A Trieste, ogni stagione ha i suoi aspetti positivi, sia per visitare la città che la natura circostante.
Le motivazioni che possono spingere il turista a scegliere Trieste come meta delle proprie peregrinazioni sono tante: la natura, il fascino di una città mitteleuropea, la cultura, la storia, l’arte, i castelli… insomma, chi più ne ha più ne metta.
Secondo noi un fine settimana è il minimo indispensabile per assaporare almeno un po’ l’aria di qui.
Ma allora perché il NON del titolo?
Perché, se cercate le discoteche e la “vida”, se il vostro sogno è una spiaggia stile Rimini o Riccione, se non amate la cultura, se pensate che una città austriacante sia noiosa, se non amate le persone schiette, se ricercate solo il lusso, allora Trieste non fa per voi.
Per tutti gli altri… visitate Trieste, non ve ne pentirete!
Non lo diciamo perché a Trieste ci siamo nati, ma la città è davvero bella in tutte le stagioni.
Probabilmente i triestini DOC vi diranno che la vera essenza la trovate soltanto in una fredda giornata invernale, con temperature rigide e forte bora, oppure che nulla è più bello del Carso in autunno, tinto di rosso. In realtà, secondo noi, tutto dipende dallo scopo della vostra visita; quella che segue è una sintetica passeggiata, di stagione in stagione, per consentirvi di scegliere al meglio.
Cominciamo con l’inverno. È inutile negarlo, se soffia la bora fa davvero freddo. Per questo motivo venite debitamente vestiti: niente cappotti eleganti ma leggeri, niente pellicce eleganti. Sì invece a giacconi da montagna o pesanti giacche da barca: vi tengono la caldo e vi riparano dal vento.
E, credeteci, la stragrande maggioranza dei triestini si veste così (con grande gioia degli animali che preferiscono non diventare capi d'abbigliamento!)
Inoltre, se soffia la bora e piove, rassegnatevi… vi bagnerete; perché pensare di utilizzare l’ombrello è pura follia. L’abbigliamento consigliato è ottimo anche in queste occasioni di “sfiga maxima”.
Idem dicasi per le scarpe: scarponcini da sopravvivenza stile Rambo (almeno se piove non vi bagnerete i piedi).
Cosa fare? Passeggiate, visite e soste ai caffè durante il giorno. Alla sera non manca l’offerta culturale: in città ci sono molti teatri di ottimo livello e diversi cinema. Quindi via alla sete di conoscenza… credeteci, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Ricordate che la domenica di carnevale, maltempo permettendo, si tiene nel comune di Muggia, una delle sfilate allegoriche più belle d’Italia.
In primavera. Qui dipende dalla vostra fortuna: se vi va bene giornate serene (a volte anche troppo calde), se vi va male… vento e freddo. Scherzi a parte, valgono, più o meno, nelle dovute proporzioni, i consigli per l’inverno…portate indumenti comodi: una giacca anti-vento (tipo da barca) e maglie di cotone. Se siete fortunati, non vi pentirete del periodo scelto.
Il “che fare” non si discosta da quello invernale, con teatri e cinema a regime.
Ricordate che la prima domenica di maggio si corre la Maratona o Bavisela (che in dialetto vuol dire alito di vento) e le strade di accesso alla città sono chiuse per buona parte della giornata. Si tratta però di una grande e bella festa, da non trascurare. I giorni precedenti alla gara è inoltre tutto un fiorire di manifestazioni, con concerto e fuochi artificiali il sabato sera. Solitamente poi, per la maratona il tempo è bello (organizzatori superfortunati?).
In estate fa caldo. Caldo davvero (a meno che non soffi il borino…). E i triestini, patiti della tintarella sono tutti, ma proprio tutti, al mare… qui si dice che si va al “bagno”, espressione che desta più di qualche perplessità tra i turisti.
Quindi abiti leggeri e comodi ma soprattutto costume e telo mare. Non ci sono vere e proprie spiagge, bisogna adattarsi, comunque l’acqua del mare è pulita e tutta la costa (eccettuato il porto) è balneabile.
Alla sera sono numerosi gli spettacoli all’aperto (quasi sempre gratuiti) ma attenzione: alle 23:00 c’è l’obbligo del silenzio! Quindi non perdete troppo tempo nel farvi belli e godetevi la visita in tutto relax.
Ultimo l’autunno: climaticamente si sta bene e il Carso è al suo massimo splendore… il rosso del sommacco, la grigia pietra carsica e il blu del mare… che desiderare di più?
La seconda domenica di ottobre c’è la Barcolana, la regata velica per eccellenza. Anche in questo caso festa grande nei giorni che la precedono, come anzidetto per la maratona.
A questo punto non vi resta che fare i bagagli…