Notizia inserita il 31/10/2009
"Primo appuntamento con il cartellone altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: dal 2 all'8 novembre va in scena Ouverture Alcina con la brava Ermanna Montanari. Uno spettacolo che fonde voce e musica e che si basa sulle composizioni di Luigi Ceccarelli e i versi poetici di Nevio Spadoni. La messinscena è curata da Marco Martinelli".
La Stagione 2009-2010 alla Sala Bartoli si apre il 2 novembre nel segno dell'eleganza e della poesia con Ouverture Alcina, spettacolo prodotto dal Teatro Delle Albe da Ravenna Teatro e da Ravenna Festival.
Ouverture Alcina è una performance vocale in cui la musica contemporanea di Luigi Ceccarelli e i versi spigolosi in dialetto romagnolo di Nevio Spadoni si fondono per dare voce al dolore d'amore della maga Alcina, figura che appartiene all'Orlando furioso di Ariosto. Lo spettacolo è tratto da L'isola di Alcina, uno spettacolo-concerto realizzato dal Teatro delle Albe nel 2000, per cui Ermanna Montanari ottenne il Premio Ubu.
Di quella piéce qui si rivela l'ossatura portante, ovvero il combattimento tra la potenza della voce e quella della musica. La messinscena ideata da Marco Martinelli non lascia spazio a spettacolarità esteriori: sospende la maga in una nebbia evanescente, e senza tempo, in un'immobilità che fa sì che ci si concentri sull'icona della donna, infelice in amore.
«La mia collaborazione con Ermanna Montanari è incominciata attraverso gli spettacoli del Teatro delle Albe, che coraggiosamente ha accettato la fusione tra la mia musica materica e la sua ricerca sul linguaggio teatrale. La voce di Ermanna mi si è rivelata subito come il punto di contatto ideale tra questi due mondi apparentemente lontani» ha commentato Ceccarelli. «Ermanna Montanari, molto più che attrice, è una straordinaria vocalista, capace di trasformare la parola in musica come raramente capita di ascoltare» scrive. «Il linguaggio parlato è più ricco di suoni, e l'inflessione della parola può avere sfumature più ricche di una melodia cantata sulle sette o sulle dodici note. E in questo la tecnologia elettronica ha dato un contributo fondamentale con la possibilità di amplificare anche il minimo bisbiglio». Lo spettacolo si sviluppa attraverso cinque quadri.
Fin da piccole, Alcina e la sorella ascoltavano il padre leggere l'Orlando furioso. Una sera di maggio, il padre se ne andò via, e di lui non si seppe più nulla. Le due sorelle hanno poi continuato il lavoro del padre, custode di un canile, e sono rimaste a vivere sempre nello stesso villaggio, nella campagna romagnola.
Ma non lo sai, principessa, che "j òman" (gli uomini) sono tutti uguali? "I baia cvânt ch'j è in brânch, mó da par ló j è pirs, j è pirs!" (abbaiano quando sono in branco, ma da soli sono persi, sono persi!)
Alcina prorompe in una furibonda invettiva contro gli uomini, ladri e assassini, capaci di ogni falsità e meschineria. E l'invettiva termina consolando la sorella, abbandonata dal suo giovane, bellissimo amante straniero: è meglio che se ne sia andato, dai retta a me, "che furistir l'éra e' pez d' tot" (quello straniero era il peggio di tutti), era il peggio di tutti!
Alcina rivela che anche lei si era innamorata di quello straniero, e ricorda come l'aveva rubato alla sorella, se l'era portato in casa e gli aveva preparato "un bivirag d érba sidrëla" (un intruglio di erba magica). Ma poi lui se n'era andato via, facendole precipitare entrambe, nella follia e nel rancore.
"A m' so insmida" (mi sono istupidita), grida Alcina tenendo per mano la sorella, "int la voia d'perdum tra dla nebia" (nella voglia di perdermi nella nebbia), "int l'êria" (nell'aria), "int e' rispir longh de' vent" (nel respiro lungo del vento), "Tra dal vós, cal vós ch'a sintéva cantê par tot e' borgh" (tra le voci, quelle voci che sentivo cantare nel borgo), nella furia dell'uragano, "guardend cla lona in zil, malêda int e' su coc" (guardando quella luna in cielo, malata nel suo nido). "Cun cvela vós a zigarò che mêl, che mêl ch'u t'seca j oc!" (Con quale voce griderò quel male, quel male che ti secca gli occhi!).
Alcina, ferita d'amore, grida il suo dolore incurabile, che l'accompagnerà ormai per tutta la vita.
Ouverture Alcina firmato da Marco Martinelli e interpretato da Ermanna Montanari va in scena al Politeama Rossetti da lunedì 2 a domenica 8 novembre: repliche serali alle ore 21 e pomeridiana della domenica alle ore 17. L'appuntamento è inserito nel cartellone altripercorsi.
La Stagione 2009-2010 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.
Prenotazioni e acquisti di biglietti possono essere effettuate presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e naturalmente presso la Biglietteria del Politeama Rossetti.
Ulteriori informazioni sono disponibili anche sul sito internet del Teatro www.ilrossetti.it e al numero telefonico 040-3593511.