Un patrimonio venuto da lontano

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Le Giornate Europee per il Patrimonio rappresentano un momento di straordinario coinvolgimento dei cittadini nella fruizione aperta del nostro patrimonio storico, artistico e culturale. Di più, esse sono l'occasione per i cittadini europei per riappropriarsi dei loro monumenti, dei loro musei, delle loro opere d'arte, letterarie, musicali ed anche delle loro tradizioni e capacità locali, incluse quelle eno-gastronomiche.

Un ritorno alla valenza più profonda del patrimonio, inteso non come simulacro del passato, chiuso dietro - metaforiche o meno - barriere di inaccessibilità, ma come l'espressione delle nostre radici comuni. In questo devono ritrovarsi e riconoscersi i cittadini dell'Unione Europea, che ha bisogno di riscoprire itinerari comuni per riacquisire lo slancio e la vocazione alla costruzione di uno spazio di convivenza, pace e prosperità. La sua integrazione, così come il pluralismo delle diversità culturali e civili, costituiscono il tratto distintivo dell' "essere europei".

La reciproca conoscenza serve anche nei confronti delle altre culture, per combattere con gli strumenti dell'intelligenza e della tolleranza fenomeni quali il razzismo, la discriminazione, la xenofobia. L'affermazione di una memoria collettiva ci consente di essere più consapevoli della nostra matrice comune, per lavorare alla costruzione di un futuro di integrazione: né di assimilazione, né di un multietnicismo astratto.

L'Italia, nel contesto delle Giornate Europee del Patrimonio, ha ovviamente un posto speciale. "Museo a cielo aperto", col suo territorio disseminato di ogni forma di memoria, l'Italia offre ai suoi cittadini e al resto d'Europa la propria immagine di luogo della storia, dell'arte e delle tradizioni; del paesaggio; della civiltà dello spettacolo; dell'incessante innovazione culturale.

Il tema scelto per quest'anno è "Un patrimonio venuto da lontano", a sottolineare la ricchezza del nostro passato ma anche di una storia che ruota attorno al patrimonio artistico e di quella pluralità di espressioni che sono da sempre luoghi dell'incontro tra civiltà e culture.

Queste Giornate consentiranno a tutti noi di riappropriarci di ciò che ci appartiene: la nostra storia, le nostre radici ed il nostro folklore. Abbattendo quelle barriere emotive e materiali che troppo spesso ci fanno distogliere lo sguardo dal nostro passato e quindi dalla ricchezza che ha origine e sostanza nella nostra storia nazionale. Musei, siti, concerti, spettacoli, laboratori didattici, itinerari gastronomici e culturali saranno per due giorni il luogo di incontro di tutti i cittadini italiani, con l'ambizione e l'auspicio che ciò aiuti innanzitutto la qualità della convivenza e spinga all'impegno comune per la salvaguardia di questo immenso patrimonio.

Francesco Rutelli
Vice Presidente del Consiglio
Ministro per i Beni e le Attività Culturali

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