Notizia inserita il 10/12/2013
"Luca Zingaretti e Massimo de Francovich duettano in un "match drammaturgico ideale": la commedia La torre d'avorio di Ronald Harwood in scena da mercoledì 11 dicembre al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Zingaretti è anche regista dello spettacolo, fra i più applauditi nel panorama nazionale".
Un grande direttore d'orchestra convive con la follia nazista pur di non privare il suo popolo della consolazione della bellezza, delle note di Mozart, Brahams, Beethoven... È Wilhelm Furtwängler che Ronald Harwood pone al centro di una commedia tesa e interessante, immaginando l'interrogatorio a cui sarebbe stato sottoposto durante il processo di denazificazione.
Si tratta de La torre d'avorio rivelatasi fin dal debutto - nel 1995 a Londra - un clamoroso successo internazionale. È Luca Zingaretti - in veste di regista e interprete - a portare in Italia questo bellissimo testo e a trasformarlo in uno degli spettacoli più applauditi nel panorama nazionale. A Trieste, ospite dello Stabile regionale, arriva mercoledì 11 dicembre e replica per il cartellone Prosa fino a domenica 15.
Zingaretti si assume il ruolo del maggiore americano che interroga l'eccellente direttore tedesco (magistralmente interpretato da Massimo De Francovich) che - è realtà - davanti ai colpi dell'accusatore assolutamente indifferente alla sua fama, così si difese: «Sapevo che la Germania era in una situazione terribile: io mi sono sentito responsabile per la musica tedesca, ed è stato mio compito farla sopravvivere a questa situazione, per quanto ho potuto. La preoccupazione per il fatto che la mia musica potesse essere usata dalla propaganda ha dovuto cedere alla preoccupazione più grande di conservare la musica tedesca, di farla ascoltare al popolo tedesco. Questo popolo, compatriota di Beethoven, Mozart e Schubert...».
Il grande maestro Wilhelm Furtwängler,
considerato fra i massimi direttore d'orchestra del XX secolo, fino
al 1945 aveva in effetti diretto i Berliner Philharmoniker: era sul
podio in molte occasioni ufficiali durante il regime nazista che lo
rispettò per il suo spessore artistico e gli permise di
lavorare da privilegiato. Egli mantenne nei confronti del regime
comunque grande distacco: non si iscrisse mai al partito, mai fece
il saluto nazista. Alla fine di un concerto escogitò un
sotterfugio (rimasto famoso) pur di non stringere la mano ad
Hitler.
Il suo atteggiamento ambiguo rispetto agli ebrei però non
aiuta a comprenderlo: da un lato elogiò musicisti ebrei e
salvò alcuni elementi dei Berliner dal campo di
concentramento, ma dall'altro ostacolò la presenza di ebrei
in altre posizioni professionali e gli fu anche imputato di aver
fatto propaganda antisemita contro il maestro Victor de
Sabata...
La sua figura possiede dunque qualche ambiguità: ciò assieme al suo atteggiamento altero e alla sua fama clamorosa ne fece un soggetto ideale, eclatante ed esemplare per il processo di denazificazione in cui i vincitori dal 1946 si impegnarono molto.
Chiuso nel suo mondo fatto di armonie e bellezza, vibrante di umiliazione il Maestro è quanto di più lontanto si possa immaginare dal maggiore Adam (cui Luca Zingaretti presta ostinazione e durezza). Fra loro - tradotto nella bella drammaturgia del contemporaneo Harwood, autore di capolavori come Servo di scena, Il pianista, Quartet - avviene quello che nella boxe si definirebbe un "match ideale".
La torre d'avorio di Ronald Harwood è diretto da Luca
Zingaretti sulla traduzone di Masolino d' Amico. Ne sono
protagonisti lo stesso Zingaretti e Massimo de Francovich accanto
ai quali applaudiremo in scena Paolo Briguglia, Gianluigi Fogacci,
Francesca Ciocchetti, Caterina Gramaglia.
Le scene sono firmate da Andrè Benaim, i costumi da Chiara
Ferrantini e le luci da Pasquale Mari. È prodotto da
Zocotoco srl.
Lo spettacolo replica dall'11 al 15 dicembre alla Sala Assicurazioni: tutte le recite si svolgono alle ore 20.30 tranne la pomeridiana di domenica 15 dicembre, come di consueto in programma alle ore 16.
I biglietti si possono acquistare presso i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale, attraverso il sito www.ilrossetti.it, mentre informazioni sono disponibili anche al telefono chiamando il Teatro allo 040-3593511.
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