.

Una fra le altre figure di spicco omaggiate nel festival è sicuramente Leo Castelli. Collezionista e mercante d'arte, Castelli è nato a Trieste e da lì si è trasferito, all'inizio del secolo scorso, negli Stati Uniti, dove ha conosciuto e fatto apprezzare i rappresentanti dei principali movimenti artistici del Novecento, dall'espressionismo alla pop art. Su Castelli verranno presentati nel corso del festival tutti i film in cui è stato intervistato, tra cui il prezioso documentario "Painters Painting", che oltre a Castelli vede tra i protagonisti Andy Warhol e molti altri.

La già citata rassegna "Delitti celebri" percorrerà il festival con i film ispirati alle "Cronache italiane, da Dante a Stendhal".

Leo McCarey, regista e sceneggiatore statunitense, scopritore della coppia comica Laurel & Hardy (Stanlio e Ollio) e autore del capolavoro dei fratelli Marx, viene proposto, nella prima parte di una rassegna biennale, con i suoi straordinari mélo religiosi.

Tra i numerosi altri tasselli del programma: le "promenades dans Rome" di Walerian Borowczyk, i film di ambientazione italiana del maestro dell'erotismo; la parte conclusiva del pluriennale viaggio nel cinema di Jacques Baratier; l'introduzione a una personale Autant-Lara, parte di un altro progetto biennale che esplorerà l'opera dello "scandaloso" regista francese; la seconda parte dell'omaggio a Vittorio Cottafavi, altro "cavallo vincente" del festival, ormai in molti festival riscoperto come uno dei massimi cineasti italiani.

Molti altri percorsi di programma stanno prendendo forma e andranno a far parte del mosaico nelle prossime settimane.

Tutti gli eventi e comunicati della sezione 'Libri, Arte e Cultura'.

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