Mostra personale dell'artista Gianni Padula

Opera di Gianni Padula

Notizia inserita il 26/06/2020

24 giugno - 9 luglio 2020
Galleria Rossoni, Corso Italia 9

Da mercoledì 24 giugno presso la "Sala d'Arte Rossoni", all'interno del Palazzo Hierschel, in Corso Italia 9 è visitabile la personale dell'artista napoletano Gianni Padula. Ovviamente seguendo le normative vigenti in materia di contenimento della diffusione del Covid 19, e quindi con un accesso limitato di visitatori e con mascherine.

Gianni Padula ha sviluppato tutta la sua formazione artistica a Napoli, dove è nato, passando dalla precoce passione per il disegno alla frequentazione del Liceo Artistico SS. Apostoli e poi dell'Accademia di Belle Arti, seguendo il corso di Decorazione artistica. " Nel 2007 -scrive Franco Rosso nella presentazione - si è trasferito a Trieste dove ha portato il suo bagaglio formativo e la sua esperienza espositiva; ha avviato un suo atelier dove far convivere assieme alla ricerca artistica il lavoro decorativo e la ritrattistica: vi ha trasferito anche la sua personalità, il suo stile riservato ed educato, quel saper stare al mondo discreto che solo i partenopei colti sanno vivere e tramandare.

Nel 2005, in contrapposizione alla scelta di non esporre artisti italiani al Padiglione Italia della Biennale di Venezia di quell'anno, viene organizzata una collettiva che farà tappa in varie città d'Italia , presentata da Philippe Daveio e alla quale viene invitato ad esporre anche Gianni Padula: quel segno di "italianità", di stile realista di scuola italiana, rimarrà presente come cifra espressiva in tutti i lavori che Padula realizzerà nei successivi quindici anni e dei quali la Mostra alla Rossoni presenta una selezione dei più recenti.

Padula si esprime esclusivamente su tela; usa colori acrilici e ad olio; il fondo dei quadri è sempre bianco; l'immagine rappresenta sempre delle figure umane, soprattutto ritratti. La pittura è realista ma non fotografica; Padula non ritrae semplicisticamente dei personaggi ma indaga l'espressività umana; in ogni soggetto studia la fragilità e insieme la sua forza vitale ; inserisce l'immagine in una campitura totalmente bianca, metafora (il bianco) di una società che inesorabilmente si allontana sempre più dall'umanità, dai suoi valori, dai suoi interrogativi esistenziali. I ritratti hanno sempre un'espressione riflessiva, ma non sono attori, non c'è nessuna compiacenza: anche questo, unitamente al fondo bianco, contribuisce a far si che il fruitore focalizzi la sua attenzione sul volto ritratto e sulla sua stessa azione di contemplazione. In questo modo anche il fruitore si isola dall'ambiente che lo circonda, può specchiarsi (forse) nel soggetto dipinto, può intravedere nell'opera una complessa dimensione emotiva, che va oltre l'estetica del quadro, fino a percepire l'urlo silenzioso di una battaglia interiore.

I volti diventano lo sguardo: la pittura si riassume negli occhi, nei quali è possibile leggere un vissuto individuale che Padula fa diventare memoria collettiva. L'arte di questo artista, pur autenticamente realista, diventa concettuale, diventa narrazione che permette a Padula di riflettere e far riflettere sul tempo, sull'esistenza, sulla fragilità, sull'impotenza e sulla solitudine di fronte a una società massificata, massificante, impersonale, relativista e senza valori. I suoi ritratti diventano la metafora dell'infinito desiderio dell'uomo di porsi in ascesa, in dialogo perenne con la vita e con il mistero dell'esistenza".

GIANNI PADULA

SALA D'ARTE ROSSONI
24 giugno - 9 luglio 2020

Trieste-Corso Italia, 9
(Galleria Rossoni)

Orario:
merc.-giov.-ven. 17.00-19.30
Sabato: 10.00-12.00 / 17.00-19.30

info: 342.6640046
saladarterossoni@yahoo.com

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