Notizia inserita il 22/11/2007
Presentazione del corso di Musicoterapia per bambini promosso dal Centro d'Arte Musicale in collaborazione con l'associazione di volontariato per la musicoterapia Onlus "Discanto" e con A.R.TE.M. (Associazione Regionale Musicoterapia-FVG) "Il flauto magico" di Udine aderente a CONF.I.A.M. (Confederazione Italiana delle Associazioni e scuole di Musicoterapica). Il corso, in programma a partire dal mese di novembre, si rivolge ai bambini dai 6 ai 10 anni e si terrà presso la sede sociale di via Gallina, 1 a Trieste.
Parte, con l'avvio del corso di Musicoterapia aperto ai bambini dai 6 ai 10 anni, l'attività dell'associazione di volontariato per la musicoterapia Onlus "Discanto" che segna anche l'avvio della collaborazione tra la struttura triestina e A.R.TE.M. (Associazione Regionale Musicoterapia-FVG) "Il flauto magico" di Udine aderente a CONF.I.A.M. (Confederazione Italiana delle Associazioni e scuole di Musicoterapica).
Il corso si terrà a partire dalla metà del mese di novembre presso la sede sociale di via Gallina, 1 a Trieste e si svolgerà in collaborazione con A.R.TE.M. (Associazione Regionale Musicoterapia-FVG) "Il flauto magico".
Il primo intervento di musico-terapia preventiva dell'associazione sarà realizzato con un gruppo di 6/8 bambini frequentanti le scuole materne di età compresa tra i 6 e i 10 anni e verrà tenuto dal musicoterapista Salvatore Rosati esperto in pedagogia musicale dell'A.R.TE.M. (Associazione Regionale Musicoterapia-FVG che affiancherà gli educatori dell'associazione, composta da personale altamente specializzato.
Obiettivo del corso, dal titolo " Intervento musicoterapico per bambini in età scolare con ritardo mentale lieve o medio" è favorire la consapevolezza di sé e dei propri limiti corporei, stimolare la percezione sensoriale, la capacità di integrazione e decodificazione spaziale e temporale, regolare la relazione intersoggettiva e le eventuali condotte patologiche, favorire l'interazione pro-sociale contrastando la chiusura relazionale e sviluppare i mezzi espressivi attraverso l'utilizzo di musiche pre-registrate, rumori, suoni, musiche e movimento, improvvisazione sonora e dialogo sonoro/musicale con l'introduzione di elementi di pedagogia musicale.
Il corso verrà tenuto nella sede dell'associazione in via Gallina 1, in uno spazio grande e accogliente, dotato di strumenti a percussione (xilofoni, metallofoni, tamburo, Djambè, maracas, cembali, bonghi, concas, triangoli, piatto) ed elettronici (tastiere e impianto stereo per la riproduzione/registrazione di sequenze sonoro/musicali).
Si tratta di un percorso di 20 sedute di gruppo di un'ora ciascuna a cadenza settimanale, (delle quali 5 di osservazione per l'anamnesi sonoro/musicale e la stesura dei protocolli o la conoscenza del gruppo, 1 incontro iniziale di osservazione dell'ambiente dove vivono e la relativa realtà sonora, 1 ora di verifica dopo ogni 15 incontri e restituzione delle osservazioni in un incontro finale).
Per informazioni sui costi e iscrizioni, chiamare lo 040765889 oppure il 3203046274.
Altre informazioni sono reperibili vistando il sito www.centrodartemusicale.com o www.musicoterapia.fvg.it.
L'associazione è stata istituita nel 2005 sulla scorta dell'esperienza didattica acquisita dal Centro d'Arte Musicale, associazione culturale senza fini di lucro nata a Trieste nel 1995. Nata per volontà della prof.ssa Ambra Arena, musicista e dei due collaboratori Diego Kriscak (musicoterapeuta) e Alessandra Chiurco (musicista ed insegnante), tutti e tre da oltre 15 anni inseriti nel settore educativo e della disabilità - in particolare il musicoterapeuta Diego Kriscak collabora con associazioni di Udine e provincia, e lavora all'interno di progetti scolastici e per lungo tempo è stato educatore all'interno della Cooperativa 2001 - da statuto persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale attraverso l'assistenza, la cura e la riabilitazione dei soggetti disabili. L'obiettivo primario è proprio quello di attuare un percorso serio e articolato nel campo della disciplina musicoterapica rivolto alla cura di pazienti attraverso la terapia musicale per la quale si avvale della collaborazione di esperti del settore medico.
Il Centro d'Arte Musicale è un'associazione culturale senza fini di lucro, nata a Trieste nel 1995 che da sempre si è occupata di corsi musicali per adulti e bambini e si è sempre impegnata nel sociale collaborando con le cooperative presenti sul territorio locale.
Dall'inizio del 2007, il Centro è diventato un punto di riferimento preciso per l'arte non solo musicale: la scuola infatti si è aperta a ulteriori settori artistici, proponendo corsi di pittura, danza, teatro oltre alla già presente musica rivolti a bambini e adulti. E' inoltre in fase di realizzazione il Centro natalizio, tramite il quale la scuola sarà aperta con tutte le proprie attività per tutto il periodo di Natale.
La psicologia della musica ha un lungo passato, ma una storia recente. Se da un lato questa disciplina interessò gli antichi studiosi, dall'altro, fino al secolo scorso, venne ignorata dalla comunità scientifica perchè considerata un'attività puramente culturale e biologicamente superflua. Se si considera che la comprensione musicale richiede un cospicuo numero di capacità cognitive, quali il mantenimento dell'attenzione, la memorizzazione, l'analisi della struttura e la creazione di percetti coerenti, pare evidente che non sia solo un'attività culturale e umana estremamente diffusa, ma anche uno stimolante e pertinente oggetto di ricerca che ci permette di valutare il funzionamento della mente da un punto di vista nuovo e diverso.
Capire come il cervello elabori l'informazione musicale e come la pratica musicale influenzi il funzionamento cerebrale può essere utile anche rispetto alle eventuali applicazioni terapeutiche. In tal senso, se si dovesse dimostrare che la comprensione della musica utilizza le stesse funzioni e aree cerebrali di altri compiti non musicali, quali la comprensione del linguaggio, allora una riabilitazione mirata potrebbe aiutare il recupero delle stesse funzioni linguistiche. Allo stesso modo, i benefici della musica potrebbero estendersi anche ad altri meccanismi cognitivi (memoria, attenzione) e di coordinazione motoria.
In ambito pedagogico, grazie allo studio di questa disciplina, si potrebbe ottenere un apprendimento migliore della materia musicale adattando il metodo d'insegnamento della musica alle modalità di elaborazione del cervello.
All'interno di questo vasto panorama di ricerche si colloca la neuropsicologia della musica.
Le ricerche neuropsicologiche hanno portato ad approfondire lo studio dei disturbi cognitivi legati alla musica basandosi sull'assunzione che il mancato funzionamento di una capacità cognitiva associato ad una specifica lesione cerebrale permetta di inferire su una base causale la funzione dell'area lesa (assunzione di trasparenza).
Uno dei criteri ampiamente accettati dalla neuropsicologia è il criterio di modularità dei processi cognitivi. Secondo tale criterio il sistema cognitivo si basa sull'attività di sottosistemi computazionali specializzati e indipendenti, i moduli mentali. L'esistenza di un sistema modulare specifico per la musica, isolabile sia funzionalmente che neuro-anatomicamente, è reso evidente da numerose osservazioni neuropsicologiche. Le funzioni necessarie alla musica sono computate, almeno in parte, separatamente dalle altre funzioni cognitive. Isabelle Peretz (2002), riporta il caso del compositore Vissarion Shebalin, un esempio di afasia senza amusia, che, in seguito ad un danno vascolare all'emisfero sinistro, divenne afasico continuando tranquillamente la sua carriera di compositore. "La specializzazione cerebrale per la musica sembra esistere" e"linguaggio e musica non condividono lo stesso meccanismo di elaborazione" (Peretz et al. 1989)
A sostegno dell'esistenza di una rete neurale musico-specifica, in letteratura vengono ricordati casi di idiot-savant, di epilessia musicogenica e di amusia congenita. Pazienti, vittime di attacchi epilettici indotti dal semplice ascolto della musica, se sottoposti alla stimolazione elettrica di particolari aree della corteccia uditiva associativa, accusano delle vivide allucinazioni musicali.
L'agnosia si definisce come disturbo nella capacità di riconoscimento di stimoli familiari, presentati in una specifica modalità e percepiti attraverso organi di senso intatti per tale modalità. L'agnosia uditiva si riferisce ad un deficit nel riconoscimento di stimoli sonori, se presentati nella sola modalità uditiva, e riguarda i suoni linguistici, quelli ambientali e quelli musicali. In alcuni casi però, il disturbo può essere più selettivo e riguardare solo una specifica categoria di suoni. Una prima distinzione separa l'agnosia udiva verbale, relativa ai suoni linguistici, dall'agnosia uditiva non-verbale, che include sia la musica che i suoni ambientali. Quando l'incapacità di riconoscimento è selettiva per la musica si parla di agnosia musicale. Questo disturbo è frequentemente associato a lesioni nella corteccia temporale di entrambi gli emisferi. Le prima descrizione di un caso di agnosia musicale risale all'inizio del secolo scorso, quando, nel 1905, Bonvicini descrisse un paziente completamente incapace di riconoscere delle melodie a lui familiari, nonostante fosse ancora in grado di elaborarne le informazioni musicali e di indicare le note sbagliate (Peretz 2001). Quindi, un musicista con una diagnosi di agnosia musicale potrà essere in grado di leggere lo spartito e suonare, senza però poter riconoscere la musica che viene prodotta. E' possibile concludere che esistono tre sistemi dominio-specifici per il riconoscimento uditivo, uno verbale, uno ambientale ed uno musicale.
Elena Flaugnacco
Tutti gli eventi e comunicati della sezione 'Salute e Benessere'.