La vedova allegra

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Fiore all'occhiello e al centro della programmazione di questa 36^ edizione del Festival è La vedova allegra capolavoro di Franz Lehar messo in scena per celebrare i 100 anni dalla prima rappresentazione viennese al Theater an der Wien nel 1905 cui fece seguito, nel 1907 la prima rappresentazione italiana al Teatro Filodrammatico di Trieste. In seguito, dall'agosto 1950, con la prima edizione all'aperto del Festival al Castello di San Giusto inaugurata appunto dall'operetta di Franz Lehár e diretta dal M° Cesare Gallino con Marka Magiary, la Vedova allegra diviene un "cult" della rassegna musicale dell'Operetta organizzata dal Teatro Verdi. Numerose le edizioni che seguirono, precisamente 12 di cui sono da ricordare in particolare quella del 1956 con Marta Eggert e Jan Kepura, del 1980 con Elena Zilio nel ruolo di Hanna Glawari fino alle più recenti nel 1990 -con la direzione di Daniel Oren-, nel 1997 e infine nel 2001 con la direzione di Wolfgang Bozic, Alessandro Safina nel ruolo del conte Danilo e Maria Pia Ionata in alternanza con Antoria Brown in quello della Glawari. Il 19 luglio sul palcoscenico del Teatro Verdi sotto la guida del M° Daniel Oren, a cui si alternerà - in due recite la direzione il M° Daniel Pacitti, direttore artistico di recen te nomina al Teatro Verdi di Trieste - si rinnoverà il fascino e la magia di quel ritmo pressante delle scene che si susseguono in un turbine dominato dallo spirito della danza, motore primo del meccanismo drammaturgico della Vedova allegra.

L'intreccio sentimentale si basa su una serie di equivoci che coinvolgono tutti i personaggi con scambi di coppie, di promesse, di sospetti e di rivelazioni che si sbrogliano alla fine con il matrimonio dei due protagonisti la bella Hanna Glawari, impersonata dal soprano Fiorenza Cedolins e in alcune recite da Amarilli Nizza e il Conte Danilo, un aitante principe diplomatico interpretato da Miro Dworsky e, in alternanza, da Armando Ariostini.

Ambientata a Parigi, città del mito della mondanità del "Chez Maxim" simbolo delle giornate libertine di Danilo, La Vedova allegra annovera alcune pagine di valzer tra le più belle, quali Tace il labbro, le Sirene della danza, la nobilissima Romanza della Vilja , la scanzonata Vo' da Maxim e, nel finale, la famosissima marcetta E' scabroso le donne studiar. Daniela Mazzucato nel ruolo di Valencienne e Vittorio Grigolo nel ruolo di Camillo de Rossillon sono l'altra coppia che muove la ruota della vicenda dell'operetta più rappresentata al mondo. Nel ruolo comico di Negus ritorna un grande artista per anni protagonista di questo genere musicale: Elio Pandolfi. Nella messa in scena creata da Gino Landi e ripresa da Giulio Ciabatti , si muovono anche altri artisti e attori: Arnaldo Rinaldi e Marcello Lippi interpreti del ruolo del Barone Mirko Zeta, Armando Gabba, Max Renè Cosotti, Nicolò Ceriani, Mario Bertolino, Marzia Postogna, Mina Blum, Angelo Nardinocchi e Mariella Terragni insieme all'Orchestra, il Coro istruito dal M° Lorenzo Fratini e il Corpo di ballo del Teatro Lirico "Giuseppe Verdi". La Vedova Allegra, si replica il 21,23,26,27 e 29 luglio.

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