Notizia inserita il 18/05/2016
Da sabato 21 maggio 2016 (alle ore 18.30), fino al 15 giugno, è allestita nello spazio espositivo del mini mu (a Trieste, all'interno del comprensorio del parco di san Giovanni, via E.Weiss n. 15) la mostra di Gregor Purgaj.
Cultura colta e cultura popolare, graffiti e illustrazione, fumetto e pittura si intrecciano nel lavoro di Gregor Purgaj. Per questa anteprima italiana l'autore propone una serie di lavori su tela e su carta incentrati sul complesso tema della visione e del desiderio. Il motivo del desiderio, che fa nascere nel concreto l'opera e la soggettività di questo desiderio (ovvero il punto di vista dove ci si colloca), è sempre stato termine costante nelle opere degli artisti: l'entusiasmo del desiderio ci regala l'opera e l'opera ci predispone all'emozione.
L'emozione (e il relativo desiderio) esalta, allora, la visione di quello che ci sta davanti, deformando e alterandola percezione della realtà, il dettaglio o il contorno: i piani si confondono, il colore deborda, il cuore pulsante amplifica a dismisura il suo battito forte di energia.
Il tema del volto, metafora di ogni singolarità o segno di ogni esistenza, diventa lo specchio in cui - parafrasando Lautrémont - si riflette ogni immagine, ogni momento, passato e futuro. Il battito delle ciglia - portato coscientemente al suo diapason - fa volare la fantasia verso mete improcrastinabili. Aspetto caratteristico in questi lavori è l'immediatezza del messaggio, la quasi totale mancanza di mediazione intellettuale: una assenza questa che si pone a beneficio dell'immediata percezione dell'opera. La comunicazione è diretta. Se dovessimo pensare a un colore, questo colore non potrebbe essere altro che una contrapposizione tra gialli, rossi, verdi e azzurri, colori che nella loro complementarietà sprizzano scintille ed esaltano l'animo umano.
La soggettività, in questo modo, s'innalza nel pigmento oltre che nel dimensionamento dei temi raffigurati. Si tratta di una soggettività visionaria e deformata che non si confronta con la resa naturalistica o con le regole prestabilite, e che rende, quindi, possibile il continuo passaggio dal micro al macro, dal primo all'ultimo piano, con scarti e con fughe repentine.
La spazialità viene annientata a favore della superficie ovvero di una narrazione tutta posta in primo piano. Pur trattandosi, in definitiva, di pittura figurativa e che cioè rappresenta quello di cui parla, siamo, infine, in presenza di una figurazione che coinvolge meccaniche di approccio con il reale fortemente estroverse e debitrici di una semplificazione che rende il messaggio immediato, e facilmente condivisibile in maniera allargata.
La soggettività dello sguardo, il suo desiderio permette che affiori l'emozione, tanto da farla diventare emozionalità sprigionata da ogni singola figura. Il motivo del micro - nel suo rapportarsi con il macro - è à rebours, il che vale come immagine rappresentata e come processo interiore che muove l'artista.
La mostra proseguirà fino al 15 giugno, con orario di visita il lun / mer / ven dalle 16.00 alle 18.00. Per ulteriori info: 393 9706657.
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