Notizia inserita il 13/02/2015
"Illustrate le linee del nuovo progetto artistico del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: nelle produzioni, scelte contemporanee e volte all'area mitteleuropea, collaborazioni con il territorio e valorizzazione delle sue potenzialità. Le novità da marzo, con la proposta de Il Metodo di Galceran in collaborazione con La Contrada, e dello spettacolo su Podrecca Dai 3 ai 93 di Barbara Della Polla ed Ennio Guerrato. La programmazione Danza si rinnoverà in un Festival annuale. Debutta al Mittelfest 2015 la prima produzione firmata da Franco Però, Das Vermächtnis di Schnitzler, con Stefania Rocca e Franco Castellano: inaugurerà la prossima stagione al Politeama Rossetti".
Un tessuto prezioso e complesso in cui s'intreccia una ricca
varietà di istanze culturali: è questa l'immagine del
territorio cui il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia fa
riferimento, racchiudendo in sé le anime di una città
- Trieste - e di una regione dalla storia complessa, in cui trovano
contatto i mondi della Mitteleuropa, del Levante, dei Balcani... Ne
risulta una dimensione unica sul piano della commistione di storia,
culture, tradizioni, comunità. «È in queste
culture, in questi mondi, che un progetto artistico deve trovare la
sua prima ragion d'essere».
Sono le parole di Franco Però, direttore del Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia, che - assieme al Presidente Miloš
Budin - ha illustrato le linee principali del progetto artistico
2015, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta
giovedì 12 febbraio alle 11 al Café Rossetti.
Invitati dalle nuove indicazioni ministeriali a progettare
secondo una prospettiva lunga, immaginando l'attività alla
luce di uno sviluppo triennale, lo Stabile regionale punta a farsi
dunque portavoce della complessità e ricchezza del
territorio, guardando al mondo ex asburgico e a quello di lingua
tedesca, al Mediterraneo orientale e all'ovest linguisticamente
legato alla Venezia Giulia... Il che - ha spiegato il direttore -
non significa chiudersi ad altri stimoli che possono arricchire la
programmazione, bensì tenere conto in ogni proposta di tali
dati, delineare con coerenza la ricerca.
Linee che troveranno espressione in particolar modo
nell'attività di produzione dello Stabile, che il direttore
Però intende incrementare e innovare.
Si partirà dunque da un testo inedito per l'Italia di
Arthur Schnitzler, Das Vermächtnis (Il testamento)
che lo Stabile coprodurrà con Artisti Riuniti e con il
Mittelfest. A Cividale, nella cornice del Mittelfest 2015 nel
luglio prossimo, avverrà il debutto nazionale, mentre a
ottobre Das Vermächtnis inaugurerà la
Stagione 2015-2016 dello Stabile.
Lo spettacolo, diretto da Franco Però, vede fra i
protagonisti due attori di spessore e talento come Stefania Rocca e
Franco Castellano e propone l'amaro e presago ritratto di una
famiglia altoborghese che, pur professando idee progressiste, alla
comparsa del diverso lentamente ne prende le distanze e giunge ad
espellerlo cinicamente, nel timore di perdere il proprio rango in
società. L'attenzione alla drammaturgia contemporanea
continuerà ad essere nell'attività dello Stabile un
punto forte, cui si intende dedicare spazio e attenzione crescenti:
la seconda produzione nuova, sarà dunque incentrata proprio
su un autore fra i più interessanti nel panorama nazionale,
il bolzanino Roberto Cavosi. Rosso Venerdì - questo il
titolo dello spettacolo - ha un'affascinante struttura
drammaturgica, di "monologo a più voci": intreccia diversi
flussi di coscienza che si compongono in una storia attuale, di
uomini e donne con i loro peccati, le imperfezioni, i sogni, le
fragilità. Attori di una Passione contemporanea. Lo
spettacolo, che sarà diretto da Igor Pison - regista
triestino molto applaudito nel recente allestimento di Trieste, una
città in guerra - sarà interpretato dagli attori del
"nucleo stabile" che il direttore Però impegnerà
continuativamente nell'attività del Teatro.
Questa compagnia - che rappresenterà un momento di
innovazione e significato per lo Stabile - è in via di
definizione e sarà annunciata appena tutti i suoi componenti
saranno individuati.
Un altro momento portante della prossima stagione, anticipato da Franco Però, riguarda la figura di Pier Paolo Pasolini: al grande intellettuale di origini friulane, di cui proprio nel 2015 ricorre l'anniversario della morte, sarà dedicato un articolato progetto, naturalmente non ancora definito in tutti i dettagli. Per ora è possibile annunciare che a novembre verrà ripreso l'applaudita produzione Una giovinezza enormemente giovane, di Gianni Borgna con Roberto Herlitzka e la regia di Antonio Calenda, mentre è in preparazione un nuovo importante allestimento di Porcile per la regia di Valerio Binasco di cui lo Stabile regionale sarà coproduttore con il Teatro Metastasio/Stabile della Toscana: il debutto nazionale si terrà nella prestigiosa cornice del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Attorno a questi due significativi spettacoli si incardinerà un programma di approfondimenti, letture, proiezioni di documenti legati a Pasolini che rappresenteranno per la regione un'opportuna proposta di riflessione sullo scrittore.
Una linea fondamentale, per la direzione, sarà poi quella
della collaborazione e del dialogo con teatri e strutture della
città, della regione e anche dei paesi confinanti, con cui
si sono già aperti in questi mesi confronti e progetti di
rilievo (ricordiamo il dialogo con Zagabria, dove è stato
ospite lo spettacolo con Herlitzka, ma anche la collaborazione con
lo Slovensko mladinsko gledališče di Ljubljana, lo
Slovensko narodno gledališče di Nova Gorica, lo
Schauspielhaus di Graz per Nora Gregor): un'attenzione al
territorio e alle sue potenzialità in ambito teatrale che
è vitale e arricchente in questo momento storico. In
quest'ambito è da evidenziare la prosecuzione della
collaborazione innanzitutto con lo Slovensko Stalno
Gledališče - Teatro Stabile Sloveno di Trieste, con cui
è stato realizzato in questa stagione l'applaudito progetto
di Trst, mesto v voinj/ Trieste, una città in guerra, di
Carlo Tolazzi e Marko Sosič. Lo spettacolo, sarà in
scena a Lubiana il prossimo 2 giugno nell'ambito del Festival
Drama. Ugualmente, si rinnoverà la sinergia già in
atto su più piani, con la Cooperativa Bonawentura/Teatro
Miela e si avvierà una inedita intesa con la Civica
Accademia Nico Pepe di Udine.
Ma lo Stabile del Friuli Venezia Giulia si è spinto anche
oltre: a seguito di un'analisi degli eventi teatrali più
degni di nota che il territorio ha recentemente espresso ma che,
per ragioni diverse avevano vissuto solo per l'espace d'un matin,
si è scelto di valorizzare alcuni di questi titoli. Dunque
si coprodurrà con con La Contrada - Teatro Stabile di
Trieste, Il Metodo di Jordi Galceràn, che si avvale di forze
artistiche tutte del territorio. È interpretato da Maria
Grazia Plos, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna e Riccardo
Maranzana per la regia di Andrea Collavino, ed affronta i temi
attualissimi della ricerca del lavoro, della rivalità che
l'autore trasforma in un gioco avvincente e crudele. Lo spettacolo
si vedrà già a marzo (dal 10 al 29) alla Sala Bartoli
e sostituirà 456, spettacolo annullato dai produttori e
inizialmente programmato nel cartellone Prosa.
Un graditissimo ritorno sarà poi quello di Artemisia Gentileschi scritto e diretto da Lino Marrazzo e interpretato dagli ottimi Fulvio Falzarano e Silvia Siravo: lo Stabile ne assume la produzione e lo ripropone alla Sala Bartoli dall'8 al 12 marzo, indotto anche dalla grande richiesta delle scuole e del pubblico che ha esaurito completamente la disponibilità di posti nelle rappresentazioni programmate a ottobre scorso.
Si inizia poi a far "uscire dai bauli" i Piccoli di Podrecca. Attorno a Dai 3 ai 93 - Una meravigliosa invenzione, Vittorio Podrecca e il Teatro dei Piccoli, bello spettacolo nato da un'idea di Barbara Della Polla ed Ennio Guerrato prodotto dalla Cooperativa Cassiopea in collaborazione con lo Stabile, sarà costruito un progetto importante di formazione di nuovi marionettisti e di restauro delle preziose marionette (possibile anche grazie a un contributo ministeriale ricevuto ad hoc), a cui seguirà naturalmente una serie di repliche alla Sala Bartoli (dal 4 al 14 maggio).
Una rilevante novità, infine, riguarderà la
programmazione della Danza: a partire da marzo infatti
nascerà un Festival dedicato alla danza, che nel 2015
coinvolgerà i grandi titoli internazionali già
programmati nella stagione (dal Gala del New York City Ballet, alla
punta di diamante di Biancaneve con il Ballet Preliocaj, alla
Hubbard Street Dance Chicago) a cui si intrecceranno proposte di
compagnie più piccole ma ugualmente interessanti e declinate
alla contemporaneità, altrimenti difficilmente programmabili
nella stagione istituzionale.
Un arricchimento, dunque - questo del Festival dedicato alla danza
- che prende il via nel 2015, a dieci anni dalla prima "proposta
strutturata", programmata dal Teatro Stabile del Friuli Venezia
Giulia. Si è ritenuto che i tempi fossero maturi per offrire
a Trieste, e al territorio di riferimento, un vera e propria
rassegna che con cadenza annuale, si proporrà a primavera.
Una rassegna destinata a crescere, a incentivare il dialogo con i
Paesi vicini sia a livello di programmazione che di attrazione del
pubblico, a offrire proposte d'alto livello. Per il 2015 la
programmazione è quasi completamente definita: il festival
si terrà dal 10 marzo al 24 aprile e prevederà, fra
le altre cose, il coinvolgimento della Compagnia Arearea di Udine e
di Actis DanceProject Festival, associazione triestina che opera in
diversi campi artistici con spettacoli e performances di teatro e
di danza.
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