Pipino il Breve

Notizia inserita il 23/02/2009

"Pipino il Breve, commedia con musiche di Tony Cucchiara è stato un successo straordinario per lo Stabile di Catania, che nel suo cinquantenario e a trent'anni dall'esordio, riallestisce lo spettacolo, ispirato all'opera dei Pupi siciliani. In scena una compagnia numerosissima capitanata da Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Anna Malvica, Ilaria Spada, Mirko Pettini. Debutto al Politeama Rossetti di Trieste mercoledì 25 febbraio alle 20.30".

Era il 1978 quando Pipino il Breve riceveva il primo applauso entusiasta, dal pubblico del Teatro Stabile di Catania: nasceva in quel momento un'avventura lunga oltre trent'anni, uno spettacolo che ha rappresentato un evento nel panorama del teatro italiano.

Scritta da Tony Cucchiara e diretta da Giuseppe di Martino, questa suggestiva e singolare commedia con musiche continuò infatti a essere ripresa in tournée per tutti gli anni Ottanta, replicando con esiti trionfali non solo in Italia, ma anche in Russia, ex Jugoslavia, Romania, Belgio, Olanda, Austria, Svizzera, Germania e addirittura a Broadway, in Sudamerica, in Australia...

Non è un caso, dunque, che oggi - a celebrazione del suo cinquantenario ­- lo Stabile etneo abbia scelto di riallestire proprio Pipino il Breve e di riproporlo sui palcoscenici nazionali: a Trieste è ospite - in esclusiva regionale - della Stagione Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia da mercoledì 25 febbraio a domenica 1 marzo.

Dopo trent'anni, anche per la singolarità delle scelte iniziali, lo spettacolo non mostra il segno del tempo: si rivela invece molto piacevole e divertente. Sicuramente è merito dell'originalità di un testo ricavato dai volumi di Giusto Lo Dico, studioso dell'Opera dei Pupi siciliani. Come pure del gusto elegante che Tony Cucchiara ha dimostrato nel coniugare musica e parole: le canzoni sono di una bellezza unica, sia per il ritmo poetico che per la ricerca sofisticata del linguaggio, tanto che l'artista agrigentino è stato da molti considerato tra i maggiori "risuscitatori" della poesia siciliana.

Accanto a ciò vanno annoverate le suggestioni di una regia davvero ispirata (di Giuseppe Di Martino, ripresa da Giuseppe Dipasquale), la maestosità di un impianto scenografico di grande impatto e di costumi ricchi, oltre all'energia delle coreografie di Guido Guidi ricostruite da Donatella Capraro.

«Solo i grandi successi riescono a reiterare sé stessi se rimangono a sé stessi fedeli (...)» scrive nelle sue note Dipasquale, che ha voluto ricostruire Pipino il Breve con rispetto filologico dell'edizione originale. «Pipino di ieri, dunque, è il Pipino di oggi - continua - e questa ribadita simiglianza con sé stesso ne fa uno spettacolo sempre nuovo. Alcuni degli interpreti sono quelli di allora, Musumeci, Pattavina, la Malvica, ed Enza Lauricella, con Leonardo Marino oggi nel ruolo che fu di Cucchiara. Gli altri sono della generazione più vicina a noi. (...) Bisogna riconoscere che una commedia musicale come Pipino, con una forte idea teatrale sotto, che recuperasse tradizione, antropologia, linguaggi mutuati da un genere come quello dell'Opera dei Pupi, fino ad allora non era stata mai tentata».

E il tentativo di portare l'Opera dei Pupi su un palcoscenico di attori veri, per quanto rischioso, ha premiato con decisione. Il plot di questo brillante Pipino il Breve fa un passo indietro rispetto le storie raccontate dal Teatro dei Pupi, che rievocano la chanson de geste, l'epopea dei Paladini di Francia, di Orlando, Rinaldo e della bella Angelica. Cucchiara fa invece un passo indietro e racconta l'avventuroso preludio alle nozze fra Pipino il Breve e Berta la Piedona, genitori di Carlo Magno.

La storia si ambienta nel Medioevo, in Francia, dove il re Pipino il Breve, ormai molto maturo e senza figli, decide di sposare Berta, figlia del re d'Ungheria. La nobile si mette in viaggio per la Francia, dove saranno celebrate le nozze, però, la malvagia figlia del conte Belisario, Falista, che le assomiglia moltissimo, ordina al suo scudiero di uccidere la promessa sposa per sostituirsi a lei. Dopo sette anni, non avendo mai avute notizie della figlia, i sovrani d'Ungheria si recano in visita a Pipino e scoprono l'inganno. Che fine avrà fatto Berta? Sarà davvero morta? A sciogliere il mistero è un mercante che porta a Corte un tappeto: vi è intessuta la storia di Berta e anche l'indicazione di dove è nascosta. La stessa sposa ha compiuto quel lavoro, che ne decreta la salvezza e il coronamento delle desiderate nozze.

Pipino il Breve, produzione del Teatro Stabile di Catania, è dunque una commedia con musiche di Tony Cucchiara, con cui, per il testo, ha collaborato Renzo Barbera. La regia era di Giuseppe Di Martino ed è stata ora ripresa da Giuseppe Dipasquale. Le scene e costumi sono firmati da Francesco Geracà ripresi da Giuseppe Andolfo ed i movimenti coreografici erano di Guido Guidi e sono stati ripresi da Donatella Capraro. Cura la direzione musicale Gianluca Cucchiara, le luci sono ideate da Franco Buzzanca.

In scena ammireremo un ampio cast d'interpreti: Tuccio Musumeci (Pipino il Breve, Re di Francia), Pippo Pattavina (Filippo, Re d'Ungheria), Anna Malvica (Belisenda, Regina d'Ungheria), Ilaria Spada (Berta la Piedona), Mirko Petrini (Marante, scudiero di Falista), Leonardo Marino (Il cantastorie), Enza Lauricella (la lamentatrice), Franco Mirabella (Bernardo di Chiaramonte), Cosimo Coltraro (Aquilone di Baviera), Giampaolo Romania (Morando di Ribera), Laura Geraci (Falista), Sergio Seminara (Belisario di Magonza/Lamberto), Ester Anzalone, Chiara Cimmino, Iridiana Petrone, Alberto Bonavia, Emilio Torrisi, Giovanni Tuzza (Cortigiani e popolani). Inoltre prendono parte allo spettacolo i musicisti Edoardo Cicala, Filippo Lo Brutto,Giovanni Lo Brutto, Pippo Russo.

Lo spettacolo replica allo Stabile regionale da mercoledì 25 a sabato 28 febbraio alle ore 20.30, doppia replica il giovedì 26 (alle 16 e alle 20.30) e domenica 1 marzo con inizio alle 16.

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