Le alchemiche magie carsiche di Alessandro Finozzi

Particolare di un quadro di Alessandro Finozzi

Notizia inserita il 1/09/2020

5-19 settembre 2020 Sala d'Arte Rossoni
Palazzo Hierschel, Corso Italia 9

Da sabato 5 settembre (a partire dalle ore 18.00) presso la "Sala d'Arte Rossoni" , all'interno del Palazzo Hierschel, in Corso Italia 9 presso la Galleria Rossoni, è visitabile la personale dell'artista Alessandro Finozzi.

Architetto per professione, pittore per vocazione. Alessandro Finozzi, discendente di famiglie triestine ed istriane, esercita a Milano la professione di architetto e alla Sala d'Arte Rossoni presenta invece una sintesi recente della sua espressività creativa che coniuga virtuosismo realizzativo e intensità di pensiero.

Scrive Franco Rosso nella presentazione:

Partiamo dall'esecuzione: Finozzi raccoglie sul Carso e in Istria terre e pietre, le lava e le seleziona, le polverizza a mortaio settacciandole fino a ridurle in pigmenti per poi comporre con essi su fondi di gesso delle composizioni astratto-informali. I pigmenti vengono assorbiti dal supporto come negli affreschi, uniformandosi in una superficie muraria, mentre i colori sovrapposti, una volta asciutti, dispiegano una sorprendente magia alchemica carsica.

I quadri esposti testimoniano anche una evoluzione espressiva in corso: oltrepassata una certa impostazione disegnistica, Finozzi accosta liberamente le terre che così si inseguono sovrapponendosi, creando nuove cromie e nuove profondità. Non solo: l'artista utilizza negli ultimi lavori il pastello a cera che realizza personalmente mescolando la cera di arnie di Visogliano con polvere di carbone da lui stesso raccolto. Questo gli consente di integrare colori e segno grafico , generando una sorta di mappe immaginarie simili a carte geografiche.

Ma la tecnica diventa pensiero: anzi, in Finozzi convivono felicemente e l'una invera l'altro e viceversa. La sovrapposizione delle terre usate come pigmento realizza contaminazioni impreviste che diventano la metafora del superamento del concetto del limite e del confine, oltre che la visualizzazione plastica di nuovi orizzonti e spazi da condividere. Ma le terre-pigmento di Finozzi sono le autentiche terre carsiche e istriane, sono storie di ferite e di lacerazioni drammatiche: l'artista assemblandole le fa convivere, e in ogni suo quadro da vita ad un territorio condiviso pacificamente, nel quale ogni identità si manifesta e vive senza prevaricazioni.

In questa dualità dell'espressività di Finozzi (tecnica e pensiero) c'è la dimostrazione del suo essere artista autenticamente contemporaneo, perché attraverso virtuosismo realizzativo e creatività non rincorre l'estetismo fine a se stesso ma comunica un messaggio che è -insieme- sociale, etico e storico. Ci dice che i confini sono fiumi sui quali è possibile sempre gettare ponti, ci dice che i confini non sono barriere, sono occasioni per incontrare, dialogare, condividere.
La mostra è visitabile seguendo le normative vigenti in materia di contenimento della diffusione del Covid 19, e quindi con un accesso limitato di visitatori, con mascherine, ecc.

ALESSANDRO FINOZZI

SALA D'ARTE ROSSONI
5 - 19 settembre 2020
Trieste-Corso Italia, 9 (Galleria Rossoni)

Orario:
merc.-giov.-ven. 17.00-19.30
Sabato: 10.00-12.00 / 17.00-19.30

info: 342.6640046
saladarterossoni@yahoo.com

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