Politeama Rossetti: 'Le voci di dentro'

Notizia inserita il 6/02/2008

"La grande drammaturgia di Eduardo ritorna protagonista sul palcoscenico del Politeama Rossetti con Le voci di dentro, inserito nel cartellone Prosa dello Stabile regionale. Lo spettacolo, diretto da Francesco Rosi, si avvale della interpretazione di Luca De Filippo nel ruolo del protagonista. Debutto mercoledì 6 febbraio e repliche fino a domenica 10".

Atteso debutto mercoledì 6 febbraio alle 20.30 al Politeama Rossetti: andrà in scena - per il cartellone Prosa dello Stabile regionale - Le voci di dentro, capolavoro della drammaturgia eduardiana.

L'allestimento, firmato da un regista dello spessore di Francesco Rosi si avvale dell'interpretazione di un cast affiatatissimo, capeggiato da Luca De Filippo che ammireremo nei panni del protagonista, Alberto Saporito.

Scritta nel 1948, la commedia - che l'autore definì "una tarantella in tre atti" - appartiene al ciclo degli scritti eduardiani del più immediato dopoguerra, periodo del quale esprimono tutta l'inquietudine, le speranze, le delusioni. E disillusione traspare da Le voci di dentro che tratteggia un quadro quantomai difficile e spoetizzato dell'Italia, in un momento che invece avrebbe dovuto essere positivo e completamente votato al futuro.

Secondo Francesco Risi, la commedia non solo è un efficace ritratto della società e della famiglia italiana del dopoguerra, ma assume anche un forte valore presago.

«La nostra cronaca quotidiana - sottolinea - è sempre più tormentata da violenze insopportabili: madri che uccidono figli, figli che uccidono padri, familiari che si ammazzano tra di loro, pedofilia sempre più diffusa negli ambienti creati per la protezione dell'innocenza, famiglie sconvolte dall'odio, dai sospetti più atroci, da crimini commessi in nome degli interessi più sordidi. Il valore di profezia della commedia di Eduardo, la sua attualità, sono sconcertanti.». Regista e sceneggiatore napoletano, coraggioso maestro del filone "film-inchiesta" che ha avuto un ruolo fondamentale nel cinema italiano, Rosi è sempre più appassionato del linguaggio teatrale e - con Luca De Filippo - ha già raggiunto il successo nelle passate stagioni mettendo in scena l'eduardiana Napoli Milionaria! al seguito della quale questo nuovo lavoro rappresenta la prosecuzione di una ricerca.

Napoli Milionaria! (1945) - e prima ancora Filumena Maturano - e Le voci di dentro (1948) testimoniano infatti un passaggio nel pensiero dell'autore: da una visione del mondo in cui è ancora viva la speranza nei grandi cambiamenti e nel recupero dei valori dopo la fine della guerra, ad una fase - rappresentata dal secondo testo - in cui invece prevalgono la disillusione e il pessimismo. Un pessimismo che lo scrittore esprime con ironia ma anche con vigore: basta osservare il ritratto che ne Le voci di dentro offre della famiglia, espressione d'ipocrisia e corruzione morale, lontana più che mai dagli ideali di solidarietà, pietà, fratellanza che avrebbero dovuto essere i valori di un Paese volto alla rinascita.

«Secondo me - disse Eduardo stesso a Vito Pandolfi in un'intervista del 1956, a proposito delle commedie del dopguerra - non si è entrati nello spirito, si sono fermati al fatto della commedia. È sfuggito quello che era il mio proposito. I tre figli di Filumena Marturano rappresentano le tre forze dell'Italia: l'operaio, il commerciante, lo scrittore... I figli sono quelli che si tengono nelle braccia quando sono piccoli... Ma quando sono grandi, quando sono diventati uomini, o sono figli tutti quanti o sono nemici... Pensavo con quella commedia di aver messo in evidenza questa situazione ai governanti, pensavo che avrebbero preso dei provvedimenti. Poi scrissi Questi fantasmi, poi Le bugie con le gambe lunghe, ma le cose rimasero stazionarie e allora ho scritto Le voci di dentro, dove il personaggio non parla più perché è inutile parlare quando nessuno ascolta.»

La figura a cui Eduardo in queste righe si riferisce, è uno dei personaggi centrali della commedia, zio Nicola, che davanti a un quadro di relazioni umane e familiari disgustoso - sceglie di non parlare più e di esprimersi attraverso un alfabeto assurdo, fatto di botti, castagnole e sputi su chiunque gli capiti a tiro. La trama vuole che Alberto Saporito, nipote di Nicola, denunci sulla base di un proprio sogno una famiglia di vicini borghesi, i Cimmaruta. Sarebbero trafficanti e avrebbero assassinato un uomo, che effettivamente risulta scomparso: l'accusa presto si rivela infondata.

Paradossalmente però, i Cimmaruta invece di dichiararsi unitamente innocenti, iniziano a sospettarsi l'un l'altro, rivelando rapporti ammorbati dall'invidia e dall'odio reciproco: ogni loro singola illazione viene confidata ad Alberto sotto gli occhi allibiti di zio Nicola... Una commedia metafisica, che sembra evocare tanta nostra realtà.

«Le voci di dentro - aggiunge Luca De Filippo - nel filone del fantastico eduardiano con l'ambiguo rapporto sogno-realtà, esprime profondamente gli umori del tempo, di un Paese scosso nel suo sistema di valori e poco fiducioso in una autentica rinascita, come se gli orrori della guerra, ancorché finita, avessero contaminato la coscienza delle persone, come se una sottile corruzione morale fosse penetrata in profondità, pur coperta da un'apparente moralità, riportando a quella connivenza e alle responsabilità individuali e collettive che avevano rese possibili le tragedie ancora così vicine. Il titolo è emblematico e come tale è entrato nel linguaggio quotidiano: le voci di dentro non corrispondono più alle voci di fuori, e a forza di reticenze, sospetti reciproci e ipocrisie si può arrivare a estremi impensabili, alla negazione della comunicazione e della stima reciproca, rivelando zone insospettabili di una umanità come sperduta».

Lo spettacolo - prodotto da Teatro di Roma e Elledieffe - vede muoversi. al fianco di De Filippo (Angelo Saporito) una numerosa compagnia in cui spiccano i nomi di Gigi Savoia (Pasquale Cimmaruta), Antonella Morea (Rosa Cimmaruta), Marco Manchisi (Carlo, fratello di Saporito), Carolina Rosi (Matilde, moglie di Pasquale Cimmaruta) e che si completa dell'apporto di Anna Morello (Maria, cameriera), Matteo Salsano (Michele, portiere), Matteo Mauriello (Luigi, figlio dei Cimmaruta), Chiara De Crescenzo (Elvira, figlia dei Cimmaruta), Giovanni Allocca (Un brigadiere), Giuseppe Rispoli (Zi' Nicola Saporito), Stefania Guida (Teresa Amitrano) Giuseppe Rispoli (Aniello Amitrano).

Le scene sono di Enrico Job, i costumi dello stesso Job e Cristiana Lafayette, le luci sono invece firmate da Stefano Stacchini.

La Stagione 2007-2008 del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste.

In concomitanza con il debutto de Le voci di dentro, mercoledì 6 febbraio alle ore 18 nel Foyer Vittorio Gassman sarà inaugurata la mostra Nino Taranto ha 100 anni a cura di Giulio Baffi, allestita dall'Associazione Amici del Caffè Gambrinus. Sarà presente Luca De Filippo.

Le voci di dentro è in scena al Politeama Rossetti fino a domenica 10 febbraio: i biglietti sono ancora disponibili presso i consueti punti vendita della Biglietteria del Politeama Rossetti (da martedì a sabato 8.30-12.30, 15.30-19) e del Ticket Point di Corso Italia (giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19) e presso Agenzia Bagolandia (via S.Marco 45, da lunedì a venerdì 9-13 e 16-19; sabato 9-12), Agenzia Pansepol (via del Monte, 2, giorni feriali 8.30-12.30, 15.30-19), Agenzia Peekabooh (Muggia, Riva De Amicis, 21, da lunedì a venerdì 9-12.30, 16-19; sabato 9-12) e presso le agenzie di Monfalcone (Agenzia Universal), Gorizia (Agenzia Appiani), San Vito al Tagliamento (Agenzia Medina Viaggi), Udine (Biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine), Venezia (Agenzie IAT di Piazzale Roma, San Marco e Bookshop di Venice Pavillon), Mestre (Agenzia Felicità Viaggi), Vittorio Veneto (Agenzia Medina Viaggi) e Vicenza (Agenzia Vicenza.com) e presso le altre Agenzie del Circuito Charta presenti sul territorio nazionale (elenco sul sito del Teatro). Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it. e al tel. 040/3593511.

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