Il ferro della carne può danneggiare l'organismo

Notizia inserita il 29/08/2007

NUOVO STUDIO: IL FERRO DELLA CARNE PUO' DANNEGGIARE L'ORGANISMO, QUELLO DEI VEGETALI NON HA CONTROINDICAZIONI

Un nuovo articolo pubblicato su Medical Hypotheses di ottobre 2007, dal titolo "Il ferro eme assunto attraverso la carne rossa può catalizzare il danno ossidativo e può agire come iniziatore del tumore di colon, mammella, prostata, delle malattie cardiovascolari e di altre patologie", analizza le ragioni per le quali il ferro eme contenuto nelle carni rosse può essere dannoso per la salute.

Il ferro eme, che costituisce il 40% circa del ferro contenuto nelle carni, ci viene propagandato come indispensabile per garantire le necessità di ferro dell'organismo.

"Questo tipo di informazione" precisa la dottoressa Luciana Baroni, medico, presidente di Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana "largamente dispensata alla popolazione per voce di illustri nutrizionisti, sovrastima l'importanza di questo tipo di ferro, e tace invece che l'anemia da carenza di ferro presenta la stessa distribuzione tra chi mangia e chi non mangia carne".

Inoltre, gli studi epidemiologici sul rapporto tra dieta e salute ormai sono concordi: esiste una correlazione tra il consumo di carne rossa e trasformata e i tumori di colon, retto, stomaco, pancreas, vescica, endometrio, ovaio, prostata, mammella, e polmone, e le malattie cardiovascolari, l'artrite reumatoide, il diabete tipo 2 e la demenza di Alzheimer. La correlazione tra tutte queste importanti malattie croniche con la carne rossa della dieta indicativa della presenza, nella carne rossa, di sostanze in grado di danneggiare componenti biologiche dell'organismo.

L'ipotesi del nuovo studio sul ferro eme si focalizza sulla biochimica dei composti dell'eme e sui loro processi ossidativi. La trasformazione delle proteine dell'eme contenute nella carne cruda, nel corso dei processi di preparazione e di digestione della carne, genera dei prodotti in grado di innescare reazioni ossidative che danneggiano i lipidi, le proteine, il materiale genetico e altre componenti dell'organismo, in misura simile a quello che come ben noto avviene con le radiazioni ionizzanti.

Poichè il danno ossidativo è largamente riconosciuto come uno dei fattori in grado di innescare patologie croniche, è evidente che la riduzione delle quantità di carne rossa nella dieta sia in grado di abbattere i livelli di danno ossidativo dell'organismo.

"Per contro, l'assunzione di cibi come frutta e verdura" aggiunge la dottoressa Luciana Baroni "permette di aumentare i livelli di antiossidanti dell'organismo, soprattutto selenio, vitamina E, vitamina C, Lycopene, cisteina e glutatione e varie altre sostanze fitochimiche, tutte sostanze in grado di contrastare gli effetti negativi delle rezioni ossidative. Sul sito che abbiamo approntanto, www.VegPyramid.info, la piramide alimentare naturale, ciascuno potra' trovare indicazioni pratiche su come pianificare la propria alimentazione a base vegetale in modo sano!".

Fonte:
Tappel A., Heme of consumed red meat can act as a catalyst of oxidative damage and could initiate colon, breast and prostate cancers, heart disease and other diseases., Med Hypotheses. 2007;68(3):562-4

Comunicazione a cura di Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana www.scienzavegetariana.it - info@scienzavegetariana.it

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