Umberto Orsini e Franco Branciaroli in "Pour un oui ou pour un non" di Nathalie Serraute

Umberto Orsini e Franco Branciaroli in Pour un oui ou pour un non, commedia di Nathalie Serraute

Notizia inserita il 04/05/2022

Due maestri assoluti del teatro e manipolatori della parola come Umberto Orsini e Franco Branciaroli, diretti da Pier Luigi Pizzi, sono protagonisti di un testo che pone la parola e le sue incomprensioni al proprio centro: "Pour un oui ou pour un non". La commedia di Nathalie Serraute è in scena al Politeama Rossetti dal 5 all'8 maggio per il cartellone "Prosa" del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

«Abbiamo 252 anni in tre e francamente non ci aspettavamo un successo simile (...)» scherzavano Umberto Orsini, Franco Branciaroli e Pier Luigi Pizzi, poco prima di trionfare al Piccolo Teatro di Milano a inizio anno. «In Italia gli spettacoli sulla parola reggono difficilmente» ha spiegato Umberto Orsini. «Il valore della parola è importantissimo, e dette da noi fanno intuire mondi diversi attraverso i nostri corpi che portano la nostra età e il nostro passato. È una commedia leggera basata sulle parole e sulle intonazioni, ma lentamente abbiamo capito la profondità di questo lavoro. Abbiamo capito che la commedia, scritta per due cinquantenni, fatta da noi avrebbe assunto un significato più profondo perché il rimproverarci una vecchia sciocchezza alla fine della vita, fa riflettere il pubblico».

In realtà il successo è naturale, doveroso, per artisti che - attraverso le loro vite e la loro creatività - hanno scritto pagine fondamentali della storia del teatro recente e che ora riservano al pubblico un lavoro "a tre", raffinatissimo.

Due manipolatori della parola - Orsini e Branciaroli, di cui gli appassionati di teatro conoscono le prove ineccepibili nei classici più amati come pure in importanti sperimentazioni - e un regista, Pizzi, che è anche scenografo, costumista, capace di regalare creatività e sapiente competenza al teatro di prosa, come al cinema o al mondo della lirica internazionale.

Ad unirli ora è - oltre alla comune, inesauribile passione per il palcoscenico - un testo intrigante e misterioso di Nathalie Serraute, "Pour un oui ou pour un non".

La commedia inscena l'incontro fra due amici che si ritrovano dopo un lungo distacco, avvenuto apparentemente senza una vera ragione. Dialogando e interrogandosi sui possibili motivi dell'allontanamento, comprendono che a dividerli sono stati un silenzio e un'intonazione, incastrati malamente all'interno di una frase...

Sono spesso ambigui i silenzi, le pause, gli accenti che vestono un dialogo: non è affatto certo che chi li pronuncia li intenda così come l'uditore li percepisce. Si ammantano facilmente di significati multipli, si deformano e variano a seconda di emozioni soggettive e situazioni non sempre prevedibili. Ecco allora chiarirsi il senso del titolo, traducibile letteralmente come "Per un sì o per un no" ma che nell'uso francese va a rappresentare l'inezia che può cambiare o rovinare tutto, l'apparente nonnulla che deflagrerà in lacerazioni imprevedibili.

Questo terreno ha sempre attratto Nathalie Serraute (1900 - 1999), una delle scrittrici francesi più importanti e premiate dell'ultimo secolo. Russa di origine, vissuta in Francia fin da bambina, esordì con brevi opere narrative ("Tropismi" il suo debutto nel 1938) ma si espresse poi attraverso romanzi (o meglio "antiromanzi" in cui poneva in discussione i canoni classici del genere) e anche attraverso la drammaturgia che le assicurava la possibilità di indagare sulle deformazioni della conversazione, e le ha permesso di occupare un posto importante fra il teatro dell'assurdo e il teatro del quotidiano.

La parola dunque è posta al centro della pièce, e vi sfodera tutta la sua potenza come pure ogni possibile insidia interpretativa: soltanto a due maestri assoluti come Umberto Orsini e Franco Branciaroli era possibile affidare il compito di rendere viva questa parola, di permetterle di attraversare la carne dei loro personaggi, di sostanziarsi davanti alla platea. Una sfida che i due hanno assunto con impegno e divertimento, forti del loro irraggiungibile talento, portando in scena un'amicizia potente e sincera che rischia di naufragare per uno sfortunato intreccio di attese mancate e taciute incomprensioni.

Lo spettacolo replica alla Sala Assicurazioni Generali alle ore 20.30 dal 5 al 7 maggio e domenica 8 maggio alle ore 16. Per biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. L'ingresso in sala sarà consentito con mascherina Ffp2. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.

POUR UN OUI OU POUR UN NON

di Nathalie Sarraute

traduzione di Pier Luigi Pizzi

regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi

con Umberto Orsini e Franco Branciaroli

con le voci di Flavio Francucci e Chiara Degani

assistente alla regia Lorenzo Maria Mazzoletti

luci Carlo Pediani

suono Alessandro Saviozzi

produzione Compagnia Orsini e Teatro de Gli Incamminati

in collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano

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