Il padre

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"Il padre" di August Strindberg è un dramma familiare e rappresenta lo scontro tra due genitori sull'educazione da impartire alla figlia. Il dissidio porta la moglie ad instillare nel consorte, magistralmente interpretato da un grande Umberto Orsini, attore molto amato dal pubblico triestino, il dubbio che la figlia non sia in realtà sua bensì di un altro uomo.

La vita del protagonista ne rimane turbata e l'apparente sicurezza del Capitano si rivela in tutta la sua fragilità fino alla tragica caduta di un intelletto ormai minato.

La versione che vedremo al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che si avvale della regia di Massimo Castri, è focalizzata non tanto sul tema dello scontro di genere quanto sulla analisi psicologica del protagonista.

"Il padre" andrà in scena dall'11 al 15 gennaio 2006.

I prezzi dei biglietti variano dai 12,00 ai 28,00 Euro.

Maggiori e più precise informazioni si trovano nella scheda dello spettacolo presente sul sito del teatro.

Comunicato stampa

"Eccellenti protagonisti della scena nazionale come Umberto Orsini e Manuela Mandracchia, diretti da Massimo Castri saranno interpreti allo Stabile regionale de Il Padre. Il capolavoro di Strindberg va in scena da mercoledì 11 a domenica 15 gennaio per il cartellone Prosa."

È stato atteso come uno degli eventi nazionali della Stagione 2005-2006 il debutto de Il Padre di August Strindberg, portato in scena da un cast eccezionale, capeggiato da Umberto Orsini e Manuela Mandracchia e firmato dal grande Massimo Castri.

Lo spettacolo - prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione e da Arena del Sole-Teatro Stabile di Bologna - giunge a trieste, inserito nel cartellone Prosa dello Stabile regionale, da mercoledì 11 a domenica 15 gennaio 2006.

«Un capolavoro di dura psicologia» così Friedrich Nietzsche definiva Il Padre di Strindberg, in una sua celebre lettera, ammettendo d'aver letto il testo per ben due volte, con sorpresa e commozione... Non stupisce che il grande filosofo apprezzasse un testo così forte e violento, tutto giocato sul confronto di psicologie profonde, di caratteri "scolpiti con l'accetta". Strindberg pone al centro della propria opera una sofferta percezione dell'"Io", la crisi della coscienza, il travaglio interiore dei personaggi e trasforma i suoi testi in vortici d'azioni e pensieri frammentari, dove la razionalità del teatro precedente lascia posto a quegli accenti allucinati, onirici, metaforici che tanto peso avranno sulla scena del Novecento.

Nel dramma strindberghiano - e così dunque ne Il Padre - ogni più intimo pensiero, ogni emozione è intuibile e diviene parola, gesto, a volte addirittura urlo.

Di assoluta concentrazione e di grande forza dunque il lavoro che viene richiesto al regista e agli attori per portare in scena tutto questo. L'allestimento che ammireremo ospite del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia si avvale - da questo punto di vista - di un cast di assoluto livello: oltre al già citato Castri (di cui peraltro sono state molto ammirate nelle ultime due stagioni le regie del pirandelliano Questa sera si recita a soggetto con Valeria Moriconi e dell'ibseniano Spettri con Ilaria Occhini e che qui incontra Strindberg per la prima volta), si fronteggiano nei ruolo principali due eccezionali interpreti, quali Umberto Orsini - la cui raffinatezza e scuola non hanno bisogno di parole - e Manuela Mandracchia, che si è imposta in poche stagioni sulla scena nazionale come una delle più valide attrici della sua generazione e che saprà conquistare il pubblico con intensità ed eleganza espressive veramente rare.

A loro appartengono i ruoli dei due protagonisti, il Capitano e Laura, dal cui disaccordo - che inizialmente appare dei più banali - si origina il vortice drammatico e distruttivo strindberghiano.

Il capitano è uomo colto, ateo, pacato ed autorevole, dedito agli studi scientifici ed è in disaccordo con la moglie in merito all'educazione da impartire alla figlia: egli la vorrebbe avviare agli studi magistrali (scelta che la ragazza accetterebbe di buon grado), ma la madre invece preferirebbe incoraggiare le sue ambizioni artistiche. In tale decisione Laura vuole proseguire in tutti i modi, anche ricorrendo ai mezzi più sleali: cosa che fa nel suo testa a testa col marito, osteggiandolo, tormentandolo e insinuandogli infine il dubbio di non essere il vero padre della giovane. Un sospetto davanti a cui l'uomo crolla, poiché aveva costruito tutta la propria identità, dignità ed esistenza secondo una visione razionale, ove la paternità rappresentava il fondamento della famiglia e della società e contemporaneamente l'unica garanzia all'eternità cui una persona potesse anelare. Davanti al vuoto, all'angoscia devastante che tale rivelazione gli prospetta, il capitano può solo tentare di rifugiarsi in un'apparente conversione religiosa per poi cadere nella follia, una sorta di "suicidio psichico".

Un testo dunque presago, Il Padre, capace in qualche modo di prefigurare la crisi della coppia (tema tuttora dolorosamente attuale) e la fragilità di un'istituzione - quella matrimoniale - che l'autore spoglia dei suoi valori religiosi e sentimentali con grave crudezza. Ma un testo che risponde anche polemicamente all'ibseniano Casa di bambola che guardava al femminismo attraverso gli occhi di Nora, donna oppressa che abbandona il marito per trovare la libertà. Strindberg invece - con atteggiamento che oggi come allora vibra di provocatorietà - descrive in questo lavoro lo "sconvolgimento" che l'uomo riceve dalla liberazione femminile e rivela contemporaneamente le false mitologie su cui si basa l'ideale e antico dominio del maschio sull'altro sesso.

Per l'allestimento de Il Padre, Massimo Castri si è avvalso della collaborazione di Maurizio Balò per le scene e i costumi, Gigi Saccomandi per le luci e Franco Visioli per il suono. La traduzione è di Luciano Codignola.

Nel cast, accanto a Umberto Orsini (Il Capitano di cavalleria) e Manuela Mandracchia (Laura, sua moglie), figurano i nomi di Corinne Castelli (Berta, la loro figlia), Roberto Valerio (il Dottor Östermark), Alarico Salaroli (Il pastore), Gianna Giachetti (La balia), Roberto Salemi (Nöjd).

Il Padre di August Strindberg va in scena al Politeama Rossetti - quarto titolo del cartellone Prosa dello Stabile regionale - da mercoledì 11 a domenica 15 gennaio: le recite serali (mercoledì, giovedì, venerdì sabato) hanno inizio alle ore 20.30, le pomeridiane di giovedì e domenica alle ore 16.

Acquisti di biglietti sono possibili presso la Biglietteria del Politeama Rossetti (da martedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19) e il Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19), presso le agenzie di Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani) e Udine (Associazione Culturale Udine Sipario) e presso le Agenzie del circuito Charta presenti sul territorio nazionale. Vendita di biglietti telefonica chiamando CallTicket allo 040. 986.986.6 Informazioni e acquisti anche sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.

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