Notizia inserita il 4/08/2011
L'Orchestra Laboratorio del Corso di Jazz del Conservatorio Tartini e il flauto bansuri di Fabrice De Graef sono le proposte di TriesteLovesJazz per Venerdì 5 Agosto (Piazza Hortis, Trieste, ore 21)
Proseguono le proposte musicali per la settimana finale di TriesteLovesJazz. Venerdì 5 Agosto, a partire dalle ore 21.00,Piazza Hortis ospiterà l'interessante progetto accademico del contrabbassista Giovanni Maier, che torna al festival nel ruolo di insegnante. È infatti il suo corso di jazz al conservatorio Tartini a dare vita ad un'orchestra laboratorio in cui gli allievi (Alba Nacinovich: voce, Carlotta Padovan: voce, Gianluca Jan Sturiale: chitarra, Francesco de Luisa: piano, tastiere, Marco Trabucco: basso, Federico Chiarion: batteria, percussioni) danno sfoggio delle loro abilità a mezzo di un repertorio variegato quasi interamente composto di brani ed arrangiamenti originali. Nella stessa serata, i riflettori saranno anche per il progetto franco cubano "Samrasa:the birth of jazz Bansuri", che porta in regione Fabrice de Graef, uno dei rari musicisti europei specializzati nel Bansuri, (flauto tipico indiano realizzato in canne di bambù) che con i suoi spettacoli ha risvegliato l'attenzione di gran parte della scena jazz internazionale. Ad accompagnarlo sul palco ci sono David Laisne (e-piano) e Lukmil Perez (batteria).
L'orchestra laboratorio del corso di jazz del Conservatorio Tartini è un'ensemble formata dall'insegnante Giovanni Maierper approfondire le modalità di composizione, arrangiamento ed esecuzione all'interno di un gruppo di medio organico, nel quale non sono presenti delle sezioni orchestrali di strumenti omogenei come nelle Big Band (nelle quali è necessario talvolta rinunciare ad un po' delle proprie peculiarità espressive per raggiungere una certa omogeneità di suono), ma dove invece ogni musicista deve contribuire con la propria personalità alla creazione del suono collettivo del gruppo. Il repertorio è composto quasi interamente da composizioni e arrangiamenti originali dell'insegnante e degli allievi; si è cercato di spaziare in modo trasversale attraverso diversi linguaggi (il jazz, ovviamente, ma anche il pop, il rock, la musica etnica e la musica contemporanea) mantenendo però inalterato l'atteggiamento creativo ed informale che sta alla base della tradizione afro-americana. I vari brani saranno collegati, senza soluzione di continuità, da episodi improvvisati di "colore" diverso, in modo da rendere più continuativo e omogeneo il "racconto" che si intende esporre al pubblico.
Samrasa: the birth of jazz bansuri è un progetto innovativo che ha già portato Fabrice De Graef a farsi riconoscere ed apprezzare sui palchi di tutt'Europa. Con una formazione musicale estremamente variegata (ha studiato la bombarda e l'oboe, tra gli altri strumenti) questo versatile musicista ha avuto modo di specializzarsi in India per ben otto anni, divenendo uno degli unici - o, comunque, rarissimi - esperti di flauto bansuri nel nostro continente. Il suo suono, pulito, raffinato e accattivante, porta sulle scene tutta la tradizione della musica indiana coniugandosi, però, con un tocco assolutamente unico e personale.