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"La triestinità" di Mario Comuzzi
Martedì 29 agosto 2006 - ore 21.00
Terrazza mare degli stabilimenti Ausonia - Riva Traiana, 1 - Trieste
Terrazza mare coperta in caso di maltempo
Primo appuntamento della rassegna "Incontriamo la Cultura 2006" nell'ambito di "Una Provincia in Comune" organizzato da Altamarea con la collaborazione dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Trieste e degli Stabilimenti balneari Ausonia. Una serata dedicata alla triestinità con le canzoni in dialetto interpretate da Elisabetta Olivo e Martina Spadaro, le storie in versi e i brani di teatro, il tutto tratto dal libro intitolato "La triestinità" di Mario Comuzzi e raccontato da Sergio Colini e dalla sua scuola di teatro dialettale. Colini , popolarissimo a Trieste, ha diretto e presentato per molti anni le attività del Club Rovis e fin dagli anni cinquanta è uno dei protagonisti della cultura locale, appassionato di teatro è attore, presentatore e insegnante. Coordina la serata Rina Anna Rusconi.
"La triestinità" è un lavoro che comprende un libro e un cd. Nella prima parte sono inserite una trentina di storie scritte in vernacolo che traggono ispirazione dai ricordi dei vecchi tempi cioè di quando l'autore "iera muleto" e vi affiorano immagini che vanno dal periodo di guerra, ai rifugi antiaerei, "ai zoghi de contrada" , "alla scapola de scola", "al bagno Ausonia", "al bagno ala Diga", ai giornalini, ai cine e così via... al punto da suggerire una doppia lettura: la prima con commozione e divertimento in quanto storia personale, la seconda invece come un interessante documento storico. Il libro infatti - 250 pagine a colori su carta pregiata - è riccamente illustrato da fotografie rare, giornali e fumetti d'epoca; inoltre le storie e le canzoni sono tutte corredate da gustosissimi disegni a sanguigna di Anton Spazzapan.
La seconda parte del libro è dedicata alle canzoni in dialetto,
spartiti compresi, che, presentate al Festival della Canzone Triestina,
hanno vinto il primo premio.
Il cd invece contiene 72 minuti tratti dal libro e raccontati da un
narratore di eccezione: Ruggero Winter, leggendaria voce del cinema
e della radio, notissimo per i monologhi telefonici con la mamma anziana,
amica della famosa signora "Debegnac". I racconti, tutti con commento
musicale, si alternano alle canzoni rigorosamente "in triestin" che sono
interpretate da Elisabetta Olivo e Martina Spadaro.
Mario Comuzzi è nato a Trieste da una famiglia le cui origini risalgono alla Servola dei primi anni dell'ottocento, lo testimonia anche una via laterale di Via Soncini dedicata al nonno Pietro Comuzzi, imprenditore e benefattore.
Di professione dirigente d'industria ha riorganizzatone nel corso dell'attività diverse imprese in Francia, Germania e Stati Uniti. La passione più grande però è la musica : da quella rinascimentale e medievale, alla lirica, a quella popolare. Dalla metà degli anni novanta ha iniziato a comporre canzoni, versi e musica in dialetto triestino.
Ha partecipato sette volte al Festival della Canzone Triestina e per cinque volte ha ottenuto come autore del testo e della musica il primo premio: nel 1996, nel 2000, nel 2001, nel 2002, nel 2003. Nel 2005 ha ottenuto nuovamente il primo premio come autore del testo, assieme al figlio Giulio autore della musica.
Scrive per il quotidiano "In Città" occupandosi prevalentemente della cultura locale come il teatro Verdi, l'opera lirica e l'operetta, la fotografia, i personaggi della cultura triestina.
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