Mostra sulla Triestina Calcio: 'Un secolo di storie di cento primavere'

Mostra Triestina Calcio

Notizia inserita il 19/12/2018

18 dicembre 2018 - 3 febbraio 2019
Al Salone degli Incanti

La mostra ripercorre i primi cento anni di vita dell'US Triestina Calcio 1918 e restera' aperta fino al 3 febbraio con tutta una serie di iniziative e appuntamenti collaterali.

La mostra è curata dal prof. Roberto Spazzali, e impreziosita anche dalla rassegna itinerante del Museo del Calcio di Coverciano, realizzata in occasione dei 120 anni della Federazione Italiana Gioco Calcio.

Allestita dal punto di vista architettonico dallo studio di Giovanni Damiani (con tanto di campo di calcio e spalti) e curata sotto il profilo storico dal prof. Roberto Spazzali, la mostra (a ingresso libero e aperta fino al 3 febbraio, con orari variabili ma indicativamente al pomeriggio dalle 15.00 alle 23.00, festivi e prefestivi anche al mattino) si sviluppa attraverso una sezione cronologia e più sezioni tematiche che approfondiscono per testi e immagini la storia della Triestina, raccontando 100 anni della città con le sue vicende.

La sezione tematica -come spiega il prof. Roberto Spazzali- è stata realizzata consultando diversi documenti inediti conservati presso l'Archivio di Stato e l'Archivio Generale del Comune di Trieste che hanno permesso di ricostruire vicende davvero poco note oppure descritte in modo estremamente sommario, come l'origine del calcio a Trieste, i progetti per realizzare impianti sportivi tra Ottocento e Novecento, la storia del campo di gioco di Montebello, oppure come la Triestina fu riammessa in Serie A nel 1947, in considerazione non solo della particolare situazione locale, ma anche delle importanti riforme che la FIGC si apprestava a varare a favore del calcio italiano.

E' stata ricostruita la storia della nascita della Triestina, dal primo patto del 18 dicembre 1918 all'assemblea costitutiva dell'8 febbraio 1919, che darà vita alla società e alla squadra che scenderà in campo l'indomani con i nuovi colori sociali. Sono ricordati gli anni virtuosi della scuola calcistica danubiana che ha la lasciato un segno profondo a Trieste e che ha fatto crescere un'intera generazione di giovani calciatori, da Rocco a Pasinati e Colaussi, da Trevisan a Valcareggi e Radio, che hanno illuminato nei decenni successivi il calcio come atleti e allenatori. Ampio spazio è stato dedicato al tifo spontaneo e poi organizzato.

Uno sguardo è stato lanciato oltre i confini di Trieste, negli Stati Uniti e in Australia dove squadre di calcio formate da emigrati giuliani hanno onorato la terra di origine indossando gli stessi colori della Triestina. E in Australia c'è una squadra che è erede diretta di quella fondata negli anni Cinquanta. Si è voluto anche rammentare quanto costava una volta il calcio e quanto costava andare allo stadio. Ampio spazio è stato dedicato inoltre alle sezioni agonistiche dell'Unione Sportiva Triestina, dal Nuoto e Pallanuoto all'Hockey su pista e su prato, ai campioni di atletica e di corsa su pattini a rotelle, ricordando nomi di atleti forse oggi un po' dimenticati, come pure di altre sezioni agonistiche di più breve durata ma altrettanto significative.

La rassegna diventa un omaggio complessivo al mondo dello sport triestino, qui rappresentato esemplarmente dal caso della Società che festeggia i suoi cento anni di travagliata esistenza. La mostra è impreziosita da cimeli, maglie, corredi sportivi, fotografie, gadget d'epoca, generosamente messi a disposizione da privati collezionisti e dal Comune di Trieste. Non è stato facile raccogliere questo materiale proprio a causa della sua naturale dispersione e dai fallimenti societari che non hanno garantito una continuità nella sua conservazione. Alcuni preziosi cimeli, come la Coppa del torneo Anglo-Italiano (1980) e la Coppa Italia Serie C (1994) sono andati perduti e anche questo appartiene alla storia.

Sempre all'interno del Salone degli Incanti (con ingresso libero, ma solo fino al 28 dicembre) sarà possibile visitare la mostra itinerante del Museo del Calcio di Coverciano, un percorso cronologico dei momenti più esaltanti e significativi della storia della FIGC attraverso il "racconto" dei trofei vinti dalla Nazionale italiana di calcio e di alcuni cimeli dei giocatori più rappresentativi che hanno vestito la maglia azzurra. In esposizione, dalle quattro Coppe del Mondo - 1934, 1938, 1982 e 2006 - alla Coppa Europa del 1968, alle maglie storiche (tra le quali, la maglia numero 10 indossata da Giacinto Facchetti in occasione della fase finale del Campionato d'Europa del 1968, la maglia numero 20 indossata da Paolo Rossi in occasione del Campionato del Mondo 1982, la maglia numero 7 indossata da Paolo Maldini in occasione del Campionato del Mondo del 1990, la maglia numero 6 indossata da Franco Baresi in occasione del Campionato del Mondo del 1994, la maglia numero 5 indossata da Fabio Cannavaro in occasione della finale del Campionato del Mondo del 2006, .....) ed altri cimeli (tra i quali gli scarpini di Pietro Anastasi calzati nel Campionato Europeo del 1968, gli scarpini di Roberto Baggio calzati nel Campionato del Mondo 1990).

Fino al 3 febbraio, il Salone degli Incanti sulle Rive di Trieste diventerà un'autentica "casa dello sport cittadino", dedicata al racconto delle gesta alabardate con tutta una serie di appuntamenti, incontri, momenti di spettacolo, proiezioni e contributi multimediali (vedi pdf programma dettagliato e aggiontato). L'evento è realizzato dal Comune di Trieste, in stretta collaborazione con il Comitato Unione, e con il fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e di Trieste Trasporti.

Da segnalare infine che questo pomeriggio (alle ore 16.00) in viale XX Settembre angolo via Rossetti, sarà scoperta la targa commemorativa sull'edificio dove nacque l'US Triestina Calcio 1918.

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