La lunga vita di Marianna Ucria

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Dopo i successi raccolti a Catania grazie a questa magistrale trasposizione teatrale del pluripremiato romanzo di Dacia Maraini (di cui esiste anche una versione cinematografica), "La lunga vita di Marianna Ucria" approda anche a Trieste.

Marianna vive in una Sicilia lussuosa e violenta e, proprio in uno dei nobili palazzi, allo zio della piccola Marianna viene permesso violentare la bambina per soddisfare i propri insani appetiti. Da quel momento Marianna è incapace di palare ma decide di riprendersi la rivincita sulla vita attraverso la scrittura, strada che la porterà a divenire la donna più colta di tutta Palermo.

Il romanzo di Dacia Maraini, "La lunga vita di Marianna Ucria" è in vendita nelle librerie edito da Rizzoli.

Per saperne di più sulla messa in scena che avrà luogo a Trieste, sul calendario delle recita e sui prezzi di botteghino, si rimanda alla scheda dello spettacolo presente sul sito ufficiale del Teatro.

Comunicato stampa Teatro Stabile FVG

"La lunga vita di Marianna Ucria, pluripremiato romanzo di Dacia Maraini giunge sul palcoscenico del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia nella riduzione teatrale curata dalla stessa attrice. Oltre venti attori nel cast che - diratto da Lamberto Suggelli - intreccia freschi talenti alla grande scuola di Mariella Lo Giudice e Luciano Virgilio. Debutto mercoledì 22 marzo."

La lunga vita di Marianna Ucrìa è di certo fra i romanzi più amati e letti degli ultimi anni, e Dacia Maraini vi tratteggia un suggestivo affresco della sua terra, amata profondamente e obbiettivamente criticata: una terra di lussureggianti abbandoni e violenti contrasti, di ricca e raffinatissima cultura e di cieca ingiustizia, una terra palpitante di passioni e di taciuti soprusi. Come quello subìto dalla piccola duchessa Marianna Ucrìa a cui uno zio fa violenza, soddisfacendo gli impulsi di un amore insano...

E se da un lato allibisce che la Sicilia del Settecento perdonasse o almeno tacesse riguardo a tale vergognoso gesto, dall'altro ecco che questa terra, che avrebbe dovuto condannare all'emarginazione la duchessina rimasta muta per lo shock, le offre sorprendentemente lo spazio per riscattarsi, premia il suo attaccamento alla vita e la sua capacità di superare - attraverso la scrittura - la menomazione, divenendo addirittura una delle donne più colte e rispettate di Palermo.

Sono questi i temi, le atmosfere sicuramente affascinanti che giungono sul palcoscenico del Politeama Rossetti con La lunga vita di Marianna Ucria, versione teatrale del romanzo firmata dalla stessa Maraini e portata in scena da Lamberto Puggelli, regista che da molti anni collabora con lo Stabile di Catania nella sua opera di valorizzazione e promozione degli autori siciliani.

Appuntamento di grande interesse dunque con questo spettacolo programmato nell'ambito del cartellone Prosa del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia, in scena da mercoledì 22 a domenica 27 marzo.

La lunga vita di Marianna Ucrìa è stato messo in scena per la prima volta dallo Stabile catanese oltre dieci anni orsono ed ora viene ripreso nella stessa edizione con un nuovo cast: un'autentica scommessa tradurre per la scena un racconto che non solo ha per protagonista una "mutola". Il teatro è infatti "parola", ma Marianna non può parlare, il teatro è "azione", eppure la vicenda s'impernia sulla vivacità intellettuale della protagonista...

L'autrice ha dovuto creare dunque un espediente nuovo, un "io narrante" che è dato dallo "sdoppiamento di Marianna", ora giovane che osserva sé stessa invecchiata, ora anziana, che rivolge lo sguardo stupito a una sé stessa bambina e persa.

«Questo gioco di prospettiva - afferma infatti Dacia Maraini - ha permesso di "riferire" il pensiero della protagonista che è parte integrante del tessuto narrativo. Nel gioco dialettico fra chi guarda e chi è guardato, chi spia ed è spiato, si inseriscono gli altri personaggi, a momenti proiezioni di una storia familiare dalle molte stravaganze e distorsioni, a momenti fantasmi di una mente che riflette su di sé e il mondo che la circonda».

Conosciamo così la signora Madre che - come accenna l'autrice nelle sue note - si è voluta morta per non morire, e trascorre le giornate alla finestra guardando gli altri agire, con una ciotola di canditi in grembo, il tabacco da naso a portata di mano, il laudano pronto nel bicchiere. Poi il signor Padre, affascinante uomo di mondo, un poco Casanova, un poco filosofo. È lui che regala alla figlia il necessario per scrivere (la tavoletta pieghevole, la boccetta dell'inchiostro, la penna, il sacchetto con la cenere).

E ci viene presentato anche il marito-zio che concepisce l'amore solo come rapina, ma poi finisce per attirare la nostra comprensione, per il modo in cui è stato educato e le privazioni che ha subito. E la nonna Giuseppa, figura fondamentale che insegnerà a Marianna a leggere e scrivere, fornendole lo strumento per la propria affermazione...

E del grande affresco fanno parte infine tante figure minori, ma non per questo meno importanti per Marianna: fra esse la cuoca Innocenza, premurosa e brontolona, il fratello abate che è il solo che comprende Marianna e le svela senza volerlo la causa della sua menomazione. Inoltre le tre figlie di Marianna: la irrequieta Giuseppa, la soave Manina, l'aspra Felice, e soprattutto Saro servo devoto, ambizioso e profondamente innamorato, che imparerà a scrivere per comunicare il suo amore alla protagonista: grazie a lui Marianna comprenderà che il corpo di una "mutola" può sentire, intensamente.

A firmare la messinscena sono Lamberto Puggelli per la regia, Roberto Laganà Manoli per le scene e i costumi, Giovanna Busatta per le musiche, Franco Buzzanca per le luci.

Un cast di qualità annovera più di venti attori sulla scena: Mariella Lo Giudice (Marianna adulta), Luciano Virgilio (il Padre, duca Signoretto Ucrìa), Marcello Perracchio (il Fratello, Carlo Ucrìa, abate) e Pietro Montandon (il marito-zio, duca Pietro Ucrìa di Scannatura). Accanto a loro recitano Ester Anzalone (la Madre, Maria Scebarras di Scannatura), Antonietta Carbonetti (la Nonna Giuseppa), Egle Doria (la Figlia, Manina Ucrìa), Raffaella Esposito (la Figlia, Giuseppa Ucrìa), Evelyn Famà (la Figlia, Felice Ucrìa, monaca), Silvio Laviano (Saro), Adelaide Messina (Peppinedda), Margherita Mignemi (Innocenza, serva), Salvo Piro (Il Figlio, Mariano Ucrìa di Fontanasalsa e Scannatura), Elena Sbardella (Marianna giovane), Davide Sbrogiò (Giacomo Camaleo), Manuela Ventura (Fila), Giuseppe Bisicchia, Salvo Puglisi e Marco Sanna (Giuseppe Bisicchia, Salvo Puglisi, Marco Sanna) e Giorgia Torrisi (Marianna bambina).

La lunga vita di Marianna Ucrìa va in scena al Politeama Rossetti - settimo titolo del cartellone Prosa dello Stabile regionale - da mercoledì 22 a domenica 27 marzo: le recite serali (mercoledì, giovedì, venerdì sabato) hanno inizio alle ore 20.30, le pomeridiane di giovedì e domenica alle ore 16.

I biglietti sono in vendita presso la Biglietteria del Politeama Rossetti (da martedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19) e il Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19), presso le agenzie di Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani) e Udine (Associazione Culturale Udine Sipario), San Vito al Tagliamento (Medina) e presso le Agenzie del circuito Charta presenti sul territorio nazionale. Vendite telefoniche chiamando CallTicket allo 040.986.986.6 Informazioni anche sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.

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