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Sala gremita venerdì pomeriggio al Circolo Canottieri Saturnia a Trieste per la conferenza stampa del Dt della nazionale azzurra di canottaggio Andrea Coppola. Una platea variegata di oltre una cinquantina tra allenatori, atleti e dirigenti hanno salutato la visita del numero uno del canottaggio italiano, assecondato al tavolo dal vicepresidente vicario Dario Crozzoli ed il Presidente regionale Tedesco.
Una presenza quella del Direttore Tecnico che mancava da oltre sei anni a Trieste, e che ha suscitato un notevole interesse negli ambienti remieri regionali. 54 anni (il più giovane dei Commissari Tecnici della Federcanottaggio da sempre), napoletano, Coppola ha alle sue spalle un vissuto glorioso da atleta nelle file del Posillipo, e da allenatore poi con il suo club quasi sempre tra i primi in Italia.
"Ho avuto in eredità le squadre nazionali da sei mesi, ed ora ho due anni per dimostrare il valore del canottaggio italiano alle maggiori competizioni nazionali, ma soprattutto ai Giochi Olimpici di Pechino 2008." Quello delle Olimpiadi è il chiodo fisso del tecnico partenopeo che ai mondiali di Monaco a settembre cercherà, sono parole sue, di qualificare almeno 9 equipaggi per i Giochi cinesi, dai quali il Coni si aspetta dal canottaggio almeno 3 medaglie. Parte a braccio parlando di tecnica, con esposizione chiara ed esempi calzanti come è nella sua consuetudine.
Un canottaggio vogato in pillole con raccomandazioni e suggerimenti che piace al pubblico più tecnico. Ma parla anche di quel tanto auspicato decentramento che però, soprattutto a Trieste stenta a decollare. "Concordo con le proposte di decentramento. Formare una barca in ogni regione per poi confrontarle in campo nazionale, gioverebbe a tutti quanti, ed a me in prima persona. Pensate a una barca tutta triestina...I vogatori di buon livello non mancano. E' necessario provare a lavorare assieme per un obiettivo comune."
Un pensiero poi a Londra 2012 come stanno già facendo altri sport, investimenti negli under 23 che sono il futuro della squadra assoluta. E poi torna alla squadra olimpica che assicura: "E' un gruppo in salute e molto motivato. Tra i pesi leggeri c'è un grande agonismo tra i 4 senza per il posto in squadra." La neonata squadra di Adaptive (i diversamente abili) si sta rinfrancando e trovando nuovi validi elementi per le Paralimpiadi. Difficile il decollo del canottaggio femminile che si sta concentrando a Firenze. Poca la tradizione in questo settore, ma auspica un reclutamento più incisivo, maggiore disponibilità, "...ma riusciremo comunque a formare un doppio pesi leggeri competitivo per i mondiali, che speriamo di qualificare per Pechino."
La prima edizione (l'ultima nel 1969...) dei Campionati Europei a Poznan in Polonia potrebbe riservare delle sorprese, anche piacevoli. Chi ci andrà? "A Poznan messa in una data infelice, dopo i mondiali tedeschi, ci andrà di certo una squadra giovane e motivata, supportata da quegli atleti che terminata la rassegna iridata a Feldmoching dimostreranno l'entusiasmo necessario per proseguire ancora una ventina di giorni ad allenarsi per la rassegna continentale."
Ed i triestini? "Qualcosa di buono certamente uscirà anche per il remo triestino in questa stagione." Risponde ammiccando con valigia in mano, mentre si allontana per rispettare gli incontri che lo vedranno sabato al mattino a Padova, nel pomeriggio a Firenze, e domenica mattina a Roma. Un tour de force non indifferente per un Dt di prima nomina.
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