Ricorda e Splendi

Nel 2004 l’Università di Trieste ha compiuto ottant’anni: pochi se confrontati con le storiche sedi universitarie italiane, ma tanti se si pensa agli importanti avvenimenti storici e socio-politici che si sono succeduti nel suo periodo di vita.

La facoltà, per così dire, primogenita, è stata quella di Economia e Commercio, diretta erede della preesistente Scuola Superiore di Commercio di “Fondazione Pasquale Revoltella”. Tale stretto legame si evince anche dal sigillo della “Regia università degli Studi Economici e Commerciali di Trieste”, che ripropone con orgoglio il simbolo della vecchia scuola.

Con l’avvento del fascismo la vecchia e amata “scuola” ottocentesca viene ripudiata e nello stemma, accanto allo scudo dei Savoia, vengono posti due fasci littori. Con l’evolversi degli eventi, per la stessa sopravvivenza dell’ateneo, scompaiono dapprima i fasci e poi, nel ’46, anche lo stemma reale.

Nel ’47 viene riprodotta la statua di San Giusto, protettore della città, che si trova sul campanile della Cattedrale, ma pochi anni dopo, nel 1950, il magnifico Rettore Cammarata fa disegnare al friulano Marangoni il nuovo simbolo, nel quale il Faro della Vittoria e la Cattedrale di San Giusto, simboli cittadini, sono compresi nella scritta “Università degli Studi di Trieste”. Viene inserito anche un motto, “ricorda e splendi”, nato per essere “un augurio e, insieme, un monito perenne”.

Ad oggi non sono però mai cambiati funzioni ed obiettivi dell’ateneo: “pur adeguandosi alle sempre mutevoli esigenze del tempo, tuttavia conservando nella sostanza lo spirito”, l’Università è entrata nel nuovo millennio con la consapevolezza di avere l’importante compito di trasmettere sapere e conoscenza.

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