Notizia inserita il 12/10/2016
27 ottobre 2016 ore 21.30
c/o Tetris, Via della Rotonda 3, Trieste
Ingresso riservato ai soci dell'associazione culturale
Tetris.
Gli Ulan Bator sono uno tra i gruppi più importanti degli ultimi vent'anni, non solo in Francia. Se si parla di post-rock, il loro è uno dei primi nomi che vengono in mente, ma i generi stavano e stanno stretti a una band che si era forgiata un sound ipnotico da qualche parte tra Can, Faust e Swans.
"Ego:Echo", uscito nel 2000 per la Young God di Michael Gira, è un album che si dovrebbe trovare nella collezione di chiunque ami le derive eterodosse e rumorose del rock, e probabilmente c'è più di qualcuno che suggerirebbe di aggiungere anche il precedente "Vegetale" (quest'anno poi esce la ristampa, richiestissima, dell'esordio degli Ulan Bator, datato 1995).
Con gli anni e i cambi di formazione, il progetto ha trovato il proprio perno nel solo fondatore rimasto, Amaury Cambuzat, senza perdere mordente. Scrive ad esempio Stefano Pifferi di Sentireascoltare a proposito di "Abracadabra", uscito quest'anno: "Soluzioni che tendono irrimediabilmente al nero, tralasciando la cifra post-rock che segnava gli esordi della band per utilizzare un ampio spettro di possibilità che dal noise-rock più tenebroso e maudit arrivano all'art-rock lugubre e drammatico, aggiungendovi pure buone dosi di lirismo, una bella tensione nervosa sottopelle e spunti di eleganza sopraffina".
In apertura Anadarko, terzetto strumentale triestino che l'anno scorso si è autoprodotto il disco "Tropicalipto", titolo che forse vuol dirci qualcosa sul loro post-rock tortoisiano.
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