Il Conde e Le voci, di Claudio Magris

Notizia inserita il 11/12/2009

"Da venerdì 11 a domenica 20 dicembre si alterneranno sul palcoscenico della Sala Bartoli Il Conde e Le voci, due monologhi di Claudio Magris incentrati sulla solitudine. Ne cura la mise en espace e ne è il protagonista, il direttore dello Stabile regionale Antonio Calenda. Il progetto è nato per la rassegna della Provincia di Trieste Teatri a Teatro 2009. Una prima edizione del dittico è andata infatti in scena lo scorso luglio nel Parco di Miramare".

Dall'11 al 20 dicembre andranno in scena alternativamente nel raccolto spazio della Sala Bartoli, per il cartellone altripercrsi dello Stabile regionale, due monologhi di Claudio Magris, incentrati sulla solitudine e sul bisogno d'amore e di relazione dell'uomo contemporaneo. Una riflessione affascinante e ricca d'induzioni che ammireremo nella mise en espace firmata da Antonio Calenda, che è anche interprete di questo significativo dittico.

Il progetto è giunto sul palcoscenico alcuni mesi fa, nella suggestiva cornice del Parco del Castello di Miramare, produzione dello Stabile regionale nell'ambito della rassegna organizzata dalla Provincia di Trieste Teatri a Teatro a Trieste 2009.

L'iniziativa (che contava sull'interpretazione Antonio Calenda e Kim Rossi Stuart) ha registrato ottimi esiti che - assieme alla generosa disponibilità del direttore Calenda, che nuovamente si mette in gioco anche in veste d'attore e raddoppia il suo impegno, interpretando entrambi i monologhi - hanno indotto a riproporre le due mise en espace.

Per Antonio Calenda l'impegno rappresenta da un lato una sorta di omaggio al pubblico della regione e della città, cui si sente ormai profondamente di appartenere; dall'altra è una nuova occasione d'incontro con l'affascinante scrittura di Claudio Magris. Il connubio fra la sensibilità artistica di Calenda e la drammaturgia del grande scrittore triestino ha già regalato agli appassionati di teatro emozioni profonde, in spettacoli come La Mostra e il toccante Lei dunque capirà.

Con Il Conde il loro rapporto si arricchisce di una nuova collaborazione che vede Calenda impersonare il misterioso marinaio al centro del monologo. Il Conde raccoglie - sullo sfondo di atmosfere che evocano certa letteratura sudamericana - lo sfogo del marinaio che accompagna un inquietante "pescatore di cadaveri": navigano la foce del fiume Douro alla pietosa ricerca di coloro che in quelle acque perdono la vita. E all'acqua - che percorre come un fil rouge la produzione letteraria di Magris ­- si avvicina anche l'allestimento, animato da proiezioni di paesaggi marini. L'arrogante personalità del Conde si contrappone alla solitudine rassegnata del marinaio, che Magris tratteggia poeticamente restituendocene la durezza nel rievocare le avventure di navigazione, ma anche la tenerezza nel ricordo della donna amata e perduta. Ora non gli rimane che il sogno di una polena, emersa assieme a uno dei tanti infelici: nella contemplazione di quell'icona femminile perfetta, palpitano tutte le sue emozioni.

Le voci del titolo del sottile e fantasioso monologo di Claudio Magris, sono le voci femminili delle segreterie telefoniche che il protagonista ascolta maniacalmente e di cui sa distinguere ogni impercettibile mutamento, ogni inflessione, accento, scatto. Non importuna le donne che chiama, non lascia messaggi, tutt'altro: a nessuna rivela la propria voce. A lui piace ascoltare, e a partire da quei toni immaginare il carattere, l'aspetto di ognuna: sono voci gentili e accattivanti, non danno risposte brusche, non possono lasciare spiazzato, né ferire un interlocutore timido e introverso, come accade invece conversando nella realtà... Il nostro protagonista conosce un'infinità di numeri telefonici cui corrispondono proprietarie con personalità diverse... C'è la ragazza ingenua, quella molto professionale, quella burocratica, il messaggio brillante o quello languido: egli sa riconoscere se cambiando registrazione la ragazza era un po' depressa, o divertita, o solo frettolosa e imbarazzata di dover incidere sul nastro... Per chiunque una segreteria pone un disagevole filtro, allontana dalla persona cercata: non per lui. Vive invece queste voci come un guscio protettivo, kafkiano, ma efficace a tutelare la sua fragilità.

Antonio Calenda regalerà scatti nervosi e insicurezze a questo personaggio, che dà forma - rispetto a Il Conde - a un altro versante della solitudine, del bisogno di amore, ad un'altra espressione della difficoltà di "essere" in un mondo - il nostro - che vuole tutti vincenti, che tollera sempre meno l'ipersensibilità, lo smarrimento, e che è propenso a perdonare l'arroganza più che la timidezza, a scusare la maleducazione più che a comprendere l'insicurezza.

La drammaturgia di Magris che a Calenda ha già ispirato messinscene di grande rilevanza procede qui attraverso suggestioni e momenti di forte ironia. L'inquieto e suscettibile protagonista ci apparirà attorniato da telefoni: strumenti irrinunciabili, fondamentali per dargli soddisfazione. A incrinare questo universo parallelo, utopisticamente popolato solo da voci melodiose e garbate sarà un'invenzione: il "répondeur", nome seducente per una terrificante voce metallica.

Le Voci e Il Conde sono produzioni del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e replicano dall'11 al 20 dicembre secondo la seguente programmazione:

VEN 11 dicembre - ore 21 IL CONDE
SAB 12 dicembre - ore 17 IL CONDE - ore 21 LE VOCI
DOM 13 dicembre - ore 17 LE VOCI - ore 21 IL CONDE
MAR 15 dicembre - ore 17 LE VOCI - ore 21 IL CONDE
MER 16 dicembre - ore 21 LE VOCI
GIO 17 dicembre - ore 21 IL CONDE
VEN 18 dicembre - ore 21 LE VOCI
SAB 19 dicembre - ore 17 LE VOCI - ore 21 IL CONDE
DOM 20 dicembre - ore 17 IL CONDE - ore 21 LE VOCI.

Prenotazioni e acquisti di biglietti possono essere effettuate presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e naturalmente presso la Biglietteria del Politeama Rossetti. Ulteriori informazioni sono disponibili anche sul sito internet del Teatro www.ilrossetti.it e al numero telefonico 040-3593511.

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